Dopo il lungo trasferimento da Singapore a Suva, la Nazionale Italiana Rugby è sbarcata ieri notte nella capitale figiana, sede sabato 17 del secondo test-match del tour estivo, l’undicesimo di sempre tra gli Azzurri ed il XV isolano.
Le prime ventiquattro ore a Lami Bay, all’estremità orientale di Viti Levu, la principale isola dell’arcipelago melanesiano, sono trascorse tra recupero in piscina, massaggi, recupero e relax: da domani e sino a sabato, per i 31 Azzurri a disposizione del CT O’Shea per la trasferta nel Pacifico, sarà invece solo lavoro in preparazione al test contro Fiji, decima forza di quel ranking World Rugby che l’Italia – scivolata in quindicesima posizione – è determinata a risalire. “Per diventare – come ricorda sempre al proprio gruppo coach O’Shea – la migliore Italia di tutti i tempi”.
“Ci riusciremo, questo gruppo è una seconda famiglia per tutti noi” Maxime Mbandà, flanker delle Zebre Rugby, da un anno esatto nel giro azzurro ed al secondo tour della carriera dopo aver debuttato in California l’estate scorsa contro gli USA, non ha dubbi.
“Il gruppo è fantastico, ognuno lavora per il prossimo ed anche se non posso fare paragoni con lo staff precedente posso solo dire che l’alchimia tra allenatori ed atleti è molto, molto forte. Ogni giorno tutti noi siamo stimolati a dare il meglio, per noi stessi e per il gruppo”.
“Oggi – spiega Mbandà – abbiamo completato il recupero dalla prima partita e dalla trasferta ed a Suva abbiamo trovato un clima più simile a quello italiano, meno umido. Siamo pronti ad iniziare questa nuova settimana, sapendo che abbiamo moltissimo da fare per migliorare”.
Fiji, decima nel ranking, non è mai stata battuta in casa dall’Italia nelle cinque precedenti visite ma arriva dalla sconfitta di Melbourne contro l’Australia: “Sappiamo cosa ci aspetta: una squadra fisicamente senza paragoni, capace di far vivere continuamente il pallone. Noi dovremo costruire molto di più di quanto fatto contro la Scozia in attacco, perché le partite si vincono segnando punti”.
Sulla difesa Mbandà, uno dei placcatori più efficaci a Singapore, non sembra avere perplessità: “La difesa ha funzionato, il 97% dei placcaggi lo dimostra così come la capacità di raddoppiare il tackle che gli allenatori ci avevano chiesto. La disciplina invece dovrà compiere un passo in avanti, abbiamo concesso quattro falli alla Scozia nei primi minuti e questo ha instradato la gara e la percezione del direttore di gara. Non dovrà ripetersi”.
E’ quella percezione di cui aveva già parlato in passato il CT O’Shea e di cui anche capitan Gori aveva fatto menzione dopo la sconfitta di sabato: “Cambiare come veniamo percepiti dipende da noi: dobbiamo imparare ad essere più lucidi, a non commettere errori negli inevitabili momenti di stanchezza che emergono in una partita. Contro la Scozia avremmo potuto andare a riposo sul 3-3, invece abbiamo concesso due mete in pochi istanti e la gara ci è scivolata via. E’ un aspetto mentale su cui dobbiamo lavorare”.
Domani e giovedì, per gli Azzurri, la mattinata si dividerà tra il campo e la palestra, con i primi allenamenti della settimana. Giovedì alle 15.30 locali (5.30 del mattino in Italia) O’Shea svelerà la formazione per la partita contro Fiji.