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Jacopo Stefanini

Tennis Nazionale

Tc President: Stefanini accede ai quarti del Torneo internazionale ITF maschile

Tc President: Stefanini accede ai quarti del Torneo internazionale ITF maschile

Il colpo degli ottavi di finale del Torneo internazionale ITF maschile (10.000 $ più ospitalità, terra) – Gold Cup “Trofeo Log-Freight” presso il Tc President di Basilicanova e della sua ancora giovane carriera lo realizza Jacopo Stefanini, uno dei quattro azzurri qualificati per i quarti. Il tennista pratese, classe 1996 e wild card assegnata dall’organizzazione, ha superato con il punteggio di 26 62 63 lo spagnolo Gerard Granollers Pujol (testa di serie numero 5), cancellando in un sol colpo le quasi mille posizioni di differenza nel ranking e i quindici titoli internazionali a zero a favore dell’iberico. Con una condotta da giocatore navigato e una preparazione fisica eccellente, Stefanini ha ribaltato le incertezze del set di apertura con due parziali dominati dall’inizio alla fine. “Sono davvero felice di essere riuscito a trovare la continuità che stavo cercando – racconta a caldo -. Qui a Parma ho raggiunto il terzo quarto di finale di fila in tre settimane, dopo Bergamo e Sassuolo e contando le qualificazioni ho giocato davvero tante partite: la stanchezza inizia a farsi sentire, ma la voglia di ottenere la prima semifinale in carriera è tanta”.
Il secondo italiano vittorioso è Lorenzo Giustino, venuto a capo di un match molto difficile contro Nicola Cacic, serbo precipitato nelle classifiche mondiali oltre alla ottocentesima posizione, ma entrato a Basilicanova grazie al ranking protetto di numero 335, ottenuto in virtù di un grave infortunio che lo ha tenuto ai box per tutto il 2015. Il potenziale del serbo, con un passato tra i primi trecento al mondo, tuttavia è emerso con forza nel primo set, quando si è trovato in vantaggio per 5-3. Giustino, nell’ottica di un incontro correttissimo, ha avuto una reazione “cattiva” che gli ha permesso di recuperare fino al tie-break: qui il venticinquenne nato a Napoli ma formatosi tennisticamente a Barcellona assieme a Sergi Bruguera e adesso seguito da Diego Nargiso, ha messo in campo la sua compattezza “spagnola” e ha mantenuto il mini-break iniziale fino alla fine, per poi dilagare nel secondo set.
Comunque vada, il bilancio azzurro di quest’anno sarà nettamente migliore dell’edizione di esordio, quando ai quarti di finale approdarono soltanto atleti stranieri. Il merito è anche di Riccardo Bonadio, che ha mostrato sprazzi di talento puro contro Omar Giacalone, e Walter Trusendi, presentatosi a Parma in uno stato di forma eccellente, come dimostrano i tre games lasciati alla testa di serie numero 7 Patricio Heras (quattro in totale se si somma anche quello del primo turno contro Prevosto). Niente da fare invece per l’idolo locale Marco Bortolotti, nato e cresciuto nella provincia di Reggio Emilia, incappato in una giornata altalenante contro lo svedese Markus Eriksson, e per Francesco Picco contro la testa di serie numero 1 Miki Jankovic.
L’ingresso sui campi del Tc President di Basilicanova è libero per tutta la durata della manifestazione.

Risultati ottavi di finale singolare
Casanova H. (ARG, 4) b. Sinicropi R. (ITA) 62 60
Giustino L. (ITA, 2) b. Cacic N. (SRB) 76 61
Bonadio R. (ITA) b. Giacalone O. (ITA) 61 46 63
Trusendi W. (ITA) b. Heras P. (ARG, 7) 63 60
Eriksson M. (SWE) b. Bortolotti M. (ITA) 75 62
Stefanini J. (ITA, wc) b. Granollers Pujol G. (ITA, 5) 26 62 63
Sousa P. (POR, 3) b. Spinnato D. (ITA, q) 63 63
Jankovic M. (SRB, 1) b. Picco F. (ITA) 64 64

Risultati quarti di finale doppio
Dischinger/Domingues (BRA/POR) b. Bonadio/Casanova (ITA/ARG) 61 62

Le dichiarazioni di Stefanini

“Ad inizio stagione giocavo molto bene ma i risultati non arrivavano, adesso finalmente sto iniziando a raccogliere i frutti del duro lavoro svolto. Conquistare tre quarti di finale consecutivi in tornei Future e battere tennisti sotto le prime quattrocento posizioni al mondo non è certo un caso, e vuol dire che sto percorrendo la strada giusta: spero di acquisire velocemente una classifica che mi permetta di entrare direttamente nei tabelloni principali, perché disputare le qualificazioni, come è successo a Bergamo e Sassuolo, ti toglie tante energie utili”.
Quali sono gli aspetti in cui sei più migliorato e dove devi ancora lavorare?
Mi sento più forte mentalmente. Rispetto al passato riesco a gestire meglio i momenti importanti e a lasciare alle spalle le difficoltà durante il match, ad esempio quando ho una partenza difficile e perdo il primo set. Fisicamente sto molto bene, e devo ringraziare il mio preparatore Stefano Giusti, con cui io e mia sorella abbiamo svolto un programma atletico efficace, basato unicamente su carichi naturali e senza ricorrere a macchinari. Per quanto riguarda gli aspetti da migliorare, di sicuro il rovescio e la continuità, anche se è molto legata all’esperienza e alla stanchezza derivante dai match precedenti.
Com’è stato per te il passaggio dai tornei Juniores al mondo professionistico?
Duro, ma inizio a sentirmi parte del circuito. La differenza più grande è che a livello Juniores c’è meno consapevolezza e spesso la gestione della vita dentro e fuori dal campo è molto più approssimativa. Tra gli adulti la professionalità è assai più elevata, dunque questo aumenta le difficoltà nel battere avversari più esperti e preparati.
La vita nei tornei Future è notoriamente ardua anche sul piano economico, per te è uno stimolo a crescere di classifica o lo vivi come un limite?
E’ chiaro che se mentre giochi pensi troppo al lato economico è deleterio, perché non hai la serenità per gestire una partita. L’aspetto finanziario ovviamente è fondamentale, ma cerco di viverlo non come un assillo: sono giovane e credo di avere grandi margini di miglioramento, quindi sono fiducioso per il futuro. Intanto vorrei abbattere alla svelta il muro dei primi mille giocatori al mondo, e poi vediamo di pormi nuovi obiettivi.
La tua è una famiglia di tennisti. Babbo e mamma sono maestri. La sorella Lucrezia, due anni più giovane di te, è numero 50 nelle classifiche mondiali Under 18. Vivere in un ambiente proiettato al 100% sullo sport di alto livello è stimolante oppure è un motivo di pressione?
In casa mia si parla sempre di tennis, direi che è normale! A volte cerco di staccare mentalmente, ma è la mia vita ed è giusto che sia così. Per quanto riguarda mia sorella, essere entrambi tennisti in rampa di lancio nel circuito professionistico è uno stimolo enorme, ci tifiamo a vicenda e quando è possibile assistiamo ai nostri match. Sarebbe bello che i nostri percorsi, che per motivi organizzativi si incrociano rarissime volte, procedessero in parallelo verso traguardi sempre più importanti.

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