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Rugby

Bortolami appende le scarpe al chiodo, l’omaggio del presidente Gavazzi

Bortolami appende le scarpe al chiodo, l’omaggio del presidente Gavazzi

Marco Bortolami appende le scarpe al chiodo. Il seconda linea di Zebre Rugby ha chiuso la propria carriera questo pomeriggio, in occasione dell’ultima giornata del Guinness PRO12 che ha visto i bianconeri imporsi per 47-22 sui Dragons gallesi centrando la qualificazione alla Champions Cup per la prima volta nella storia della franchigia del Nord Overt.

Per il 35enne numero 5 padovano è stato l’ultimo atto di un percorso straordinario, iniziato con il debutto in prima squadra nel suo Petrarca Padova all’età di 19 anni e proseguito poi nei principali campionati d’Europa: con il Narbonne in Top14, con il Gloucester guidato sino alla Finale di Premiership nel 2007, con gli Aironi e le Zebre nel PRO12.

Sempre con i gradi di capitano, una costante nella carriera di Bortolami che, dopo l’esordio internazionale del giugno 2001 contro la Namibia, a Windhoek, era stato scelto da John Kirwan un anno più tardi per guidare gli Azzurri sul campo ad Hamilton, contro gli All Blacks, più giovane capitano nella storia di Italrugby.

Centododici caps con l’Italia, trentanove volte come capitano prima di passare il testimone a Sergio Parisse nell’autunno del 2007, ma pronto a tornare nel ruolo in altre due occasioni, nel 2012 a San Juan contro l’Argentina e nel 2014 a Dublino contro l’Irlanda.

Nel suo curriculum azzurro anche tre Rugby World Cup (2003, 2007, 2011), cinquantuno presenze nell’RBS 6 Nazioni, terzo italiano di sempre per apparizioni nel Torneo, ed il privilegio di aver capitanato la Nazionale nel giorno della prima vittoria esterna, nel febbraio 2007 ad Edinburgo contro la Scozia.

Alfredo Gavazzi, Presidente della Federazione Italiana Rugby, ha voluto rendere omaggio, a nome dell’intero movimento, alla carriera di Bortolami: “Marco è stato, per il nostro sport, una figura di grande rilievo, dentro e fuori dal campo. Il suo valore, come persona e come atleta, è stato riconosciuto in tutti i Club di cui ha vestito la maglia: nei primi anni della nostra partecipazione al 6 Nazioni è stato uno dei principali ambasciatori del nostro movimento al di là dei confini italiani. Ha sempre dimostrato un profondo attaccamento alla maglia della Nazionale ed una indiscussa professionalità nel proprio approccio al ruolo di giocatore. Lasciare il campo da gioco non è mai un passo semplice, ma sono certo che Marco, qualunque sia il percorso che deciderà di intraprendere, potrà sempre rappresentare per noi un importante valore mettendo al servizio del movimento la sua grande esperienza”.

“E’ un momento importante della mia vita – ha dichiarato Bortolami – e non posso che guardare con curiosità ed entusiasmo alle sfide che mi prospetta il futuro. A trentacinque anni penso sia arrivato il momento di prendere in considerazione nuove opportunità, nel nostro sport o in altri contesti. Sarò sempre grato al rugby per quello che ha saputo darmi, come persona prima che come giocatore. Con l’Italia ho vissuto momenti indimenticabili come la vittoria del 2007 ad Edinburgo e dure delusioni come l’eliminazione mondiale di St. Etienne: porto tutto con me. Voglio ringraziare tutti i tecnici che, in Nazionale e nei Club, hanno creduto in me dandomi fiducia. Sono felice di aver chiuso la mia carriera con la qualificazione delle Zebre alla Champions Cup”.

La Federazione Italiana Rugby ha previsto di consegnare uno speciale premio alla carriera in occasione del test-match contro gli All Blacks del prossimo 12 novembre, palcoscenico adeguato per tributare il giusto riconoscimento alla storia sportiva di Marco Bortolami.

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