Niente proclami stavolta, meglio non crearsi ulteriori aspettative. La rassegna iridata americana a cui va incontro Adriano Malori (già arrivato mercoledì 16 a Richmond, in Virginia, sede dei Mondiali) quest’anno verrà vissuta con la solita determinazione da parte sua ma con un leggero distacco rispetto ai grandi appuntamenti del passato: la delusione dell’ottavo posto ottenuto nella crono d’apertura del Tour de France rispetto all’obiettivo da lui prefissato (indosssare la prima maglia gialla) è un ricordo ancora fresco e nitido per trarne tuttavia anche un insegnamento da mettere subito in pratica.
Il 27enne di Traversetolo smorzerà la tensione correndo domenica 20 con la sua Movistar la cronosquadre d’apertura dei Mondiali (38,8 km, dislivello di 240 metri) che gli darà qualche indicazione supplementare riguardo alla prova individuale di mercoledì 23 settembre che si correrà sulla distanza di 53 km (dislivello di 254 metri) quando in Italia sarà l’ora di cena (tra le 19 e le 21:35).
“Sto bene – spiega Malori, cinque vittorie in stagione – e vengo da almeno due settimane di allenamenti specifici sulla bici da crono, sedute anche da tre ore a ritmi altissimi dietro moto, con molta intensità. Sono pronto, punto ad entrare nei primi 5 però stavolta non mi faccio più di tanto aspettative perché poi c’è sempre qualcosa che non va per il verso giusto. Che sia il vento, la pioggia, un paio di avversari che fanno la crono della vita o magari anch’io che sbaglio qualcosa. So solo che dovrò andare a tutta, molto più dell’anno scorso a Ponferrada, in cui mi ero un po’ risparmiato nella prima parte”.
Il percorso della crono iridata è molto veloce anche se un po’ vallonato e nervoso, e i rivali più diretti di Malori sono sempre i soliti noti: “Tony Martin chiaramente, poi Dennis, Kiriyenka, che su queste distanze va sempre forte ma attenzione a Phinney, che corre in casa e che è rientrato molto bene dopo il grave infortunio. Infine ci sarà Dumoulin che sarà sicuramente protagonista e credo che sia uscito tutt’altro che stanco dalla Vuelta, corsa alla grande. Saranno tutti avversari duri e tosti”.
L’escalation del parmense nelle precedenti quattro esperienze è sempre stata graduale: 24^ nel 2011, 10^ nel 2012 (a 55″ dal podio), 8^ nel 2013 e 6^ l’anno scorso ad 1’11” dall’oro di Wiggins e a 31″ dal bronzo di Dumoulin.
Lecito pensare ad un nuovo buon risultato di Malori, soprattutto quando si corre a fari spenti e senza troppe aspettative.