Il tormentone Europa League continua, un mix di ottimismo e pessimismo. Il Parma incrocia le dita e spera, così come il Torino di Urbano Cairo. "L'Alta Corte di Giustizia del Coni …
… è un organo che interviene più sul profilo del diritto che non su quello della conciliazioni fra le parti – ha spiegato Mario Stagliano, ex vice capo dell’ufficio indagini della Figc – e dunque ci si potrebbe attendere che sia confermata la sanzione e che quindi il Parma venga per la prossima stagione estromesso dall’Europa League”.
Ieri sera gli avvocati del Parma hanno ufficialmente presentato ricorso alla Corte di Giustizia del Coni che si pronuncerà mercoledì prossimo (28 maggio).
L’oggetto del contendere sono quegli anticipi finanziari, noti come “incentivo all’esodo” che il Parma ha versato sui conti correnti di alcuni giocatori. In sostanza, il Parma ha pagato la differenza di stipendio per convincere il giocatore ad andare in prestito ad un club minore. L’Uefa contesta al club crociato il mancato versamento di 300mila euro di Irpef (entro il 31 marzo). “I meccanismi delle licenze Uefa sono più rigidi rispetto a quelli nazionali” ha ribadito ieri Giancarlo Abete, presidente Figc. Il Parma, dal canto suo, è fiducioso nel buon esito della vicenda tant’è che sta programmando la prossima stagione come i preliminari di Europa League fossero una certezza. In caso contrario la società del presidente Ghirardi ricorrerà al Tar del lazio, anche se difficilmente, in questa sede, potrà essere ribaltato i lverdetto della giustizia sportiva; il Tar, eventualmente, potrà esprimersi solo su un eventuale rimborso danni a favore dei crociati.