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Ciclismo

Dodi e Malori: per la prima volta due parmensi insieme nella cronosquadre mondiale

Dodi e Malori: per la prima volta due parmensi insieme nella cronosquadre mondiale

Sarà  la loro prima gara assieme, da compagni di squadra, da quando corrono in bici. E sarà  per certi versi – la cronosquadre mondiale di 57,2 km di domenica 22 settembre – una gara da inserire di diritto negli almanacchi della storia del ciclismo parmense.

I protagonisti sono sempre loro, Adriano Malori e Luca Dodi, i ragazzi che negli ultimissimi anni stanno tenendo alta la bandiera con i colori della nostra provincia in giro per il mondo e che apriranno, insieme alla loro Lampre-Merida, la rassegna iridata con la prova contro il tempo per club.

Se per Dodi sarà un debutto assoluto, se Malori ha già vissuto esperienze simili sia da Under 23 che da prof (Copenaghen 2011 e Valkenburg 2012) e se in passato già altri nostri conterranei hanno partecipato, come titolari o riserve, alla prova iridata (l’ultimo è stato il bussetano Paolo Bossoni, riserva ad Hamilton 2003), domenica per la prima volta due parmensi correranno assieme un Mondiale su strada. Un evento che, per gli amanti delle statistiche soprattutto, verrà difficilmente eguagliato, almeno in tempi brevi.

Adriano e Luca, allenamenti a parte, mai quest’anno avevano corso nella stessa gara e farlo nella competizione più importante, anche se in una prova rispolverata l’anno scorso dopo 17 anni e modificata per portare punti UCI alle società (fino ad allora si correva per nazionali con quartetti, mentre ora per club con sestetti), è pur sempre un appuntamento dove vuoi fare bella figura, poche storie.

La cronosquadre oltretutto è un esercizio spettacolare, dove fa sempre sfoggio il progresso della tecnologia applicata alla bici e dove gli automatismi tra compagni determinano il risultato finale: la Lampre-Merida non parte con i favori del pronostico (nel 2012 chiuse 28a su un percorso molto più esigente di quello toscano) ma Malori vorrà fare un test più che probante in vista della prova individuale di mercoledì 25 settembre (57,9 km, praticamente sullo stesso percorso della cronosquadre) e cercherà di trascinare e sollecitare i suoi compagni a migliorare la prestazione dell’anno scorso.

Naturalmente gli stessi atleti blu-fucsia-verde (oltre ai due parmensi ci saranno Bono, Cimolai, Ferrari e Richeze) sanno che sarà dura puntare ad un buon piazzamento contro squadre più attrezzate (l’OmegaPharma campione in carica, Bmc e Orica GreenEdge, che completarono il podio in Olanda, oltre a Sky, RadioShack, Movistar e Astana come possibili outsider, sono le formazioni più accreditate per le medaglie) ma cercheranno di dare un buon seguito alla simulazione effettuata il 18 e il 19 settembre all’interno dell’autodromo di Monza, dove la Lampre-Merida ha perfezionato i lavori per domenica.

“Praticamente – esordisce divertito ma soddisfatto Luca Dodi – dall’Eneco Tour ad oggi non mi sono fatto mancare niente! Battute a parte, dopo il mio rientro ho corso tanto ed essere catapultato dalla Vuelta al Mondiale è l’ennesimo sogno che vivo. Sto recuperando dalle fatiche spagnole ma per domenica sarò pronto per dare tutto. Ci tengo a fare bella figura”.

“Io invece – spiega Adriano Malori – nell’ultimo periodo ho corso meno rispetto a Luca, ma sono comunque riuscito a lavorare molto bene in vista di questi Mondiali. Sto smaltendo il viaggio di ritorno dal Canada, dove mi sono messo alla prova nella gara di Montreal con 150 km di fuga, e sento, dopo le prove a Monza, che manca ancora qualcosa per avere la condizione ottimale, quella che volevo io, però credo che con la cronosquadre di domenica mi rimetterò a posto. Difficile dire che risultato possa ottenere ma credo di valere almeno un piazzamento tra i primi 5/6 posti e migliorare il 2012. Il percorso è ideale alle mie caratteristiche, farò bene”.

Pedaleranno come se non ci fosse un domani: Luca per ottenere il rinnovo del contratto, confermando di essere un buon uomo-squadra, Adriano per portare in Spagna (nel 2014 correrà nella Movistar) una medaglia mondiale e perché chissà quando correranno ancora una gara da compagni di squadra, ora che hanno scritto un’altra pagina di storia del ciclismo parmense.

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