Gabriele Majo, direttore di Stadiotardini.it, ha pubblicato questa mattina sulle pagine del sito un breve articolo in cui ha annunciato la propria auto-sospensione a causa di diffida e richiesta di risarcimento giunta da uno studio legale romano su mandato del Parma Calcio 1913.
“La dolorosa, ma doverosa, decisione di auto-sospendermi l’ho volontariamente presa – scrive Majo -, in piena coscienza, a seguito della diffida pervenutami nei giorni scorsi, da uno studio legale romano, che, su mandato della società Parma Calcio 1913, ha contestato alcune mie condotte, con annessa richiesta di un risarcimento danni monstre (dell’ordine di qualche decina di migliaia di euro)”.
Per l’amicizia che ci lega a Gabriele e la stima professionale nei suoi confronti a cui aggiungiamo l’ovvia solidarietà della categoria, auguriamo che la vicenda si risolva nel migliore dei modi e al di fuori delle aule di tribunale, nel segno del buonsenso e con soddisfazione di ambo le parti.
Il 4 novembre l’Ordine dei Giornalisti e l’Aser hanno diffuso una nota (che riportiamo di seguito) in cui hanno definito la scelta “intimidatoria”:
La solidarietà e vicinanza di Odg e Aser a stadiotardini.it diffidato dal Parma Calcio
Ordine e sindacato regionali: «Annessa richiesta di un risarcimento danni dell’ordine di qualche decina di migliaia di euro. Il direttore Gabriele Majo ha deciso di non firmare più articoli sulla testata».
«Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna e l’Associazione Stampa Emilia-Romagna esprimono la propria vicinanza e solidarietà a Gabriele Majo, direttore di stadiotardini.it, che ha deciso di non firmare più articoli sulla testata, a seguito di una diffida arrivata dalla società Parma Calcio 1913, con annessa richiesta di un risarcimento danni dell’ordine di qualche decina di migliaia di euro». Lo si legge in un comunicato stampa congiunto diffuso lunedì 4 novembre 2024.
«Azioni di questo tipo – prosegue la nota – soprattutto se rivolte nei confronti di piccoli editori, sono intimidatorie e hanno l’effetto di voler spegnere voci, di solito non allineate, con la conseguenza diretta di avere cittadini meno informati. La decisione di Majo di non firmare più articoli è dolorosa ma emblematica: meno informazione, meno partecipazione attiva dei cittadini alla vita delle comunità. Rincresce che la società Parma Calcio 1913 abbia scelto la strada del risarcimento danni senza esplorare le altre opzioni che la deontologia dei giornalisti mette a disposizione di chiunque si ritenga leso dall’attività giornalistica, come correttamente la testata ha indicato».
Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna e Aser «ribadiscono la necessità di un intervento legislativo contro le querele temerarie, atti che puntano ad intimidire, limitare il diritto di cronaca e di critica che la legge 69 del 1963 riconosce ai giornalisti», e il proprio impegno «a difesa del diritto di cronaca, contro ogni tentativo di imbavagliare la stampa libera, stando concretamente al fianco dei colleghi che vedono limitata la propria attività, fatta nel rispetto delle regole e della deontologia giornalistica, che equivale a diffondere notizie verificate e di interesse pubblico, assumendosi la responsabilità dei contenuti diffusi. Diversamente da quanto avviene da contenuti prodotti e diffusi da non iscritti all’ordine, su social e blog o su testate non soggette agli obblighi giornalistici».
Odg e Assostampa regionali «auspicano che la società Parma Calcio 1913 possa cogliere l’invito del direttore di stadiotardini.it per riportare la vicenda nell’alveo del normale dialogo tra le parti, senza nessuna limitazione al diritto di informazione delle persone».
Leggi qui l’articolo su Stadiotardini.it
Leggi qui la nota di ODG e Aser