L’argomento si ripete con cadenza quotidiana, ma la sensazione è che si sia arrivati ad un punto di non ritorno. Troppe partite, calendari sempre più intensi e infortuni.
L’Associazione italiana calciatori, come anche il resto dell’Europa (in primis il sindacato mondiale FIFPro), è sul piede di guerra e minaccia di ricorrere ad un clamoroso sciopero. “Se la situazione non cambierà, l’ipotesi dello sciopero potrebbe concretizzarsi” va ripetendo in questi giorni il presidente dell’AIC Umberto Calcagno.
“Ma attenzione, è una situazione critica che intacca l’intero sistema, non solo l’aspetto fisico dell’atleta – continua Calcagno -. Non esiste solo il business, ma la qualità dello spettacolo offerto. Bisogna che qualcuno si occupi di noi, la salute mentale è importante. Prima o poi succederà che saremo costretti a scioperare. C’è una forte preoccupazione da parte dei giocatori e degli staff che dovranno seguire questi ragazzi in due campionati di fila senza sosta”.