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Downhill: la campionessa italiana Marcellini cerca uno storico tris

Downhill: la campionessa italiana Marcellini cerca uno storico tris

L'avevamo scoperta e conosciuta un paio di anni fa quando, bella e un po' incosciente, visti i suoi 18 anni ancora da compiere, scendeva spavalda a folle velocità Â  da pendii impervi in sella alla sua bike da downhill conquistando le ribalte europee e nazionali con medaglie e titoli.

Nel tempo l’abbiamo seguita, sostenendola nel 2009 durante il Mondiale australiano (4° posto ad un’inezia dal bronzo) e vista crescere, sia anagraficamente che tecnicamente, sempre nella sue specialità (ha aggiunto four-cross e superenduro al repertorio) ed oggi ritroviamo la simpatica Alia Marcellini più impegnata, grande e decisamente più esperta di prima, nonostante la freschezza dei suoi 20 anni.
La ritroviamo sempre vincente, ma anche più “vestita” perché in queste due stagioni, praticamente da quando è iniziata la sua carriera, la ragazza di Salsomaggiore è stata capace di vincere consecutivamente 3 maglie tricolori nel four-cross (4X per gli amanti del genere), con l’ultima conquistata il 28 maggio scorso sulla pista di Rossana di Cuneo, una nel downhill (DH) nel 2009 ed una nel primo Campionato Italiano assoluto di superenduro disputato a Limone Piemonte il 3 luglio scorso.
Dire, quindi, che Alia corra, anzi scenda, per la storia non è un’eresia, visto che nel 2009 in Slovenia ottenne la prima medaglia femminile (bronzo) della nostra federazione e visto che ora sarà ricordata negli annali come la prima campionessa italiana di superenduro.
Ma il superenduro che disciplina è? Per spiegarlo in maniera abbastanza semplice: se il downhill è concentrato nella singola discesa fatta su ripidi tracciati, il superenduro unisce la discesa stessa alla salita pedalata per raggiungere il punto di partenza, il tutto distribuito su più prove speciali da completare entro un limite prestabilito e nel minor tempo possibile. Praticamente un massacrante e continuo sali e scendi su rive e mulattiere, rimanendo impegnati per molte ore e dove a volte è necessario l’aiuto di eventuali impianti di risalita, cercando di sapere ben coniugare agonismo e organizzazione.
Per dare un’idea, Alia, dopo il prologo-passerella di sabato 2 luglio nelle vie della cittadina piemontese (chiuso al 2° posto), domenica ha iniziato la sua gara (6 prove speciali suddivise in 2 giri di un circuito) intorno alle 10 per poi concluderla davanti a tutte verso le 16:30 in un tempo netto di 58’05”, distanziando la seconda, Marianna Uttini, di 1’30” circa e addirittura di quasi 10’ la terza, Chiara Pastore, e 21’ Valentina Macheda, quarta.
Certo, il numero delle partecipanti era basso, ma la specialità è nuovissima per la realtà italiana e la sua difficoltà fisica estremamente alta anche per i maschi, quindi questo nuovo titolo della Marcellini assume un valore importante che va oltre la gara o la maglia tricolore stessa.
“Sono felicissima – analizza la biker del Team Surfing Shop – perché essendo il primo Campionato Italiano di superenduro posso essere ricordata meglio, anche se devo dire che le discese erano poco tecniche e più simili al cross-country (XC, ndr) che al downhill, quindi un po’ più lontane dalla mia specialità e probabilmente un po’ più facili. L’impegno però è stato intenso e prolungato perché comunque nella terza e sesta discesa duravano quasi 15’, un’eternità per il downhill.”
Come al solito Alia non vuole dormire troppo sugli allori appena vinti, quasi non considerandoli a dovere, e guarda già alla prossima gara, quella che forse per lei rappresenta (inconsciamente visto che ora non lo ammetterebbe mai) il traguardo da tagliare per prima: l’Italiano Elite di downhill, in programma domenica 17 luglio a Scopello in Val Sesia.
Già, perché se nel 2009 aveva trionfato in quello Juniores, relegando al 2° posto assoluto la “cannibale” Elisa Canepa (che comunque vinse la categoria elite), nel 2010 sulla stessa pista cadde rovinosamente buttando alle ortiche la sua prova e consegnando di fatto il tricolore alla collega.
Uno a uno, palla al centro cercando di esorcizzare caduta e avversaria:”Per domenica – spiega la ventenne salsese con un tono speranzoso – la vedo dura, però sto disputando una buona stagione (campionati italiani di 4X e superenduro, 3 gare di superenduro oltre ad altre vittorie in Coppa Italia DH ed una qualificazione per la Coppa del Mondo nel 4X, ndr) e sono sicura di poter impensierire Elisa, quanto meno ce la metterò tutta come sempre. Mi manca ancora qualcosa, ma mi sto avvicinando e spero di superarla già domenica.”
Ovviamente tutti noi faremo il tifo per lei e ci aspettiamo che la bella e temeraria Alia metta la freccia e completi il sorpasso prima della linea d’arrivo, perché c’è un’altra maglia tricolore da aggiungere al guardaroba e stabilire così per quest’anno una storica tripletta.

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