Sabato alle 18.10 la semifinale di andata al XXV Aprile. Le parole di due giovani, di cui uno della "vecchia guardia", come Matteo Minari e Tommaso Iannone
A Rovigo, l’attesa è spasmodica. Mai come quest’anno la città è convinta di potersi ricucire lo scudetto sulle maglie. Convinzioni suffragate dallo strepitoso campionato disputato e dalla rosa a disposizione di Roux; ma questo è già stato consegnato alla storia, ora v’è da scriverne un’altra. Se sarà uguale, lo sapremo tra due settimane.
In casa Crociati Rfc si sta lavorando con scrupolo; la squadra sta mettendo attenzione, metodo, prova schemi, c’è sempre il sorriso ma è più attenuato, sintomo che sono tutti coscienti che ora si fa molto sul serio. E’ gente, la maggior parte dei gialloblu, che sa cosa vuol dire giocare per qualcosa d’importante anche se questo è il loro “più importante”. Come “Matthew” Minari, il seconda linea filosofo, uno di quella giovane vecchia guardia che ha scritto una pagina memorabile del rugby nostrano, nocetano «Abbiamo iniziato, diciamo, da contadini, spalando e pian piano siamo cresciuti. E’ una sensazione bellissima perché quasi ogni anno abbiamo fatto semifinali, sappiamo com’è la tensione e tenteremo di gestire tutto nel migliore dei modi. Vedo che tutti sono ben motivati, c’è grande concentrazione in allenamento e siamo decisi a dare il massimo per sabato». Riguardo a Rovigo, alla sua qualità, alla sfida Minari mette sul piatto della bilancia due pesi diversi «Loro sono un’ottima squadra, una bella linea trequarti, non hanno puntato su individualità ma hanno un bel complesso; noi come tutti gli anni cercheremo di vincere grazie al gruppo dato che da noi il livello è sì buono ma molto viene dall’impegno e dal sostegno che si dà in campo. Dovremo contestare e lottare duramente nei punti d’incontro. Vincere qua, chiaramente, ci darebbe non solo un vantaggio mentale ma inciderebbe anche su fisico e gambe». Se c’è una cosa che il seconda linea invidia agli avversari è «Il pubblico; hanno un gran pubblico numeroso e caloroso questo è noto; speriamo di averlo anche noi». Messaggio inviato.
Uno che, comunque fosse andata questa estate, i playoff li avrebbe disputati è Tommaso Iannone (nella foto a dx) destinato, con ogni probabilità, a partire dalla panchina sabato «Sì diciamo di sì dai: o di qui o di là …». Un giocatore ancora giovane che attende sempre di spiccare il grande salto e che prova l’emozione di una sfida importante, lui che a sfide impegnative è stato abituato nelle nazionali giovanili «E’ una sfida entusiasmante perché si sa cos’è Rovigo e cosa si porta appresso, tifosi compresi che gli danno una marcia in più: piacerebbe anche a noi». Reminder. La prima partita è in casa, i rossoblu hanno tutto da perdere da questo doppio incontro proprio in virtù della stagione disputata e delle aspettative «Dobbiamo cercare di fare la nostra partita; sarà dura indubbiamente, loro ci hanno battuto due volte, nella partita d’andata hanno giocato molto il pallone mentre ci aspettavamo che calciassero di più ma noi non eravamo entrati in campo con lo spirito giusto e recuperare era difficile a quel punto. Questa volta potrebbe andare diversamente; la semifinale, pur se non in gara secca, è un’altra cosa».
Come si suol dire: punto a capo, lettera maiuscola. Siamo pronti a scrivere una nuova riga.