La discussione politica sul nuovo stadio Tardini entrerà nel vivo la prossima settimana. Intanto la Conferenza dei Servizi, convocata il 22 settembre scorso, sta proseguendo il proprio lavoro di valutazione del progetto presentato da Kyle Krause poco più di un mese fa, integrato da una serie di precisazioni tecniche richieste dal Comune di Parma negli ultimi giorni.
La discussione politica, però, entrerà nel vivo solo tra pochi giorni sebbene al momento il dialogo costruttivo tra le parti (Comune e Parma Calcio) non faccia presagire scenari burrascosi; comitati e ricorsi permettendo.
Certo, le sorprese non sono da escludere, ma al momento l’iter di approvazione sembra procedere liscio, senza particolari intoppi, malgrado il piano economico finanziario presenti diverse perplessità, come hanno evidenziato più volte alcuni esponenti politici che siedono in Consiglio Comunale. In primis la durata della concessione (90 anni) e poi le proiezioni economico che sono strettamente legate ai risultati sportivi e quindi al campionato in cui giocherà il Parma nei prossimi 20 anni. Numeri molto variabili e di difficile previsione, fermo restando che l’investimento complessivo, stimato in 168,8 milioni di euro (IVA inclusa), è esclusivamente a carico di un privato.
Sullo sfondo le intenzioni del Governo e del ministro dello Sport Andrea Abodi di dare un’accelerata e facilitare il percorso di approvazione per il rifacimento o la costruzione di nuovi stadi in Italia.