Parma Calcio
Maccarone a SP: «Il Parma a Empoli ha peccato d’inesperienza»

Nella 29ª puntata di PARMATALK (clicca qui per vederla), il webshow dedicato ai crociati, il super ospite è stato Massimo Maccarone, ex giocatore gialloblù per metà stagione nel 2004/2005, in cui realizzò 2 gol e 2 assist in 12 presenze.
L’ex attaccante, doppio ex della sfida con l’Empoli (club in cui lasciò il segno tra il 2012 e il 2017, con 66 gol in 198 presenze, ndr), inizialmente ha espresso un suo commento sull’attuale periodo del Parma: «L’idea che mi son fatto del Parma è che è una squadra giovane, una squadra forte, ma fino a 6-7 giornate fa l’ho messa nelle probabili tre che potevano retrocedere, perché comunque aveva un calendario molto difficile. Quello che m’ha rifatto tornare indietro sulle mie scelte sono state le grandi partite che hanno fatto con la Fiorentina, con la Juve, con l’Inter. Ma è sempre inspiegabile perché fai risultati con queste squadre e poi vai Empoli e non fai una buona partita. Questo ti insegna che può essere dovuto al fatto che si tratti di un gruppo giovane, che magari ha poca esperienza, e che sulla via dell’entusiasmo con le grandi squadre possa fare bene, mentre nelle partite decisive, come con l’Empoli, ha peccato un po’ di inesperienza».
Su quale possa essere la partita decisiva per la lotta salvezza “BigMac” – 79 gol e 26 assist in 271 partite – ha dichiarato: «Secondo me è la prossima:l’Empoli gioca a Monza e non è scontato che vinca, visto il successo di Udine: ho visto della rabbia nei gol, hanno esultato tanto. Vuol dire che dentro di loro hanno un qualcosa che li implica a finire bene la stagione, quindi non è una partita scontata. Ma nemmeno Torino-Lecce lo è».
Nel corso dell’intervista il classe ’79, che lo scorso anno era stato allenatore del Piacenza in Serie D, ha ricordato la sua esperienza con la maglia dei crociati: «A Parma sono stato poco tempo, ma sono stato molto bene perché comunque è una città bella dove si vive bene, dove comunque c’era anche il modo di lavorare bene. Purtroppo, a volte, non sempre si può rendere al meglio, come magari ho fatto da altre parti».
Infine l’ex Middlesbrough (24 gol e 4 assist in 102 presenze in Inghilterra) ha parlato della differenza tra calcio italiano e calcio inglese: «Il calcio inglese lo guardo tanto, lo amo. L’anno scorso sono andato anche a vedere le partite: è diverso, vivono il calcio in maniera diversa, con più serenità più tranquillità e, secondo me, la trasmettono anche molto di più alla squadra e ai giocatori. Noi purtroppo siamo italiani: abbiamo questa voglia di fare, di pensare a come andrà, mentre loro vivono un po’ più alla alla giornata e, se si retrocede, si riparte dall’anno dopo con più entusiasmo».
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