Una Pasquetta al Tardini, contro l’Ascoli in piena corsa playoff. Novanta minuti di calcio ma con motivazioni differenti: la malinconia del Parma che da qualche giorno ha capito che dovrà rifare la serie B anche il prossimo anno, e l’entusiasmo dei marchigiani che sono reduci dalla vittoria contro la Reggina (2-0) e stazionano al settimo posto in classifica, con un vantaggio di sei punti sul Perugia (9°).

Una partita speciale, molto speciale per Beppe Iachini che nella gara d’andata, allo stadio Del Duca, è stato accolto da striscioni, applausi e cori, lui che è nato e cresciuto con la maglia bianconera cucita addosso, prima di spiccare il volo verso Verona, Fiorentina e Palermo, le grandi città. Fino ad arrivare ai giorni nostri, al Parma, a quel sogno di riportare i crociati in serie A che si è infranto strada facendo, tra penuria di gol, una lista infinita di infortuni ed errori. Tanto che, malgrado il suo contratto scada nel 2023, al momento non ci sono voci ufficiali sulla conferma di Iachini in gialloblù; silenzi che alimentano il chiacchiericcio, le ipotesi pro e quelle contro.

Le previsioni sono incerte, anche perché a Iachini sono mancati i risultati sul campo (e in classifica) ma allo stesso tempo ha dimostrato un coraggio e una visione ad ampio raggio sui tanti giovani presenti in rosa. Valorizzazione del patrimonio umano a disposizione, cioè gettare le basi per il futuro, perché con i giovani ci vuole tempo, anni, e soprattutto un pieno di pazienza e lungimiranza. Oltre ad un’organizzazione che, visti i risultati e i problemi (infortuni in primis), richiede un cambiamento di rotta, dentro e fuori dal campo.
Tutte considerazioni che giocano a favore del tecnico marchigiano ma che evidentemente non sono ancora sufficienti per far prendere al presidente Krause una decisione sul futuro.

Intanto domani Iachini parlerà in video conferenza, a 48 ore della gara del Tardini Parma-Ascoli.