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IL GEDE: “Il Parma si è ritrovato, anche nei singoli. Ottimo viatico in vista della sfida di Padova”

IL GEDE: “Il Parma si è ritrovato, anche nei singoli. Ottimo viatico in vista della sfida di Padova”

Il lunedì è il giorno delle analisi e degli approfondimenti. Per Sportparma è il giorno de “Il Gede risponde”. Una chiacchierata con l’ex mister crociato per commentare l’ultima vittoria del Parma sulla Maceratese e l’intera giornata di serie A.

Quanto conta la vittoria di ieri del Parma in vista della trasferta di mercoledì a Padova?
“Al Parma è bastato un tempo, ha vinto con merito. La squadra si è ritrovata, anche nei singoli. Nella ripresa ha gestito bene il risultato anche se la Maceratese è sembrata una squadra organizzata. Non so se la gara di Padova è fondamentale, in fin dei conti si tratta solo di fare un turno in meno nei playoff. Certo, è sempre meglio arrivare secondi che terzi e a psicologicamente vincere a Padova sarebbe un’ottima cosa. E poi nel calcio mai dire nulla per scontato”.

D’Aversa poteva fare un po’ di turnover?
“Il turnover lo valuta l’allenatore. Solo i risultati che ci diranno se è stata un mossa giusta o sbagliata. Il calcio si riduce a questo, cioè ai risultati”.

Dopo i fischi e i mugugni dei mesi scorsi, i tifosi sembrano essersi calati nella nuova realtà, cioè i playoff. E’ un bene o un male?
“I tifosi erano delusi, si aspettavano di arrivare primi, ora hanno preso coscienza e sanno che bisogna passare dai playoff per arrivare in serie B. Il primo posto è impossibile. Nei playoff il Parma ha sicuramente i favori del pronostico. Non vincere sarebbe una grande delusione. Tanti sforzi e soldi spesi per raggiungere un obiettivo dichairato. I mezzi che ha messo a disposizione la società sono nettamente superiore alle altre contendenti”.

Il Napoli ha dato l’impressione di essere al livello della Juventus, allora perché non è in corsa per lo scudetto?
“Ieri sera la Juventus ha recitato il ruolo di una squadra difensiva, che ha aspettato l’avversario. Mi fa pensare che potrebbe esserci un calo fisico e questo non sarebbe un buon viatico visti i prossimi impegni di Coppa Italia e Champions. Ha ottenuto un punto lottando e soffrendo, i campionati si vincono così. Il Napoli ha fatto molto di più della Juve. Davanti poteva segnare in qualunque momento. Non lotta per lo scudetto perché non ha avuto la continuità necessaria”.

A Roma l’avventura di Spalletti sembra veramente al capolinea?
“Spalletti è molto probabile che vada via da Roma. E’ difficile che vinca qualcosa in questa stagione. Ieri la Roma ha vinto senza complicazioni. Per l’Empoli settima sconfitta consecutiva, ha riaperto la lotta retrocessione, merito anche del Crotone che ha vinto con merito. I calabresi sono la squadra che ci crede di più rispetto alle ultime tre. Il Chievo forse ha la pancia piena. Ora la lotta per non retrocedere diventa un po’ più interessante, cinque punti sono un niente”.

Alle spalle delle prime tre c’è una grande Lazio…
“La Lazio ha giocato con maggiore convinzione rispetto al Sassuolo che comunque è stato sfortunato. Entra Keita e cambia la partita. Sembra una mossa di stregoneria. Di partita in partita ha acquistato consapevolezza nei propri mezzi. Ed è vicina alla finale di Coppa Italia”.

A Genoa è guerra aperta tra il presidente Preziosi e gli ultras…
“A Genova la contestazione sta dominando la scena. Preziosi continua a cercare di fare il possibile ma la gente non è soddisfatta, soprattutto dei tanti movimenti di mercato. Preziosi è disponibile a vendere, i tempi cambiano. Comunque, Mandorlini ha fatto una formazione iniziale che non è scesa in campo. Quello che fa l’Atalanta, invece, sembra tutto facile, ma è il frutto del grande lavoro di Gasperini”.

Cosa sta succedendo al Milan?
“Il Milan non è concreto, fa possesso palla, cambi di gioco e gli interpreti sono di una certa caratura. Poi se trovi un allenatore come Zeman che si difende, andando contro la sua filosofia, tutto diventa più difficile. Il Milan ha solo tre giocatori top (Donnaruma, Bonaventura che è fuori e Deulofeu), gli altri sono giovani promesse, al momento discreti giocatori. Insomma, la squadra è quella che è”.

La Fiorentina vince contro un Bologna arrendevole. Un’indecenza?
“In effetti Donadoni si è lamentato della prestazione della propria squadra. Bologna non pervenuto. La Fiorentina ha vinto con un gran gol di un ottimo giocatore come Babacar che viene poco utilizzato. Partita non giocata bene, da entrambe. Ridurre il numero delle squadre, da 20 a 18, potrebbe essere una soluzione per rendere più competitivo e aperto il campionato. Meno squadre e minori distacchi”.

Infine Torino-Udinese: Belotti è una forza della natura?
“Ho visto Torino-Udinese dal vivo (insieme alla scuola calcio del Varese di cui sono allenatore), Belotti è forte fisicamente e tecnicamente. Partita sempre aperta, ma soporifera nel primo tempo. Ripresa spettacolare con 4 gol.
Ho fatto tutto nel mondo del calcio, portiere, allenatore, osservatore, mi mancava la scuola calcio, quello che faccio oggi qui a Varese. Arrivati a un certo punto è quello che ti dà maggiori soddisfazioni a livello personale e professionale. Se ci sono bravi maestri crescono bravi giocatori. Ci vorrebbero gli ispettori degli allenatori per fermare quelli che pensano allenano le squadre di ragazzini credendo di essere al Real Madrid, urlando in modo spropositato”.

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