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Parma Calcio

Due dubbi in vista del Forlì: il ruolo di Scaglia e il modulo tattico

Due dubbi in vista del Forlì: il ruolo di Scaglia e il modulo tattico

La lunga serie di infortuni che si è abbattuta come una maledizione sul Parma, costringerà il tecnico D’Aversa a rimescolare le carte e ridisegnare il volto della squadra; non solo per la sfida di lunedì sera con il Forlì, ma anche per le prossime 4-5 sfide di campionato. Il ritorno di Baraye che ha scontato il turno di squalifica, è l’unica nota positiva; la speranza è che in extremis possa aggiungersi anche il recupero di Giorgino, alleggerendo così i problemi del centrocampo. Comunque, sono due principali dubbi da risolvere.

1) Il modulo tattico: fino ad oggi il 4-3-3 non è stato (quasi) mai in discussione, malgrado alcune modifiche a partita in corso. Le contemparenee assenze di Munari, Nocciolini e Scavone potrebbero però consigliare l’allenatore ad apportare alcune modifiche tattiche: il 3-5-2, il 3-4-3 o il 4-4-2 sono ottime alternative, già provate in alcuni spezzoni di partite. Ciò nonostante, il 4-3-3 con uno tra Scaglia e Mazzocchi (o Edera) in campo dal primo minuto, nel tridente offensivo, resta la soluzione più probabile.

2) Il ruolo di Scaglia: terzino, interno di centrocampo o esterno offensiva. Può ricoprire uno dei tre ruoli, come è successo nelle sue prime apparizioni in maglia crociata. Dal suo utilizzo potrebbe dipendere il modulo tattico: difficile rivederlo nel ruolo di terzino sinistro, più facile a centrocampo o in attacco. Se contro il Forli non dovesse recuperare Giorgino, allora è molto probabile l’utilizzo a centrocampo (a meno che D’Aversa non decida di dare fiducia a Simonetti); diversamente Scaglia formerà insieme a Calaiò e Baraye il terzetto offensivo.

Oggi D’Aversa ha fatto sostenere una seduta pomeridiana a porte chiuse in cui ha fatto provare gli schemi e il probabile undici titolare. (VP)

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