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Calcio Serie A

Il Gede: “Se il campionato cominciasse adesso il Parma sarebbe da zona Uefa”

Il Gede: “Se il campionato cominciasse adesso il Parma sarebbe da zona Uefa”

Come ogni lunedì torna l’appuntamento con “Il Gede risponde” la rubrica esclusiva di Sportparma per commentare e analizzare l’ultima partita del Parma e l’intera giornata del campionato di serie a. La firma inconfondibile è quello di mister Pietro Carmignani.

Un carattere da combattenti, una vittoria entusiasmante contro la Juventus, il sorriso ritrovato… Dove può arrivare il “nuovo” Parma?
“Era logico attendersi una reazione del genere dopo aver toccato il fondo. La gente ha apprezzato il comportamento della squadra dentro e fuori dal campo. Una riscossa non solo agonistica e nervosa, ma anche di qualità, di gioco e organizzazione. La squadra sa che strada deve percorrere, i giocatori stanno dando il massimo per una serie di motivi, personali e non. Un comportamento degno di lode”.

La vittoria con la Juventus, però, ha anche aumentato il rammarico e la rabbia per una stagione buttata al vento dai noti problemi societari. E’ d’accordo?
“A vedere la partita con la Juve ci si domanda cosa sarebbe successo se non ci fosse stato tutto il caos societario. Il fallimento pilotato andava fatto prima. 7 punti nelle ultime 3 partite, è un rendimento alto che fa ancora sperare. Gli errori di Ghirardi sono ancora più evidenti, senza queste disgrazie il Parma avrebbe 7-8 punti in più in classifica. Comunque, la fiammella della speranza non è spenta, la salvezza è difficilissima ma non impossibile. Il Parma lotterà fino alla fine”.

La vittoria contro i bianconeri entrerà nei libri di storia del calcio parmigiano. Ma quale è stata la chiave del successo?
“Grande merito a Donadoni per il lavoro compiuto in tutti questi mesi, perché una squadra che corre come il Parma significa che in tutto questo periodo si è allenata bene. Il Parma quando vede la Juve si trasforma, all’andata una sconfitta vergognosa (7 gol), una sconfitta che ha dato fastidio. E’ stata vendicata quella brutta sconfitta. Comunque, in questi mesi il Parma ha vissuto dei momenti così drammatici che tutte le altre difficoltà diventano emotivamente superabili, risolvibili”.

Mauri è un predestinato?
“Il termine predestinato lo si può dare a 2-3 giocatori al mondo. Di sicuro Mauri è un giocatore dalle grosse potenzialità. Un ragazzo promettente, la situazione difficile del Parma lo ha fatto emergere prima. Grande potenzialità. Ha tutto per diventare un grosso giocatore. Per adesso è sulla strada giusta, ma deve percorrere ancora tanta…”

Quanto è stato determinante l’arrivo di un personaggio di spessore come Demetrio Albertini?
“E’ un contributo importante, che ha riportato serenità. Albertini e Donadoni sono amici da sempre, tra loro due c’è grande feeling, un aspetto da non sottovalutare, perché nel calcio la mente conta più di ogni altra cosa. Albertini ha portato il suo contributo ad una società che aveva bisogno di una figura così. La sua presenza costante trasmette fiducia alla squadra. Ma grande meriti vanno riconosciuti anche a Melli che ha indicato la strada da seguire, ma anche Donadoni e tutto lo staff tecnico. In questo momento di difficoltà mi sembra ci sia la partecipazione di tutti, giornalisti, sponsor e quel che resta della società. Bravi, così si fa squadra”.

Per la Juventus è comunque un passo falso indolore…
“La Juve deve mettersi in testa che non può concedersi una pausa così come quella di Parma.
Non si affronta questo Parma a cuor leggero. Questo Parma ha grinta da vendere e in questo momento può vincere con chiunque”.

La grande sorpresa della giornata appena trascorsa è il secondo posto della Lazio. Se lo aspettava?
“In questo momento la Lazio gioca il calcio migliore ed è la più in forma del campionato. E’ l’unica squadra che può tenere testa alla Juve. I risultati aumentano stima e convinzione. Il gioco è migliorato. Il secondo posto esalta il lavoro di Pioli. Il prossimo anno, con un paio di acquisti mirati, può lottare per il titolo”.

Anche perché la Roma continua a viaggiare a corrente alterna…
“La Roma è stata ripresa da un Torino meritevole. Ha subito un gol in contropiede. La squadra di Garcia crea tanto ma conclude poco. Deve stare attenta e guardarsi dietro”.

Il Napoli torna alla vittoria ma non cancella le frizioni tra De Laurentis e Benitez. Il giocattolo si è rotto definitivamente?
“Sarebbe ora che Benitez e De Laurentis decidano cosa fare il prossimo anno. Siamo ad aprile, bisogna programmare il futuro, altrimenti è controproducente. Il Napoli ha il potenziale per giocare come ha fatto ieri, ma lo fa sporadicamente. Non c’è stata partita, la Fiorentina resta un’incompiuta. Gli manca sempre qualcosa per puntare a vincere qualcosa”.

Passiamo alle due milanesi: passo in avanti dell’Inter e passo indietro del Milan. Oppure i risultati del campo non devono ingannare?
“Il Milan ha ottenuto un punto che serve a poco, ci si aspettava di più dopo le ultime prestazioni. Invece non si è vista la qualità del gioco, anche perché a livello individuale di qualità ce n’è poca. Il Milan si è allontanato ulteriormente dall’Europa, anche perché in difesa si commettono sempre gli stessi errori, a parte Eto’o che si è inventato l’assist per il primo gol. Il Milan lo si può riassumere così: tanto cuore e poco gioco. L’Inter, invece, ha reagito dopo tante polemiche e rimproveri. Si è vista finalmente una squadra concreta e forte fisicamente. Ha concesso qualcosa soltanto dopo il 2-0”.

E’ sorpreso dalla crisi dell’Udinese di Stramaccioni?
“L’Udinese continua a seguire un periodo molto negativo. Poco e niente contro Parma e Palermo, a livello di prestazione. Evidentemente ha dei problemi. Il Palermo è una squadra di grande prospettiva, ma bisogna vedere se verrà smantellata dal mercato.

Vittoria scaccia crisi anche per l’Atalanta…
“La vittoria dell’Atalanta, dopo i “solleciti” della curva, è stata fondamentale. Indipendentemente da questo l’Atalanta ha saputo reagire dopo un lungo periodo di patia. Finalmente una prova d’orgoglio e convincente dal punto di vista del gioco”.

Mentre la sconfitta casalinga di ieri suona come una condanna definitiva per il Cesena?
“Sì, la sconfitta di ieri suona come una condanna. Chievo molto chiuso e bravo nelle ripartenze. Il Cesena stava bene fisicamente, è stato un assalto alla porta clivense. Poi è bastato un cross e una prodezza di Pellissier. Sconfitta immeritata per i romagnoli”.

Crolla anche il Cagliari…
“A Marassi il Cagliari ha dominato il primo tempo, colpendo anche due pali e una traversa. Poi la partita si è equilibrata ed è venuto fuori il Genoa. Adesso Zeman si deve affidare alle sfortune altrui. 8 punti di distacco dall’Atalanta sono tanti. A Foggia Zeman aveva gente di valore, così come a Pescara. Con il Cagliari di quest’anno è difficile fare gioco se non hai qualità”.

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