Umori opposti tra Livorno e parma e non potrebbe essere diversamente. i due tecnici analizzano la sfida con estrema razionalità Â Cristiano Lucarelli invece esulta per essere tornato al gol, guarda caso contro il Parma, la società Â che ne detiene il cartellino. Al termine dei 90 minuti ha parlato anche il dg Pietro leonardi.
GUIDOLIN: Dobbiamo ritrovare praticità, cinismo e concretezza – dichiara – in cosa abbiamo sbagliato? Abbiamo ricevuto troppi elogi quando eravamo da soli al quarto posto e abbiamo perso il nostro stato di all’erta. I complimenti non ci hanno fatto bene, noi dobbiamo pensare innanzitutto a salvarci. Non dobbiamo attaccarci agli errori arbitrali: abbiamo sbagliato troppo anche oggi e il Livorno è passato al primo tiro in porta, da qualche giorno non ce ne va dritta una.
LEONARDI: Non eravamo fenomeni prima e non siamo brocchi adesso. L’unico rammarico è quello che raccogliamo meno di quanto creiamo. L’assenza di Lanzafame? Una scelta tecnica determinata anche da questo momento che non per nostra volontà si è venuto a creare. Credo anche che bisognerebbe avere nel mondo del calcio un po’ più di rispetto per quelle che non sono le tre grandi squadre. Perche se continuano Juventus, Inter, Milan a fare quello che vogliono e creare problematiche, quando non ce ne sono, noi non possiamo che difenderci. Adesso ci dobbiamo rimboccare le maniche e lavorare. 28 punti sono comunque un bottino importante nel girone di andata, oggi poi soprattutto nel primo tempo la squadra ha fatto tantissimo e solo per un’inezia non è passato in vantaggio, mentre l’unica occasione loro è stata quella del gol. Non fasciandosi la testa, perché altrimenti è finita, e recuperando quella determinazione che è una nostra caratteristica. Dobbiamo stare tranquilli, forti di quel patrimonio che i giocatori si sono creati fino ad adesso.
COSMI: Di fronte avevamo una squadra che ha dimostrato, anche stavolta, di essere di assoluto livello, sottolineo l’importanza dei due gol realizzati dagli attaccanti, su Lucarelli e Tavano la società aveva puntato moltissimo in estate, io da quando sono arrivato lavoro sul loro orgoglio, del resto stiamo parlando di gente, come Cristiano, che ha all’attivo qualcosa come 112 gol in A, le sue carateristiche sono note, sa risorgere da momenti difficili, e gli è capitao anche di peggio in carriera, lo stesso ha fatto Francesco, credo che a tutti e due servisse soprattutto ritrovare la miglior condizione. l vantaggio sul terzultimo posto? Non ci casco, dietro hanno perso tutte, dire che è importante questa vittoria è poco, ma così come sei punti di margine per noi possono essere tanti possono anche essere nulla. Il modulo con le due punte più Candreva? Perchè no? Nei cinque minuti in cui è stato in campo ho visto il giocatore che vorrei vedere sempre.
C.LUCARELLI: Posso dire di essere tornato nel mio stadio. Non sapevo il clima che avrei trovato dopo l’espulsione contro il Chievo. Non voglio pensare alla casualità del coro della curva e l’aver segnato subito dopo. La rabbia c’è e c’è sempre stata. Igor (in riferiemento all’ex bomber Protti, ndr) mi diceva sempre che con il trascorrere del tempo, dopo una partita sbagliata, mi avrebbero etichettato come finito, ma alla fine questa sarebbe stata la motivazione per andare avanti. E così è stato. Non conosco i contenuti della conversazione tra Spinelli e Cosmi, so che sono passato dalla tribuna al campo, ma è anche vero che nel calcio moderno bisogna essere sempre pronti a scendere in campo o a non batter ciglio se lasciati fuori. Ho preso 33 giorni di secchiate, ho incassato, e oggi c’è stata una bella risposta. Siamo stati più cattivi nel volere il risultato e mi ha fatto piacere aver sentito, nella difficoltà, il sostegno del pubblico