Una cavalcata solitaria di quasi dieci km e poi, sulla sommità dell’ascesa finale, le braccia alzate al cielo. Luca Wackermann ha vinto oggi la seconda e più impegnativa tappa del Tour du Limousin, da Base Départementale de Rouffiac a Coteau de Grèzes di 172 km.
Wackermann ha conquistato il successo grazie ad una prova di forza nel finale. Dopo uno svolgimento di gara molto tirato, animato da una fuga e una serie di forcing nelle battute finali, l’attacco di Wackermann ha rotto definitivamente gli equilibri sull’ultimo GPM di giornata. Il gruppo dei primi inseguitori ha provato a più riprese a colmare il gap, ma il ventiseienne della Bardiani-CSF ha resistito alla grande, grazie anche all’aiuto dei compagni Manuel Senni e Lorenzo Rota che hanno rintuzzati gli allunghi degli avversari.
Al traguardo Wackermann è arrivato solo e raggiante con 6” su Canola, Gesbert, Prades e Roux. Quest’ultimo, vincitore della tappa di ieri, ha mantenuto la maglia di leader, nonostante la parità di tempo con Wackermann grazie ai migliori piazzamenti. Nono, a 11”, Lorenzo Rota.
“Questa vittoria è una vera e propria liberazione” ha affermato Wackermann. “Tra infortuni, cadute e malanni fisici pensavo fosse maledetta questa stagione. Dopo il Tour of Austria ho resettato e lavorato in altura, con la speranza di mettere da parte la sfortuna. Oggi mi sono tolto un peso e acquisito quella dose di sicurezza e spensieratezza necessaria per tirare fuori il cento per cento. Vorrei fosse un punto di svolta per vivere un grande finale di stagione. La condizione può solo che crescere, voglio giocarmi ogni possibilità al massimo”.
“Il momento decisivo della tappa odierna è stato l’ultimo GPM, a 10 km dal traguardo. Fino a quel momento c’era stata molta bagarre e tensione in testa al gruppo. Poco prima dello scollinamento è partito Navarro e l’ho seguito. Quando ho capito che lui desisteva, ho tirato dritto per giocarmi il tutto per tutto. Ai piedi dell’ultima salita il vantaggio cresceva e ho preso coraggio. Mi sono gestito e all’ultimo km, con 20” di vantaggio, ho dato il tutto per tutto”.
“Un pensierino alla maglia lo faccio. Roux è un corridore tosto e per vincere dovremo studiare, con la squadra, una strategia per i traguardi volanti e i finali delle prossime due tappe. Non lasceremo nulla di intentato”.
“Dedico la vittoria alla mia compagna Ilaria e alla nsotra figlia Aurora, che mi hanno sempre sostenuto nei momenti difficili. E poi, al nostro diesse Robi Reverberi che oggi compie gli anni: spero che il regalo sia gradito…”.
Con questo successo Wackermann ritrova il feeling con la vittoria che mancava dal 2016, anno in cui, con al maglia del Team Al Nasr Dubai, ha conquistato i nove successi del suo personale palmares: tappa al Tour d’Azerbaidjan, due tappa e classifica finale al Tour d’Oranie e Tour de Bilda, tappa e classifica finale al Tour d’Annaba.
Per il #GreenTeam si tratta dell’ottavo successo nel 2018 dopo la classifica e la tappa vinte da Maestri al Tour of Rhodes, le due tappe di Guardini al Tour de Langkawi, il Giro dell’Appennino con Ciccone e le frazioni vinte da Tonelli e Simion al Tour of Croatia.
Da segnalare, infine, il ritiro di Simone Andreetta, caduto oggi dopo metà gara. Il trevigiano ha riportato una forte contusione all’anca destra che, nonostante diversi tentativi, gli ha purtroppo impedito di proseguire.