Sempre lui, ancora lui, Aleksandr Riabushenko. Vincente e spietato, per la qualità delle sue vittorie e per la scelta delle proprie vittime. Il bielorusso della Palazzago battezza immediatamente la fiammante maglia di Campione Europeo Under 23 conquistata sabato 17 settembre in Bretagna a Plumelec vincendo in uno sprint ristretto la 81a Coppa Collecchio davanti a Davide Orrico, Andrea Vendrame e Marco Bernardinetti, già battuti ad agosto a Felino e a Briga Novarese, seppur con un ordine diverso. Poi per il trevigiano della Zalf si potrebbe quasi parlare di accanimento che, dopo aver perso al fotofinish l’altra classica parmense e la corsa piemontese, aveva chiuso secondo anche il 21 agosto nel 100° Giro del Casentino ad Arezzo ed infine quattro giorni fa in maglia azzurra aveva colto la medaglia di bronzo nella gara continentale dietro allo scatenato Riabushenko.
La prende con filosofia e sorriso Vendrame “speravo di vincere perché nell’ultimo periodo non sono mai uscito dai primi tre-cinque posti ma trovo sempre la mia bestia nera”, è raggiante invece il 21enne talento di Olivano Locatelli per la sua settima vittoria stagionale “sono contento, volevo onorare subito bene la maglia. E l’anno prossimo la porterò ancora, sempre con la Palazzago” mentre nel mezzo il tricolore Elite Orrico tira somme piuttosto positive “ho fatto una volata più d’attesa rispetto a Felino ed è andata meglio ma non è bastato. Sull’ultimo gpm avevo visto Riabushenko un po’ provato ma si è confermato troppo forte”.
È un podio di alto livello quello della corsa organizzata dalla Virtus Collecchio, forse oltre le aspettative anche se la starting list (120 partenti) faceva ben sperare. Già dal pronti-via c’è voglia di mettersi in mostra e gà alla fine del primo degli otto giri corti (12,6 km) evadono in otto caratterizzando la fuga di giornata: Troia (Colpack), Gabburo (Zalf), Auld (Zappi), Amici (Viris), Galimberti (Cremonese), Kurianov (Naz.Russia), Wight (Naz.Australia) e Zverkov (Norda) arrivano ad avere fino a 2’40” di vantaggio ma metro dopo metro inizia ad affiorarsi la fatica (giornata ancora calda) e qualcuno davanti inizia a perdere contatto. Al primo dei tre giri lunghi (km 15,2 comprendenti la severa ascesa di un 1,2 km di Segalara) il gruppo ha già messo i restanti fuggitivi nel mirino e in prossimità del gpm si torna tutti assieme. A quel punto ci si conta e ci si guarda in faccia, le formazioni più accreditate iniziano a tenere sotto controllo la situazione. Sul finire del penultimo giro, a circa 20 km dalla fine, ci prova con coraggio un altro Aleksandr, Vlasov della Viris, uno che sa prendere vento in faccia tenendo un alto ritmo nei momenti delicati e al suono della campana transita con 30” di vantaggio sul gruppo, tirato ventre a terra da Zalf e Colpack, che si alternano nel compito. Il russo però ha il destino segnato e sull’ultimo gpm viene riassorbito dagli inseguitori, che poi in contropiede nella tortuosa discesa su Ozzano Taro si granano lungo i tornanti. È l’azione buona, sono in 8 che prendono subito 20” di margine ed è un plotoncino ben assortito per tenere duro fino al traguardo. Appena imboccato il rettilineo d’arrivo parte deciso Riabushenko che allunga e purtroppo per gli altri è un film già visto.
Ordine d’arrivo “81a Coppa Collecchio”
1-Aleksandr Riabushenko (Palazzago Amaru) km 146 in 3h31’26” – media 41,431 km/h
2-Davide Orrico (Colpack) st
3-Andrea Vendrame (Zalf Euromobil Desiree Fior) st
4-Marco Bernardinetti (Malmantile) st
5-Alfio Locatelli (Viris Maserati Sisal) st
6-Michael Storer (Naz.Australia) st
7-Lucas Hamilton (Naz.Australia) st
8-Jacopo Mosca (Viris Maserati Sisal) st
9-Damiano Cima (Viris Maserati Sisal) a 12”
10-Michael Bresciani (Zalf Euromobil Desiree Fior) st