Ciclismo
Luca Dodi torna alle corse nella Clasica di San Sebastian

In pieno fermento per il “Royal Babyâ€, qualche latitudine più a sud del Regno Unito, in zona Reggia di Colorno si festeggia ugualmente con entusiasmo una nascita, o meglio una rinascita agonistica, dopo nove mesi abbondanti (circa 290 giorni) di laboriosa e trepidante attesa. Il “royal return†in questione sarà firmato dal colornese della Lampre-Merida Luca Dodi …
… che sabato 26 luglio tornerà alle corse riattaccandosi il numero sulla schiena (il 74 per la precisione) alla partenza della “Clasica di San Sebastian”, gara del circuito World Tour e tradizionale primo appuntamento importante dove solitamente buona parte dei corridori va in cerca di conferme o rivincite post Tour de France.
Per Dodi un rientro tanto agognato quanto sudato considerando che il Trofeo Beghelli dello scorso 7 ottobre è stato l’ultimo impegno ufficiale, perché poi la sfortuna, sua cattiva compagna di viaggio nelle ultime stagioni, ci ha messo purtroppo ancora del suo: il 13 dicembre, qualche giorno dopo aver firmato per la sua attuale squadra, durante un allenamento insieme al compagno Adriano Malori, cade a causa di una lastra di ghiaccio e riporta la rottura del bacino con una prognosi severa e spietata per dolore e tempi di recupero.
La sua forza di volontà però lo ha portato a non abbattersi e a bruciare le tappe per tornare il prima possibile in sella alla bici e il 4 maggio – giorno d’apertura del Giro d’Italia – riallaccia il feeling con pedali e catena e completando i suoi primi 40 km sempre in compagnia di Malori.
Il primo “gpm” era iniziato e da allora Dodi ha virtualmente scollinato cominciando la discesa, quanto meno a livello psicologico, intravedendo l’esordio della sua rinascita agonistica, una sorta di “carriera 2.0”.
La cittadina dei Paesi Baschi sarà il contorno a quello che sarà per Dodi un debutto nel debutto visto che mai l’anno scorso aveva corso una gara di simile portata e che, allenamenti a parte, mai ha indossato la divisa blu-fucsia-verde in competizioni ufficiali.
Il menù spagnolo propone una concorrenza elevata (fra i tanti Chavanel, Valverde, Quintana, Purito Rodriguez, Gilbert, Kreuziger, Moreno Moser, Fuglsang e Porte) e 234 chilometri con 6 salite (2 volte verrà affrontato l’Alto de Jaizkibel, salita simbolo della Clasica), ma a Dodi questo importa relativamente perché esserci sarà una piccola vittoria: “Non ho aspettative, quello che viene viene e mi andrà bene così. Ho svolto buoni allenamenti, tra cui due settimane a Livigno insieme a qualche compagno (Ulissi e Wackermann, ndr) e ho perso peso andando dai 75 chili dopo l’incidente agli attuali 67. Ho seguito le tabelle che mi hanno dato cercando di recuperare forza e ritmo, ma il ritmo che ti da la gara è tutto diverso. Anche l’adrenalina è alta e non vedevo l’ora di poter correre per finalizzare anche questi mesi di duro lavoro e estenuante attesa. Mi hanno già detto quali saranno i prossimi impegni, ma adesso penso solo ad attaccare il numero e partire. Sono pronto.”
Sì, tutto è pronto per il “royal return” alle gare di Luca Dodi.
