Prima di superare la soglia degli “anta”, Filippo Porcari ha preso la decisione più difficile: basta conio calcio. Almeno, quello giocato.
Il centrocampista fidentino, 40 candeline da spegnere il 28 aprile 2024, appenda gli scarpini al chiodo e chiude un’onorata carriera, durata 20 anni. Tondi tondi. Dal primo match che segnò il debutto in Serie A, il 17 maggio 2003, al “Tardini” – in un pazzo derby tra Parma e Piacenza, finito 3-2 con una triplice rimonta dei gialloblù – alla last dance del 30 aprile scorso, nel campionato di Eccellenza, nella “sua” partita che metteva di fronte l’ultima squadra di appartenenza (il Nibbiano&Valtidone ) alla penultima in ordine di tempo (il Borgo San Donnino), con cui aveva ottenuto una promozione in D nella primavera 2021). Nell’intervallo fra queste due date iconiche ben 528 presenze e 16 gol da professionista, sui campi di Serie A, B e C/Lega Pro. Tante le maglie vestite, nel ventennio sui campi, dal mediano nativo di Fidenza: Parma, Padova, Pisa, Novara, Avellino, Spezia, Carpi, Bari, Cremonese, Triestina, Piacenza da “pro”, Crema, Borgo San Donnino e Nibbiano&Valtidone da dilettante.
Ma l’addio anticipato al calcio di “Pippo”, che sembrava intenzionato a concedersi un’ultima stagione alle dipendenze di mister Sergio Volpi nella formazione della val Tidone, affonda le radici in una proposta che proprio non si poteva rifiutare. La telefonata di Alessio Sestu, nuovo ds del Piacenza e suo ex compagno di squadra in biancorosso, che lo ha voluto inserire nello staff tecnico di Massimo Maccarone, l’allenatore chiamato a risolverà i Lupi, freschi di retrocessione dalla C. Porcari, con cinque stagioni di distanza, abbraccerà di nuovo il sodalizio biancorosso, ma nelle vesti di collaboratore tecnico.