“Il San Nicolò è la favorita, ma almeno quattro parmensi possono giocarselaâ€. Sono passate appena cinque giornate dall'inizio del campionato ed è presto per tirare i bilanci, ma tra gli addetti ai lavori iniziano già a circolare i primi giudizi.
In cerca di un soggetto imparziale tra gli addetti ai lavori, Sportparma.com ha interpellato chi ora si trova in una categoria superiore ma l’Eccellenza l’ha vissuta nelle ultime stagioni e la continua a seguire con grande interesse come Mariano Guarnieri, direttore sportivo del Fidenza.
Che idee si è fatto dopo 5 giornate: chi sono le favorite e le delusioni?
“Io davanti a tutte vedo il San Nicolò, una brutta gatta da pelare! E’ una squadra di combattenti che ora ha anche un attacco pazzesco, rinforzato da Fermi e Treccani, oltre a Campolonghi, Achi e Delfanti. Le concorrenti dei piacentini sono Colorno, Crociati, Fidentina e il Pallavicino, se trova equilibrio tra i reparti; subito dietro Monticelli e Formigine. Tra le delusioni troppo facile dire Correggese, ma prima del successo di domenica a Busseto anche il Castellarano era partito male”.
Ora analizziamo una a una le parmensi, per primo il Colorno capolista: durerà?
“Il Colorno ha avuto un inizio sorprendente, anche per chi come me lo vedeva da quartieri alti. 5 vittorie non arrivano per caso e devo dire che loro le hanno ottenute meritatamente, mostrando un buon gioco. Grande merito al tecnico Wainer Guerreschi, che con la sua esperienza ha dato tranquillità all’ambiente. Chiaro che ora serve continuità: al Fidenza capitò di vincerne 6 di fila e arrivare alla fine sesto… Parlando dei singoli la squadra è un buon mix tra giovani e più esperti, tra i quali gli “ruberei” un giocatore come Malpeli, ma meriterebbe una chance in D anche Scaravonati. Davanti poi con Roncarati e Lorenzini fanno paura: quest’ultimo forse segna meno di Montali ma tecnicamente ha grandi colpi ed è più propenso al gioco di squadra”.
Dietro il Colorno ci sono i Crociati Noceto: è una squadra competitiva?
“Sono convinto che i Crociati siano la squadra dal potenziale più alto, con i giocatori di maggior valore. Purtroppo mi pare che siano un po’ Pietranera-dipendenti, o meglio, che manchi un’alternativa al loro bomber. Ma possono rimediare in sede di mercato. Oltre a Pietranera ci sono giocatori come Indolfi Raia, Addona, Coppola, e soprattutto i due giovani del ’94 più forti di tutto il girone: Alessandroni e Moroni. Sono convinto che saranno lì a combattere fino alla fine e su di loro scommetterei qualcosina”.
Il Monticelli di Enrico Cannata può essere protagonista?
“La squadra è buona, non da vincere il campionato, ma da alta classifica. Il valore aggiunto il Monticelli ce l’ha in panchina con Cannata, un professionista tra i dilettanti che è anche il “padre calcistico” del nostro mister Mantelli, e si vede da come mette la squadra in campo. Giocano un buon calcio, sono ordinati, chi scende in campo ha i suoi compiti e li rispetta. Davanti hanno Andrea Rossi, nostro ex attaccante, un centravanti vero, uomo da almeno 15 gol garantiti, che se sfruttato per le sue caratteristiche in velocità diventa devastante”.
Passiamo ai “cugini” della Fidentina: l’obiettivo è “solo” la salvezza?
“Attendo di vedere la squadra al 100%, con Mirri e Bonini al top, in attesa anche di Sikur, che però è fuori a lungo. Mirri è appena rientrato, e Bonini si sta dimostrando molto fragile. Però il ragazzo può essere un giocatore chiave, in quanto mi pare che con i giovani la squadra non abbia pescato individualità di spicco. Però è un gruppo forte, una probabile outsider, in grado di stare in alto. Anche l’anno scorso il Bettola in fondo era una neopromossa. E in squadra ci sono due giocatori fuori categoria come Orrù e Valla. Montali poi è partito maluccio ma i suoi gol li farà”.
E i vostri “rivali” del Pallavicino?
“Melotti è stato un grandissimo giocatore ed è già un buon allenatore, ma dovrà trovare equilibrio a una squadra molto forte ma sbilanciata in avanti. Quando lessi la campagna acquisti, i vari Urbano, Rabitti, Pin, agggiunti a Zanni e Rastelli, mi chiesi “e chi corre”? Per vincere i campionati bisogna prendere pochi gol e serve sempre uno che, come si dice in gergo, “porti l’acqua”. Anche Pè terzino è un azzardo, come schierare dei ragazzi del ’95: se va bene sei a posto 3 anni, se va male paghi. Poi è chiaro che se davanti Pin fa la differenza come può e Rastelli segna 30 gol i difetti possono essere facilmente mascherati ed io smentito”.
Più giù c’è il Salsomaggiore: partenza deludente?
“Sta faticando più di quanto pensassi alla vigilia. Guardando la campagna acquisti e la scelta di un tecnico giovane ma già esperto come Piccinini li avrei indicati come squadra da metà classifica, da salvezza senza soffrire diciamo, in primis dopo l’acquisto di Gorrini. Invece sono in ritardo: colpa soprattutto delle assenze pesanti. Mi dispiace, a livello personale. Per fare il campionato che dovrebbe al Salso finora è mancato Ghillani, uno che porta “gol sicuri” ma che non ha ancora rispettato le attese”.
Infine parliamo del Traversetolo: arriverà un nuovo miracolo?
“Ha cambiato tanto, su tutto l’allenatore, che non conosco, ma l’obiettivo è sempre lo stesso: la salvezza. E l’avvio è in linea con le attese, con in più il sorprendente passaggio del turno in coppa. Il gruppo poi è solido, ha già alle spalle due salvezze, e da quanto mi ha detto chi li ha visti sono rocciosi e compatti. Conosco però molto bene i loro attaccanti Baroni e Cantini, una bella coppia per una squadra che ha questi obiettivi. In particolare Cantini a Fidenza ha pagato l’anno scorso la presenza di Franchi, ma quando ha giocato ha fatto gol importanti, specie in coppa: se trova fiducia e minutaggio può fare un ottimo campionato”.