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Baseball e Softball

Crocetta baseball: 40 anni di storia nel racconto di Remo Zuelli

Crocetta baseball: 40 anni di storia nel racconto di Remo Zuelli

Un altro anno sta per finire. Il quarantesimo di vita. Una lunga storia di cui non conosciamo il futuro ma sappiamo come è iniziata, in quel lontano 1973. «Io, Catuzzi e Salati eravamo consiglieri del Parma baseball ma a un certo punto siamo usciti». Chi racconta è uno di quei tre fuorusciti ovvero Remo Zuelli, per tutti “Zio”, che tempo un annetto da allora sarebbe divenuto uno dei dirigenti storici del settore softball.

«Cosa si fa, cosa non si fa, a un certo punto ci siamo detti di raccogliere dei ragazzi dei dintorni, per intenderci il punto di riferimento era stradello Corsini dove poi fu la prima sede della Crocetta». Tra questi anche la “mascotte” Massimo Fochi. Il primo punto d’appoggio era una latteria, che ora è il Bar Latteria dal Beccio sito in Via Ferrarini ancor oggi punto di ritrovo per molti giocatori. «Ne abbiamo raccolti una dozzina, più o meno. Più Gianluca Salati, un bel prima base che nel frattempo aveva smesso per un problema al ginocchio e veniva ad allenare. Ed è stata la nostra fortuna perché a detta dei giocatori che sono passati dalla Crocetta, il più grande maestro di baseball che abbiano mai avuto è stato Luca Salati». Fatta la squadra andava fatta la società e nominato il primo presidente. Chi? Presto detto. «Pierino Salati, non poteva essere altrimenti» osserva lo Zio che così lo ricorda: «Un uomo che definire eccezionale è poco. E’ stato l’anima della Crocetta e le ha dato un’impronta». La mission, com’è abitudine dire ora, era ben delineata: «La Crocetta è nata con un impegno ben preciso: premiare i ragazzi più meritevoli a scuola. Del risultato sportivo ci interessava fino lì, ci interessava far giocare dei ragazzi e che andassero bene a scuola». E come un buon padre di famiglia, Salati faceva il giro delle scuole per verificare personalmente com’era il loro rendimento, non perché non si fidasse dei genitori. L’MVP di allora lo era non tanto per aver battuto più degli altri e per esser stato perfetto in difesa ma per il merito scolastico. «Addirittura chi prendeva brutti voti a scuola non veniva agli allenamenti, rimaneva a casa a studiare». Mentre a Salati jr dava una mano Enrica Catuzzi che sarebbe poi divenuta una figura preminente nella storia della Crocetta softball. La prima partita venne giocata in autunno sul campo da calcio di San Pancrazio perché all’epoca allo Stuard di diamanti neanche l’ombra. Al trofeo “Città di Parma”, che va considerato come l’esordio ufficiale, uno dei lanciatori avversari fu un certo Stefano Manzini, che non avrebbe potuto lanciare ma … Secondo lo Zio: «Lo spirito di allora noto che è rimasto anche oggi: i ragazzi devono giocare, tutti e il più possibile».

(Nella foto di quella prima storica squadra ragazzi si possono riconoscere Paolo Castagnetti (terzo inginocchiato da sinistra), Stefano Mossini (secondo inginocchiato da destra cui va il ringraziamento per aver fornito questo reperto) e un giovanissimo Massimo Fochi (il primo a destra inginocchiato). Il primo in piedi da sinistra è Pierino Salati, l’ultimo il figlio Gianluca.

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