Gli ultimi 90 minuti in serie A e B e la sfida del Parma a Spezia sono i principali temi dell’approfondimento settimanale di Sportparma con “Il Gede risponde”. La storica rubrica firmata dall’ex allenatore gialloblù Pietro Gedeone Carmignani.
Restano 90 minuti e la cosa più importante è che il Parma è ancora in corsa per la serie A diretta. Il “miracolo” è possibile?
“Tutto dipende dal Frosinone, al Parma non basterà vincere. Il Foggia è una squadra che gioca un buon calcio ma no ha le stesse motivazioni del Frosinone. Stesso discorso per lo Spezia, per carità. L’unica cosa sicura è che il Parma deve affrontare la prossima partita con l’atteggiamento migliore, per non avere rimpianti, perché nulla è scontato e ci può stare che il Frosinone possa non vincere.
La vittoria con il Bari, potenziale avversario ai playoff, è stata molto sofferta…
“Il Parma visto sabato al Tardini non è stato il migliore della stagione. Ma ha ritrovato una grande forza morale. Il Bari ha giocato meglio del Parma, è stato sfortunato.Alla fine però è stata premiata l’attenta disposizione difensiva del Parma e una voglia maggiore che fa ben sperare per i playoff”.
Non c’è il rischio che la testa sia già ai playoff?
“Assolutamente no, perché i giochi sono ancora aperti e il calcio ci ha abituato a belle o brutte sorprese. Comunque, se saranno playoff, il Parma partirà da testa di serie A e non è poco. Sarà importante recuperare gli infortunati e la miglior condizione”.
A quei tifosi del Parma che sono in dubbio se andare o meno a La Spezia, lei cosa direbbe?
“Di compare subito il biglietto. Nulla è scritto, il Frosinone non ha già vinto col Foggia. Io ci andrei…. Anche se è un venerdì e questo potrebbe escludere qualcuno”.
La serie A ha celebrato il settimo scudetto consecutivo della Juventus. Ma in tanti non sono contenti del gioco espresso, poco spettacolare. E’ d’accordo?
“La Juve si conferma la più forte in Italia. E’ una squadra ricca di talenti, con società e staff molto uniti. Allegri non si preoccupa di apparire dominante nel gioco, ma pensa alla concrettezza. In Italia basta questo per vincere, ma non in Europa. Sui risultati non si può muovere nessuna critica. Non è facile vincere 4 campionati di fila, ma quando hai una rosa così e spendi tanti soldi è logico aspettarsi qualcosa di più a livello di spettacolo”.
E’ stato comunque un campionato avvincente, merito di Napoli e Roma?
“E’ stato un campionato tirato fino alla fine, deciso dagli episodi di Inter-Juve. Quella vittoria ha distrutto il Napoli. L’incertezza è del campionato è merito del Napoli, ci mancherebbe. Sarri è stato l’artefice di questi risultati, anche se gli danno la colpa di aver abbandonato troppo presto l’Europa e di aver fatto poco turnover; in effetti nell’ultimo periodo la squadra è apparsa stanca. Rimane un grande campionato quello dei partenopei. Adesso sembra che siano arrivati ad una separazione con Sarri, sembra che il ciclo sia chiuso. Anche perché nel mercato la Juve spenderà sempre di più e si rinforzerà ancora, e il gap aumenterà”.
Chi può economicamente contrastare il potere bianconero?
“Eventualmente solo L’Inter ha i mezzi per fare un certo tipo di investimenti, anche se tutto dipende dalla qualificazione in Champions. Quella nerazzurra è stata una settimana incredibile: leggevo che sarebbe stata una goleada contro il Sassuolo; mi veniva da ridere. Hanno dato tutto per scontato. Hanno fatto i conti senza l’oste. E’ inaccettabile perdere così con il Sassuolo.
Ieri ci ha pensato il Crotone a tenere aperto il discorso per il 4° posto. Inter e Lazio sono due squadre potenzialmente forti,Spalletti ha i giocatori per vincere all’Olimpico; l’Inter a differenza della Lazio non ha niente da perdere. Partita da tripla.
In definitiva, non so dire attualmente a livello tecnico chi sia la seconda forza del campionato, Napoli, Roma, Lazio o Inter. Certamente Di Francesco ha fatto grandi cose, la Roma è una squadra con una grande potenziale, può solo migliorare, ma molto dipenderà anche dal mercato, anche se non ha bisogno di molto. Domenica va a Sassuolo, deve vincere per essere sicuro del terzo posto.
Più definita la situazione per l’Europa League…
“Resta solo da decidere chi andrà ai preliminari. Il Milan ha sofferto ma ha giocato con grande agonismo contro l’Atalanta, dopo il 4-0 in Coppa Italia, risultato troppo pesante e ingiusto. Donnaruma non si discute a livello tecnico, ma è probabile che il ragazzo abbia risentito di tutte le voci che costantemente circolano sul suo conto. Comunque, ha dimostrato alcune incertezze, deve lavorare sull’agilità e l’equilibrio. In Europa c’è anche l’Atalanta, almeno virtualmente, anche se a Cagliari non è una partita scontata.
Come vede la lotta salvezza? C’è chi dive che i giochi sono virtualmente chiusi.
“Le vittorie di Chievo, Udinese e Cagliari hanno dato un forte scossone. Il pareggio, seppur importante, ha inguaiato il Crotone. Le motivazioni degli avversari cambiano i valori in campo, non c’è dubbio, vedi Verona-Udinese. La Spal è stata rimontata da un Torino orgoglioso, ma per lunghi tratti della partita ha assaporato il gusto della vittoria e della salvezza. In virtù della classifica avulsa la Spal è messa meglio del Crotone che domenica va a Napoli. A pari punti retrocedono i calabresi. E’ vero che il Napoli avrà meno motivazioni, ma non credo voglia salutare i propri tifosi con una sconfitta”.
Che idea si è fatto sulle seconde squadre, argmento che sta dividendo il calcio italiano?
“A lamentarsi è la serie B perché è chiaro che se Inter, Milan, Roma hanno le seconde squadre nel campionato cadetto ci sarà meno spazio in vetrina per le altre. C’è da dire che in quasi tutta Europa ci sono”.