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Rugby

La Rugby Parma continua il restyling

La Rugby Parma continua il restyling

parma clubhouse nuovo 327537539   Presentato oggi il nuovo responsabile commerciale e marketing, Giulio Agnetti. Futuro: con chi? "Noi abbiamo fatto i nostri passi senza pregiudizi o condizioni, ora aspettiamo risposte" dice il presidente Bruno Capitani

E’ il caso di dire: il nuovo che avanza. Prosegue, infatti, l’operazione restyling della Rugby Parma partita questa estate con l’inserimento di volti nuovi, e giovani, nel consiglio direttivo. Restyling che ha toccato anche la clubhouse con la posa del nuovo “tableau” dietro il bancone a sostituire i vecchi giocatori con quelli della stagione appena trascorsa (vedi foto gallery) e che prosegue con il nuovo Responsabile commerciale e marketing. Operazione resasi necessaria dopo la risoluzione consensuale del rapporto con Roberto Manghi. Chi ne prende il posto è Giulio Agnetti, classe ’75, Laureato in Economia Aziendale e già responsabile acquisti del Parma FC da giugno 2007 ad agosto 2008. Di lui il presidente gialloblù Bruno Capitani ha avuto queste parole durante la conferenza stampa di presentazione «Abbiamo individuato in lui una professionalità che ci consentirà di essere appetibili verso sponsor nuovi e vecchi. Ci ha già sottoposto indicazioni, proposte che confidiamo si concretizzeranno». Prima di entrare nel merito dei progetti per il futuro, Agnetti ha enfatizzato quelli che sono gli ormai riconosciuti valori e principi del rugby e per lui che ha vissuto l’ambiente calcistico questo «è uno sport che mi ha appassionato subito». Lunga la lista di idee sulle quali il nuovo responsabile marketing si appresta a lavorare, alcune sottaciute per ovvi motivi «La Rugby Parma rappresenta prestigio, tradizione, storia: questo unito alla continua voglia di crescita, a puntare sui valori e ad alcune, crediamo, buone idee ci possono portare ad attirare nuovi partners. Dovremo aumentare i ricavi – prosegue Agnetti – anche col merchandising che cercheremo di “esportare” al di fuori del punto vendita nella nostra sede. Valorizzare lo stadio, che va a beneficio anche degli sponsor. Cercheremo di aumentare il numero degli iscritti alle giovanili e faremo un’analisi del territorio per andare ad insediarci laddove manchiamo». Previste anche iniziative per i tifosi e per cercare di attirare ulteriori “adepti” come l’ipotesi di pacchetti di biglietti/abbonamenti per gli sponsor o per i genitori. Agnetti chiude facendo un appello alle realtà locali e a chi crede in questo sport a collaborare perché «noi cercheremo nuovi partner, ma non è detto che qualcuno venga a cercarci».
Quella di oggi è stata anche l’occasione per il presidente Capitani di fare un punto sulla stagione appena conclusa «Non abbiamo ottenuto quello che avremmo voluto, ovvero almeno le semifinali, ma siamo comunque soddisfatti per essere ancora in Europa e ringrazio tutti quelli che ci hanno aiutato ad arrivarci. La Challenge ha un significato economico importante e ci consente di poterci dotare di una struttura precisa e delineata. La soddisfazione è maggiore se guardiamo alle giovanili sia in termini di risultati che di coinvolgimento» non senza qualche vena polemica su alcune notizie stampa «Ci sono state informazioni che in certi casi erano pettegolezzi, alcune infondate: forse c’era dietro qualcuno».
Capitani ha poi rilanciato sul discorso “unificazione” relativamente alla gestione del campionato d’eccellenza «Noi ci siamo dichiarati disponibili senza pregiudizi, condizioni, veti con le altre squadre del territorio. Un’opportunità che consentirebbe al rugby locale di fare bella figura in Italia ed in Europa. Noi abbiamo messo a disposizione ciò che ci compete, ora aspettiamo le risposte degli altri». Risposte che dovranno arrivare in tempi brevi in modo da poter arrivare all’iscrizione ai campionati su basi certe e senza dover attendere le ultime settimane per allestire una squadra. Unificazioni che potrebbero riguardare anche Reggio e Modena fuoruscite dagli Aironi? «Sotto la cupola degli Aironi – spiega il presidente gialloblu – dovrebbe esserci un piano per competere a livelli adeguati; non chiamiamola Aironi 2 … ». Ma è come se. Una sorta di fotocopia del Tonni-pensiero di qualche mese fa e la federazione aveva detto a chiare lettere “niente Aironi 2”. Se uniamo il tutto e la chiamiamo Nutria non è che cambi molto anche se è vero che in federazione si vede di buon occhio un accorpamento. Qualche resistenza c’è ed è inutile negarlo. Si possono comprendere le turbolenze nocetane, che fondano molto sull’identità uno dei principi del rugby, e dopo essere ripartiti dalla C ed aver riconquistato l’eccellenza in 5 anni, come non volerla assaporare per conto proprio; ma le valutazioni da fare sono molteplici e vanno oltre. Da osservatori va detto che mai momento fu più propizio, o opportuno, per unire le forze, soprattutto cittadine, ma unire a 360° sarebbe forse un passo azzardato perché chi farebbe da trait d’union tra le Under20 e l’eccellenza? In Gran Bretagna avrebbero già accettato scommesse sulle possibili unioni, da noi non si fa ma sbizzarritevi pure. L’unica cosa certa è che in Europa, da sola, la Rugby Parma, ma chiunque al suo posto, fa fatica a starci e la Erc è lì pronta con la mannaia.

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