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Ciclismo

Un sms dal Tour, Malori: Terzo giorno, un calvario. Ora la cronosquadre

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Nella baia di Calvi, sede d’arrivo della 3a tappa, l’Orica GreenEdge riabilita subito la propria partecipazione al Tour de France – dopo il pullman incastrato sotto il traguardo a Bastia, dividendo la figuraccia a metà  con gli organizzatori – con la bella vittoria al fotofinish di Simon Gerrans su Peter Sagan (per il giovane della Cannondale un altro secondo posto dopo quello di ieri) e Josè Joaquin Rojas della Movistar, andando così a chiudere la movimentata “3-giorni” d’apertura disputata sulle strade della Corsica.

Anche questa frazione, di 145,5 km, partita da Ajaccio e senza un metro di pianura, si prestava poco ad un arrivo a ranghi compatti e il Col de Marsolino (3,3 km all’8,1%) posizionato a 13 km dalla fine, oltre ad essere più di uno scoglio per i velocisti puri, poteva diventare un perfetto trampolino di lancio per i migliori finisseur del gruppo per cercare il colpo doppio con successo di tappa e maglia gialla.

Il copione è stato quello visto nei giorni scorsi – fuga di giornata con 5 attaccanti poi riassorbita dal gruppo – con la RadioShack del leader Bakelants (che ha conservato il primato in una classifica generale rimasta inalterata) a tenere a bagnomaria i battistrada prima di lasciare le operazioni alle formazioni che puntavano forte alla vittoria: sull’ultimo “gpm” transita per primo la maglia a pois Rolland (non sarebbe un’utopia vederlo vestito così anche a Parigi) tentando di portare via un drappello di uomini con cui arrivare a Calvi (Nordhaug e Chavanel tra i più attivi a collaborare), ma a fine discesa, quando si iniziava a fare la conta dei superstiti, Cannondale e GreenEdge non hanno più fatto scappare nessuno, salvo un disperato allungo dell’olandese Tom Dumoulin dell’Argos.

L’arrivo allo sprint è stata la logica conseguenza di quel lavorare: Gerrans e Sagan, su tutti, si lanciano, si guardano e sprintano finendo nell’ordine con l’australiano che conquista la sua seconda vittoria alla Grande Boucle (l’altra arrivò in cima a Prato Nevoso nel 2008) e il talento slovacco la maglia verde.

Neanche il tempo di festeggiare o metabolizzare la tappa che la carovana farà rotta immediatamente via mare e via aereo verso “l’Esagono”: domani a Nizza si corre la cronosquadre di 25 km con conclusione sulla celebre Promenade des Anglais, primo banco di prova per tanti uomini di classifica, a cominciare proprio dall’inglese-keniano Froome. E vedremo se diventerà quasi un profeta in patria.

La cronosquadre sarà un primo esame anche per il nostro inviato Adriano Malori – e per la sua Lampre-Merida – che è arrivato al Tour de France con una condizione deficitaria come lui stesso aveva dichiarato alla vigilia: “Oggi è stato un calvario! Ho sofferto come una bestia e ogni giorno mi sento sempre peggio… domani spero di stare abbastanza bene per aiutare i miei compagni, poi spero anch’io di ritrovare una forma migliore. Speriamo bene davvero!! Ciao, a domani!!”

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