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Volley

Cariparma SiGrade, Grothues: Ora so di aver fatto la scelta giusta

Cariparma SiGrade, Grothues: Ora so di aver fatto la scelta giusta

“Doe maar normaal, dan doe je al gek genoeg”. Non è alcuna filastrocca dei Na’vi di Avatar, ma un proverbio olandese, scritto in lingua madre (nederlandese, se preferite) che più o meno suona come “se fai qualcosa di normale, allora sei abbastanza pazzo”. Un detto che, nel suo paradosso, si applica alla perfezione a Maret Grothues, schiacciatrice “oranje” del Cariparma SiGrade, …

… nonché straordinaria scoperta anche per il volley italiano che, dopo averla incrociata nelle competizioni internazionali (Mondiali 2010 ed Europei 2009 e 2011), ha imparato a conoscerla meglio in questi primi mesi di campionato.

Mancina, giocatrice determinata e regolare ma forse, sotto sotto, ricollegandoci al detto iniziale, anche un po’ “genio e sregolatezza”, come si vuole solitamente da un’atleta che usa sempre e solo gamba o braccio sinistro, la Grothues si è inserita rapidamente nel sestetto di mister Radogna, diventandone un punto fermo, come dimostrano le prove sempre più positive (nella vittoria 3-1 a Modena è risultata la miglior ricevitrice di giornata con l’81%).

Ha scelto di venire a Parma per compiere la sua prima esperienza all’estero: ”A livello di club ho sempre giocato nel mio paese – confida la bionda Maret – e quando il mio procuratore (l’olandese Theo Hofland, ndr) mi ha proposto l’avventura in Italia ho detto subito sì, anche se ho preferito Parma a Pesaro, la prima società che mi voleva, perché io volevo giocare titolare e forse la reputavo una squadra più adatta a me. Ora so di avere fatto la scelta giusta”.

Certo, si è dovuta informare per bene prima di decidere:”Confesso che non sapevo dove fosse posizionata la vostra città, però ho controllato subito la cartina e mi sono documentata attraverso internet. Ero felice di venire a Parma e la prima impressione appena arrivata è stata buona”.

Un assaggio di Italia ce l’ha avuto lo scorso settembre durante gli ultimi Europei, dove lei con la sua nazionale era di stanza tra il Varesotto (a Busto Arsizio ha giocato le 3 partite del girone eliminatorio della prima fase) e la Brianza (a Monza ha disputato l’ottavo di finale vinto contro l’Azerbaijan della sua futura compagna Kovalenko e il quarto di finale perso contro l’Italia):”In Olanda – prosegue la 23enne di Almelo – seguivo il vostro campionato, però poi quando sono stata qui ho conosciuto meglio il vostro clima, decisamente migliore del nostro, anche in inverno, il cibo, davvero buono, e le persone. Ad esempio, durante l’esecuzione degli inni nazionali nel match contro l’Italia, mi ha fatto effetto sentire con quale orgoglio tutto il palazzetto, in piedi e con la mano al cuore, cantava il vostro inno. Da noi non c’e’ questa tradizione e ho capito che ero eccitata all’idea di giocare nella vostra lega, che tra l’altro tiene aggiornato un sacco di statistiche individuali e di squadra, proprio come in nazionale, per vedere e confrontare i vari rendimenti. Anche questo da noi, nel nostro campionato, non si usa”.

A tutt’oggi, Maret Grothues, che parla con una “erre” appena marcata e degna proprio del parmense, sta perfezionando il suo ambientamento tra schemi tattici, luoghi cittadini ed inevitabilmente il rapporto con l’italiano:”Non è semplice, ma ogni giorno – spiega la numero 6 del Cariparma – va sempre meglio. Ho imparato le parole più facili e quelle che mi servono per giocare, però devo studiare per migliorare tanto (e questa frase ce la dice in italiano, ndr), perché mi piacerebbe parlare bene l’italiano prima della fine della stagione”.

La lontananza dalla sua famiglia si fa sentire, anche se è già venuta a trovarla qualche settimana fa, però ovvia a questo distacco attraverso internet, anche per quanto riguarda il tempo libero:”Per la verità – racconta divertita la Grothues – mi manca una soap opera olandese, oltre ad alcuni programmi. Mi piacciono i film, soprattutto quelli di azione, tipo Fast and Furious, Bad Boy (Bradley Cooper e Cameron Diaz sono tra i suoi attori preferiti, ndr) e la musica, compresa l’R&B (i suoi gusti vanno da Beyonce ai Red Hot Chili Peppers, da Tiziano Ferro e Andrea Bocelli a Laura Pausini, ndr). Non sono brava a cucinare, ma sto imparando e ho già fatto la pasta diverse volte, però devo anche studiare”.

E’ sì, perché non solo deve esercitarsi con l’italiano, ma deve anche tenersi al passo con la sua università, che porta il nome di un mito assoluto dell’Olanda e non solo. Maret studia sport e marketing presso la “Johan Cruyff University” di Amsterdam (tanto per capire cosa ha rappresentato e cosa rappresenta il famoso “14” arancione, massimo esponente del calcio totale, in patria), è al terzo anno su quattro e conferma di essere un’atleta a tutto tondo.

L’Olanda, terra libertina e piena di fuoriclasse, è sempre stata la nazione in cui gli sportivi sono stati riconosciuti “professionisti” molto tardi rispetto ad alcuni colleghi stranieri (ad esempio proprio nella nazionale di calcio che arrivò in finale, sfiorando la vittoria, ai Mondiali del ’74 e del ’78, più di un giocatore era dilettante), ma anche un paese di ciclisti o un paese in cui si giocano ancora oggi discipline strane (il fierljeppen, una sorta di salto in lungo con l’asta o il beugelen, un gioco delle bocce coadiuvato da mazze simili a quelle da cricket) e dimenticate (il korfball, tipo una pallacanestro giocata senza il tabellone, specialità olimpica negli ’20 e con una federazione anche in Italia), ma che attirano pubblico alle manifestazioni.

E se “la tulipana” Maret Grothues ha fatto ginnastica per 3 anni da ragazzina, se ha l’atletica nel sangue (sarebbe stata una velocista da 100 e 200 metri se non avesse scelto la pallavolo, sport che praticava sempre a scuola), se ne capisce di calcio e se Sven Kramer, 25enne fenomeno assoluto dello sport nazionale, lo speed skating/short track su ghiaccio, (e rivale del nostro olimpionico Enrico Fabris, il quale ha imparato a vincere proprio nei Paesi Bassi) è il suo idolo, significa che ci troviamo di fronte ad una futura laureata che conoscerà perfettamente la materia in questione, anche se prima ovviamente, carriera in mano, vuole continuare a cullare più di un sogno.

“Andare all’Olimpiade di Londra – conclude con un tono più che speranzoso – con la mia nazionale sarebbe eccezionale e faremo di tutto per raggiungere l’obiettivo, il più importante in ordine cronologico. Prima devo fare bene con Parma, dove vorremmo centrare i playoff e dove vorrei rimanere il più a lungo possibile, però non nascondo che nel futuro mi piacerebbe giocare anche all’estero, Polonia, Turchia e Azerbaijan su tutte, e confrontarmi con nuove esperienze. In realtà per ora non faccio programmi, vivo alla giornata e we will see, vedremo”.

Pensieri e parole nella normalità quelli di Maret Grothues, quindi abbastanza pazzi.

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