La nobile decaduta squadra ducale ha appena ottenuto la promozione in serie B. Il direttore tecnico Riccardo Piovan fa da trait d'union tra la Rugby Parma "europea" e quella della rinascita
Si dice che tre sia il numero perfetto. Si dice che tre sia il numero giusto di stagioni per una programmazione di successo. Fatto sta che dopo tre stagioni di anonimato passati su un campo di gioco che un tempo fungeva da allenamento, la Rugby Parma tornerà ad essere “visibile” sul sito federale. Con la vittoria di domenica scorsa ha conquistato la promozione in serie B. Con tre, combinazione, turni di anticipo e ancora imbattuta. Riccardo Piovan è un po’ il simbolo, il trait d’union, di questa società passata nel giro di quattro stagioni dai campi dell’Heineken Cup a campo da allenamento/gioco di periferia. Difficile da somatizzare, ma questo è rugby: ti placcano, perdi palla, ti ricacciano indietro, devi ripartire e cercare di risalire il campo nuovamente. «Io dico che quando c’è la passione, l’attaccamento a dei colori si va oltre a tutto – argomenta il direttore tecnico gialloblù -. Siamo passati da una gestione professionistica dove tutto, o quasi, ruotava intorno alla prima squadra a uno spirito prettamente dilettantistico pur se con un fare “professionale”. Stiamo ricostruendo un settore giovanile e per farlo non ci vogliono tre o cinque anni, ma anche dieci forse perché vi sia una qualità e certi risultati, ma quando c’è voglia e dedizione si può fare molto. Dietro c’è una storia di ottant’anni e più, io sono da tredici anni a Parma per cui è mi sento seriamente partecipe. Ci siamo dati tutti una mano e vanno ringraziati anche quei giocatori nostrani e giovani che hanno contribuito alla promozione. Credo che almeno la B sia più nelle corde di questa società».
Uno dei punti fondamentali del nuovo corso societario è l’affrancamento alle preziose cure di Jean Bidal; il tecnico federale francese è al terzo anno di collaborazione. «Il rugby è rugby però è diverso il modo di porre le cose e per un progetto ci vuole tempo. Con Bidal la collaborazione è stata sempre più stretta e noi tecnici quotidianamente dobbiamo portare avanti il percorso da lui segnato». Nello staff tecnico della seniores c’è anche una persona che la maglia a righe orizzontali gialle e blu l’ha indossata per parecchi anni (13 con 458 punti, quarto marcatore di sempre) e che due anni fa è rientrato alla base dopo l’esperienza a Noceto e la prima coi Crociati: Leone Larini. «E’ stato un fattore importante per la società e lo sarà anche in futuro – rimarca Piovan-. Avere delle persone come Leone che hanno portato questa maglia vivendo avventure importanti fa parte dell’attaccamento ed è quello che vogliamo trasmettere ai ragazzi». Al primo obiettivo raggiunto, ora si aggiunge quello di terminare la stagione imbattuti. All’orizzonte, un derby (col Noceto) e, qualora l’Amatori non riuscisse a salvarsi, una nuova stracittadina. «Intanto godiamoci questa promozione, poi vedremo – taglia corto Piovan -. La serie B sarà un livello sicuramente diverso e lo testimonia il campionato dell’Amatori. Il nostro obiettivo sarà quello di rimanerci ma riguardo agli step futuri sarà la società a deciderlo, ora è un po’ troppo presto parlare di ambizioni o altro. Intanto continuiamo a lavorare».