Ci sono voluti 74 punti. 21 vittorie e 11 pareggi per festeggiare il ritorno del Parma in Serie A. Bari è stata la tappa della quarta promozione della storia del Parma nel massimo campionato di calcio.

Ora nel mirino la squadra ducale ha già le prossime, e ultime, due partite di campionato, che avranno un triplice valore. Il primo è del tutto sentimentale-territoriale. Contro la vicina Cremonese, visto che non c’è un derby vero e proprio (se non quello del Po), prevarranno i sentimenti dei tanti ex: Vazquez, Zanimacchia, Coda e anche Stroppa da una parte, Pecchia dall’altra; mentre, il derby dell’Enza della settimana dopo, con i cugini rivali della Reggiana, si presenta senza troppi giri di parole.

Il secondo significato da attribuire ai restanti 180 minuti di Serie B i Crociati lo possono e lo devono attribuire all’obiettivo del palmares: il primo posto. Chiudere andando ancora a punti, magari con un bis di vittorie – così da festeggiare il titolo tra le mura amiche del “Tardini” e la conquista del “Città del Tricolore” a Reggio Emilia –, sarebbe un finale da sogno, ma ragionando per uno step alla volta, a Delprato e soci basterà centrare ancora una vittoria soltanto per laurearsi i campioni della stagione 2023/2024 e aggiungere alla bacheca del club una coppa che, sebbene non sia prestigiosa come quelle vinte in passato, ancor oggi manca alla collezione. A parità di punti il Como, oggi a -3 dai Crociati, sarebbe condannato a un inevitabile secondo posto, dacché in svantaggio negli scontri diretti con il Parma (2-1 all’andata in Emilia, 1-1 al ritorno sul Lago).

C’è, infine, un terzo motivo per cui combattere ancora, ed è quello dal valore storico – che si lega alla classifica di cui sopra. Il traguardo dei 74 punti che ha regalato la festa promozione dista appena due lunghezze dal record di sempre di punti in una stagione in Serie B del Parma, capace nel 2008/’09 (sotto la guida di Guidolin) di spingersi fino a quota 76, mentre la squadra di mister D’Aversa nel 2017/’18 “si fermò” a 72 sempre in 42 match. Entrambe furono promosse da seconde classificate. Non fa testo, invece, il primo salto di categoria, quello del 1989/’90, ancora nell’era dei 2 punti, dato che il Parma di Scala arrivò quarto a quota 46, frutto di 16 vittorie e 14 pareggi (oltre a 8 sconfitte) che nel calcio di oggi significherebbero una quota (62) da playoff.

Passione, classifica e record: tre buonissime ragioni per vedere una squadra più determinata che mai nelle ultime due giornate, che possono servire a scrivere ancora altre pagine di storia del Parma Calcio.

(In copertina, l’esultanza dei giocatori gialloblù al gol di Nonna in Bari-Parma 1-1 – Foto: Parma Calcio 1913)