Il Parma dice arrivederci al Tardini (che registra oggi il record stagionale di spettatori: 19.023) con un pari contro la Cremonese che vale più oro di quanto pesi. L’1-1 firmato Mihăilă, visto il contemporaneo pareggio del Como a Modena, significa primo posto.
Dopo un inizio di primo tempo in cui il Parma parte a mille, sostenuto da un Tardini in abito da cerimonia, l’umore di casa è prepotentemente riportato in terra da una direzione di gara difficoltosa, che costringe Delprato e compagni all’inferiorità numerica già dal 15′. Ma non è tempo di drammi in casa Parma: la promozione ha sbloccato i ragazzi di Pecchia anche a livello psicologico. Tolta qualche fisiologica occasione concessa alla Cremonese, i gialloblù hanno fatto la partita senza mai demordere.
Il premio è grande e meritato: il Parma vince il campionato di Serie B per la prima volta nella sua storia.
Il viaggio è stato lungo ma, alla fine, quando ci reincontreremo al Tardini, saremo in Serie A.
LE SCELTE Per trasformare la festa in un trionfo, Pecchia ci prova contro la Cremonese riproponendo dal 1′ Dennis Man, che completa l’attacco “titolare” insieme a Mihăilă e Bonny. Curiosità nello scoprire chi agirà sulla trequarti alle spalle del francese: Hernani, Bernabé e Sohm compongono il trio di centrocampo iniziale, di soli centrocampisti pure dunque, ancora niente 4 attaccanti dall’inizio. In difesa, nonostante la formidabile accoppiata con Osorio, Circati stavolta avrà al suo fianco Balogh; Delprato e Coulibaly i terzini. Per la prima volta in campionato, in porta non ci sarà Chichizola, spazio al parmigiano Corvi.
Cremonese con l’ordinario 3-5-2, in cui Johnsen svaria molto alle spalle dell’unica punta Tsadjout. Il sempre più compassato Vazquez al suo posto di mezz’ala destra. Solo panchina per Castagnetti, dopo le evitabili dichiarazioni al veleno degli scorsi giorni.
30′ DI FAR-WEST Primo squillo della Cremonese già al 2′: punizione insidiosa di Quagliata sulla testa di Tsadjout, bravo Corvi senza patemi.
Al 2′ quando Mihăilă è ben imbeccato da Man. Il suo primo tiro colpisce Saro, rimpallo fortunato e ribattuta, stavolta, in rete. Ma il VAR è implacabile e costringe Gualtieri ad annullare per un tocco col braccio del fantasista romeno, che in questo inizio predilige smarcarsi in zone assolutamente centrali della trequarti risultando immarcabile.
Tuttavia, il calcio vive di momenti e non è passato nemmeno un quarto d’ora quando viene espulso Balogh. La retroguardia crociata aveva poc’anzi rischiato rischiato su un filtrante ospite, con provvidenziale Coulibaly. Ora Johnsen è ben lanciato in campo aperto, Balogh tenta la rincorsa, ma fatica a recuperare. La sua mano si attorciglia nella maglia grigiorossa e il norvegese frana a terra. L’arbitro fischia e, in tal caso, non può esimersi dall’estrarre il rosso per fallo da ultimo uomo. In tali circostanze spetta all’arbitro di campo valutare l’entità del contatto e, eventualmente, la punibilità; niente VAR dunque. Si può anche discutere se Balogh fosse effettivamente ultimo uomo, con Corvi che sembrava pronto in uscita. Ma di tutte le opinioni, l’unica che conta è quella di Gualtieri da Asti: Balogh saluta al 14′.
Da qui in poi la partita si innervosisce oltremodo, il direttore di gara – tra un cartellino e l’altro – non fa nulla per abbassare il volume della tensione, rischiando di vedersi già scappata la partita a neanche metà primo tempo: corrette o meno che siano, le decisioni di Gualtieri (che poco prima dell’espulsione del centrale ungherese aveva evitato a Vazquez un secondo giallo consecutivo e poi negato un opinabile rigore su Sohm) hanno finora deposto a favore della Cremonese.
Nel (poco) calcio giocato di qui in avanti, Vazquez medesimo dapprima testa la fortuna di Corvi, che si lascia sfuggire un tiro dalla distanza all’apparenza innocuo, concedendo un angolo dal cui sviluppo il “Mudo” trova una traiettoria imparabile e fa 0-1. Vazquez va poi a inimicarsi i suoi vecchi tifosi, “esibendosi” in un’esultanza irrisoria verso la curva che fino all’anno scorso ne osannava le gesta. Si dice che a volte è meglio restare “mudi” e dare l’impressione di essere poco sagaci, che aprire bocca e darne la dimostrazione.
L’arbitro conferma la sua giornata nefasta al minuto 30: decreta un rigore per fallo di mano su tiro di Man che incoccia la figura di Marrone, il fischio sa subito di compensazione. L’ala parmense si stava già dirigendo col capo chino a battere il corner, visto che nemmeno a lui era parso un intervento irregolare. Infatti interviene ancora il VAR a correggere la decisione dello sciagurato Gualtieri: angolo.
Ci saranno due ghiotte da qui all’intervallo, una per parte: la prima è per Sohm, che fa il vuoto tra le maglie ospiti giungendo sin all’area piccola, dove è però stoppato in corner. Poi, non pago del gol del vantaggio, Vazquez rischia di segnare addirittura la doppietta al 3′ di recupero: palla fuori di un nonnulla.
PARITÀ RISTABILITA E PRIMO POSTO Il Parma dopo l’intervallo si risistema mirabilmente con un 4-4-1 con Hernani difensore centrale in cui addirittura riesce a ritrovare i consueti meccanismi di gioco: Pecchia chiede ai suoi 3 attaccanti un lavoro extra, visto che Bonny espande il suo raggio d’azione tra zona di rifinitura e finalizzazione, mentre a turno Mihăilă e Man si alternano ad occupare lo spazio centrale, creando i riferimenti consueti del 4-2-3-1 pur con l’uomo in meno.
Per la “Cremo” la ripresa comincia con Stroppa che sostituisce i suoi giocatori più nervosi (Majer, Quagliata e Vazquez, tutti ammoniti) acquistandone in lucidità e gioco: sono tre i tentativi ospiti verso la porta di Corvi, ma nessuno fortunato.
Lo è invece quello di Mihăilă. Il 28 trova un meritatissimo gol al 12′, sfruttando un’incursione di Man per vie centrali, cross basso per il compagno di nazionale e palla in rete. Le due ali confezionano il pari nel segno del 6: tanti sono infatti i gol totali di Mihăilă, così come gli assist in campionato di Man. Gli oltre 19.000 spettatori del Tardini esplodono in una deflagrazione di gioia.
Se fino all’ora di gioco non v’era dubbio che l’ufficiale di gara fosse il peggiore in campo, a contendergli tale (dis)onore si aggiunge il cremonese Johnsen. Altra imperfetta lettura della difesa di casa, Tsadjout mette il norvegese a tu per tu contro Corvi. Johnsen, più solo del passero leopardiano, sparacchia sopra la traversa. Enorme sollievo per il Parma, ma errore da matita blu del fantasista ospite.
Rimaneva un solo ammonito tra gli ospiti dopo l’intervallo: Pickel completa l’opera al 25′, rimediando l’espulsione per un fallo evitabile nei pressi del centrocampo. Ristabilita anche la parità numerica, dopo quella nel punteggio.
A 5′ dal 90′, Sohm si esibisce in un’altra azione in solitaria che semina il terrore in area avversaria. Difetta solo nella conclusione, sparando addosso a Saro.
Il flusso della partita è cambiato: la Cremonese è rimasta mortificata dall’espulsione, il pallino del gioco è saldamente nelle mani del Parma, che batte a ferro e fuoco con tutti i suoi cavalli la metà campo ospite. Ci prova anche Hernani da fuori, chiamando ancora una volta Saro all’intervento.
Non c’è nient’altro da qui alla fine. Il Como pareggia, il Parma è primo: nunc est bibendum. Che la festa abbia inizio.
PARMA–CREMONESE 1-1
Reti: pt 25′ Vazquez (C); st 12′ Mihăilă (P)
PARMA (4-2-3-1): Corvi (33′ st Chichizola); Delprato (24′ st Osorio), Balogh, Circati, Coulibaly; Bernabé (15′ st Hainaut), Hernani; Man, Sohm, Mihăilă (33′ st Camara); Bonny (24′ st Charpentier).
A disposizione: Turk, Estévez, Ansaldi, Colak, Partipilo, Cyprien, Di Chiara.
Allenatore: Pecchia.
CREMONESE (3-5-2): Saro; Antov, Marrone, Bianchetti; Ghiglione (22′ st Zanimacchia), Pickel, Majer (1′ st Castagnetti), Quagliata (1′ st Sernicola); Vazquez (1′ st Collocolo; 41′ st Abrego); Tsadjout, Johnsen.
A disposizione: Jungdal, Falletti, Ciofani, Buonaiuto, Della Rovere, Rocchetti, Coda.
Allenatore: Stroppa
Arbitro: sig. Gualtieri di Asti
Assistenti: sigg. Severino di Campobasso e Ceolin di Treviso
Note: stadio “Ennio Tardini”, spettatori 19.023 (di cui 7.452 abbonati e 1.220 ospiti); incasso totale 216.381,45€. Ammoniti: Vazquez (C) al 7′ pt per gioco falloso, Quagliata (C) al 18′ pt per gioco falloso, Man (P) al 38′ pt per comportamento non regolamentare, Majer (C) al 40′ per gioco falloso, Pickel (C) al 45′ pt per gioco falloso, Hainaut (P) per gioco falloso, Circati (P) al 50′ per gioco falloso. Espulso: Balogh (P) al 14′ pt per fallo gravemente sleale, Pickel (C) al 25′ st per doppia ammonizione. Corner: 8-2 (4-1). Recupero: 4′ pt; 5′ st.