L’ipotesi di traslocare a Piacenza durante i periodi di lavori previsti per la costruzione del “nuovo Tardini” agli ultras del Parma non va proprio giù.
La manifestazione del disappunto, esternata domenica in occasione del match contro l’Ascoli con uno striscione in curva Nord, è stata ulteriormente rafforzata dai Boys 1977 con un comunicato nelle scorse ore. L’idea di fare 69 km di strada, passando per l’A1, per trasferirsi dal Tardini al Garilli non è contemplata dal gruppo più radicale del tifo gialloblù. Impensabile giocare “in trasferta” per ventiquattro mesi, per il rischio (elevato) di allontanare le generazioni più giovani e non solo dei tifosi e per gli onerosi costi economici da sostenere. È forte, diretto, inequivocabile il messaggio lanciato (e ribadito) dai Boys alla società, da cui ci si attende una risposta, che andrà ricercata nei fatti. Ma la realizzazione di uno stadio in provincia è una corsa contro il tempo sempre più remota.
Di seguito, riportiamo il comunicato dei Boys 1977 sulla questione stadio, pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale “CrUsAdErS”.
CON LO STADIO NON SI CAPISCE COSA VOLETE FARE. TROVATE UN POSTO IN PROVINCIA DOVE FARCI GIOCARE.
Secondo il nostro modo di vedere le cose, è impensabile traslocare dalla curva Nord per due anni, periodo in cui saremmo sempre in trasferta: giocare fuori provincia significa distruggere l’entusiasmo creato durante questa stagione. Significa perdere generazioni di giovani tifosi. Significa disfare quello che fino ad ora si è costruito.
Il nostro pensiero è che una ristrutturazione non implica per forza una demolizione e che per farsi amare da una città non si può solo pensare agli interessi economici. Chiediamo alla società di adoperarsi per dare la possibilità a tutta la tifoseria di sostenere i ragazzi, continuando a giocare nella provincia di Parma.
Chiediamo che LO STADIO IN PROVINCIA SIA UNA PRIORITÀ ASSOLUTA, sperando di essere inclusi nella progettazione della nord e dello stadio Ennio Tardini!