Sono ripresi oggi al Centro sportivo di Colleccho gli allenamenti del Parma, conferenza di rito per Francesco Guidolin che analizza così la partita contro il Siena: "Abbiamo fatto male il primo quarto d'ora, …
… ma secondo me eravamo pronti a fare la partita che abbiamo sviluppato dopo. C’è stato un po’ di assestamento dal punto di vista tattico, la squadra ha preso maggiore convinzione, abbiamo cominciato a far girare meglio la palla e secondo me per un tempo, cioè quello a cavallo tra la metà della prima frazione di gioco e la seconda, abbiamo disputato una buona gara. Io me l’aspettavo dall’inizio ma evidentemente ancora qualche scoria c’è, c’è un po’ di incertezza. Dobbiamo vincerla perché abbiamo la possibilità di fare meglio di così fuori casa.”
La scarsa vena realizzativa dei crociati passa anche per la forma non ancora ottimale degli ultimi arrivati: “Per Crespo ed Jimenez è inevitabile che sia così. Crespo non aveva giocato tantissimo prima e soprattutto è stato fermo tanto quando è arrivato qui; lui ha bisogno di giocare con continuità e di trovare al più presto i novanta minuti. Per Jimenez il discorso è analogo, perché non ha giocato tantissimo: nessuno dei due era nella condizione migliore e d’altra parte no” di loro abbiamo bisogno da quando abbiamo fatto queste scelte in fase di mercato. E noi li aspettiamo”.
Le difficoltà di Jimenez sono anche legate alle espulsioni, l’ultima delle quali arrivata dopo un tuffo di Cribari: “Mi dispiace tento per la squalifica di Jimenez perché secondo me questa è veramente immeritata, perché io non giudico mai l’operato degli arbitri, ed in questo caso non è neanche un giudizio, ma è proprio il fatto che l’arbitro non ha potuto accorgersi di quello che è successo, e si vede dalle immagini che l’arbitro presume che sia stato uno sgambetto volontario. Ma Jimenez se ha toccato Cribari, se l’ha toccato, perché questo è tutto da verificare, l’ha fatto in maniera del tutto involontaria, e perdiamo il cileno ancora per una settimana, dopo averlo perso per due. Al di là di questo indubbiamente nessuno dei due è al 100 per cento, ma ci servono tutti e due, Jimenez per la qualità tecnica, Crespo perché è Crespo.”
Un contributo maggiore deve arrivare anche dal centrocampo, reparto in cui Galloppa sembra un pòin affanno: “Galloppa ci serve, perché è un giocatore di grande generosità, grande affidabilità, e sicuramente non è nel suo momento migliore. Ma io lo aspetto, perché sta vivendo un momento di appannamento dal punto di vista fisico, dovuto anche alla stanchezza, e non lo lascio sempre in campo perché non abbia da sostituirlo: solo, io aspetto Galloppa, perché tornerà.”
A Siena il gol è arrivato grazie a Biabiany, tra i gioielli più pregiati di questo Parma, ma cui Guidolin non lesina qualche critica: “Biabiany deve coniugare la velocità con la tecnica e le giocate, perché spessissimo si trova a fare la giocata in anticipo, o la fa male, o la fa in ritardo, ed altre volte trova lo spunto quando invece deve giocare la palla. Jonathan deve migliorare ancora molto, e se mi ascolta forse alla fine di questa stagione, un po’ di lavoro fatto insieme gli sarà utile. Biabiany spesso non ha i tempi di gioco che dovrebbero esserci, pur essendo un giocatore straordinariamente promettente, che ci sta dando una grandissima mano, che sta maturando, che sta crescendo e che a me piace tantissimo.”
Adesso tutti al lavoro per preparare la sfida con l’Atalanta di domenica prossima, partita cruciale: “Certo, al Tardini verrà un’altra squadra che sta tentando di salvarsi e per la quale la partita di Parma è una finale, perciò noi la affronteremo come se fosse una finale. Non dobbiamo affrontarla con troppa tranquillità,perchè la tranquillità è una compagna di viaggio un po’ pericolosa: se ce n’è troppa, spesso l’avversario ne approfitta, perciò è necessario avere la giusta miscela tra tensione agonistica, preoccupazione e serenità che fa sì che un giocatore scenda in campo nel miglior stato possibile. Solo con la tranquillità non si vince mai.”