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Calcio Serie A

Calcioscommesse, l’inchiesta si allarga. Una mazzetta passata di mano a Parma

Calcioscommesse, l’inchiesta si allarga. Una mazzetta passata di mano a Parma

Continuano ad arrivare ammissioni da parte degli indagati nel nuovo filone dell’inchiesta Last Bet che sta facendo tremare il mondo del calcio. Ieri sono continuati gli interrogatori di garanzia presso il Tribunale di Cremona.

Dopo 6 ore passate a rispondere alle domande del gip Guido Salvini, è terminato quello a Carlo Gervasoni, ex difensore del Piacenza, che avrebbe parlato di altre dieci partite truccate e che avrebbe ammesso tre tentativi di combine (di cui due risuciti) per altrattante partite di serie A, Palermo – Bari 2-1, Lazio – Genoa 4-2, Lecce – Lazio 2-4.
Dopo Gervasoni, ad essere convocato davanti al gip Guido Salvini è stato Alessandro Zamperini, giocatore del Ravenna.

Attesa per l’interrogatorio di oggi a Nicola Santoni, ex preparatore dei portieri del Ravenna e amico di Cristiano Doni. E’ spuntata infatti una intercettazione ambientale realizzata all’interno dell’auto di Santoni, che parlava con un certo Maurinho (sarebbe Maurilio Ernandes), nella quale Santoni afferma che qualcuno nell’Atalanta sapeva, e nella quale lo stesso Santoni parla di Buffon, Fabio Cannavaro e Gattuso come di scommettitori incalliti (giusto precisare in questo caso che gli inquirenti non avrebbero trovato riscontri in merito alla posizione dei tre calciatori citati).
Santoni sarà anche chiamato a confermare il passaggio di una mazzetta avvenuto a Parma, nel parcheggio scambiatore adiacente il casello autostradale, documentato nelle carte dell’inchiesta: 40mila euro concordati per la combine di Atalanta – Piacenza passati da Santoni a Gianfranco Parlato, ex giocatore della Reggiana, nel pomeriggio dello stesso giorno, il 19 marzo, in cui si giocò la partita, pochi minuti prima del fischio finale.

Doni ha scommesso ma solo per facilitare la salvezza dell’Atalanta. Questa, in estrema sintesi, la tesi avanzata dall’avvocato del giocatore atalantino, agli arresti domiciliari nell’ambito del secondo filone dell’inchiesta sul calcioscommesse.
“Nonostante fosse il personaggio più noto – ha spiegato il legale ai microfoni di Radio Sportiva – credo avesse un ruolo marginale. Ha avuto contatti con Santoni che credo fosse a sua volta in contatto con Buffone, poi se alle spalle di Santoni ci fossero gli altri soggetti indagati nella prima tornata non lo so dire. Dal punto di vista umano credo che tutto sia partito dalla retrocessione della squadra in B e dal desiderio di riportarla su. Gli si è paventata la possiblità di ottenere risultati facili. Poi indubbiamente delle scommesse ci sono state. Ma sotto il profilo umano, ha specificato che mai nella sua vita si sarebbe sognato di vendere una partita contro la sua squadra”.

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