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Ciclismo

Crono mondiale, Malori: Sono arrivato stanco, ma ho dato tutto

Crono mondiale, Malori: Sono arrivato stanco, ma ho dato tutto

Non gli si può rimproverare nulla ad Adriano Malori. Ha dato tutto, sputato l'anima e gettato il cuore oltre l'ostacolo per la "sua" gara. D'altronde davanti a lui, tra superfavoriti, accreditati e veri outsider della vigilia, …

… ci sono arrivati appunto mostri sacri del tic-tac, medagliati iridati e anche chi ha indovinato la gara della vita: il podio é quello di Copenaghen 2011 (Martin, Wiggins, Cancellara nell’ordine) e l’ottavo posto del traversetolese a 2’51” dall’impressionante tedesco va considerato come un buon risultato se si considera prima di tutto che il neo tricampione mondiale ha massacrato tutti a 53 km/h di media e in secondo luogo che il bielorusso Kiriyenka ha chiuso quarto – quasi confermando l’inatteso terzo posto del 2012 – e che il danese Quaade ha sorprendentemente colto un sesto posto, dando 15″ al 25enne azzurro.
“L’obiettivo era entrare nei 10, ma onestamente mi aspettavo di più” le primissime parole di Malori mentre, con uno sguardo consunto dalla fatica, si infila una maglia a maniche lunghe e si avvia verso la misurazione della bici non prima di aver scambiato due parole con alcuni suoi tifosi.
I 57,9 km che dividevano Montecatini da Firenze formavano la distanza più lunga per una cronometro iridata da quando esiste la prova individuale (1994) e obiettivamente lo sforzo é stato estremo per tutti: “Sono arrivato finito, stanco morto ma soddisfatto perché so di aver dato tutto. Ho sempre tenuto un buon ritmo, sapevo che nella seconda parte avrei recuperato (al secondo intertempo era 13^, ndr), ma mi é mancata un po’ di distanza. Il mio avvicinamento é stato ottimale, forse una gara a tappe ravvicinata al Mondiale mi avrebbe dato un qualcosina in più, però non ho rammarichi particolari”.
Tuttavia contro Tony Martin (che montava una moltiplica da 58 contro quella da 55 dell’azzurro) ci sarebbe voluta una moto per batterlo, tant’é che Wiggins e Cancellara hanno incassato rispettivamente 46 e 48 secondi e quest’anno il potente ragzzo di Cottbus ha quasi sempre sbaragliato la concorrenza ed il terzo titolo Mondiale consecutivo (eguaglia così i trionfi dell’australiano Rogers dal 2003 al 2005) non é che la logica conseguenza. Una consolazione per la pattuglia italiana cui trarre un buon segnale é che è l’unica nazionale i insieme alla Bielorussia – che abbia piazzato 2 uomini nella top ten (settimo Pinotti). Adesso Malori correrà solo la Coppa Sabatini (in programma il 10 ottobre) poi sarà tempo di vacanze, non prima di fare una promessa a medio-lungo termine: “Spero, anzi voglio, anzi devo esserci io un giorno su quel podio, quello mondiale. Credo di essere sulla strada giusta”.
Se lo augurano anche i suoi tifosi che tra fan club e amici di vecchia data (questi ultimi corsi subito ad abbracciarlo appena tagliato il traguardo) avevano raggiunto Firenze in circa una settantina di persone per poter incitare e applaudire. Forse un pizzico di delusione ben celata c’é, ma oggi ad Adriano Malori nessuno gli può davvero rimproverare nulla.

Ordine d’arrivo – crono individuale Mondiale
1-Tony Martin (Ger) km 57,9 in 1h05’36” – media 52,911 km/h
2-Bradley Wiggins (Gbr) a 46″
3-Fabian Cancellara (Sui) a 48″
4-Vasil Kiriyenka (Blr) a 1’26”
5-Taylor Phinney (Usa) a 2’08”
6-Rasmus Christian Quaade (Den) a 2’36”
7-Marco Pinotti (Ita) a 2’41”
8-Adriano Malori (Ita) a 2’51”
9-Gustav Larsson (Swe) a 2’58”
10-Kanstantsin Siutsou (Blr) a 2’59”

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