Volata doveva essere e volata è stata, con un podio, in parte pronosticato alla vigilia, prestigioso e da consegnare agli annali. A Salsomaggiore Shelley Olds vince la 6a tappa del GiroDonne battendo allo sprint la “cannibale†maglia rosa Marianne Vos e l’iridata Giorgia Bronzini (ex-aequo con Valentina Scandolara) …
… al termine di una frazione di 109 km che era partita da Modena e che aveva subito in mattinata una sostanziale modifica del percorso, laddove era stata tolta l’unica asperità di giornata (il Poggio Diana dal versante di Tabiano) posizionata a circa 3 km dal traguardo, ridisegnando quindi la tattica e l’esito finale.Volata doveva essere e volata è stata, con un podio, in parte pronosticato alla vigilia, prestigioso e da consegnare agli annali. A Salsomaggiore Shelley Olds vince la 6a tappa del GiroDonne battendo allo sprint la “cannibale” maglia rosa Marianne Vos e l’iridata Giorgia Bronzini (ex-aequo con Valentina Scandolara) al termine di una frazione di 109 km che era partita da Modena e che aveva subito in mattinata una sostanziale modifica del percorso, laddove era stata tolta l’unica asperità di giornata (il Poggio Diana dal versante di Tabiano) posizionata a circa 3 km dal traguardo, ridisegnando quindi la tattica e l’esito finale.
Il “Poggetto” poteva diventare il trampolino di lancio per qualche attaccante, ma per la vincitrice statunitense, al 2° successo al Giro dopo la tappa di Monza nel 2010, è stato meglio così:”Per fortuna hanno tolto lo strappetto, il finale è diventato più adatto alle mie caratteristiche, anche se poi dovevo vedermela con avversarie molto forti in volata. Sono contentissima perché ho battuto due campionesse assolute”.
L’arrivo delle atlete era stato surriscaldato dal passaggio delle 10 ragazze (esordienti e allieve) del Cadeo-Carpaneto, società tra le più importanti del panorama giovanile, (che ha offerto oltretutto un pantagruelico rinfresco a organizzazione e polizia al seguito della carovana femminile), poi in Viale Matteotti è salita l’attesa per il gran finale, compreso il cerimoniale, dove sono state vestite le 5 maglie del GiroDonne.
Rabbuiata ma non sconsolata a bordo palco c’è Giorgia Bronzini, che sperava di timbrare il cartellino della vittoria proprio a Salsomaggiore, città che l’ha vista crescere quando frequentava l’istituto alberghiero durante gli anni delle superiori:”Si vede che devo accumulare ancora più rabbia per vincere in casa, dopo aver incassato il 2° posto dell’anno scorso nella mia Piacenza. Peccato per il risultato perché la condizione sta crescendo”.
“La tappa – prosegue la disamina Giada Borgato, campionessa italiana e compagna di squadra della Bronzini – è stata movimentata con una fuga e noi abbiamo lavorato tanto per ricucire perché non ci stava bene, malgrado avessimo una di noi. Volevamo vincere la tappa con Giorgia e io ho dato tutto tirandole la volata ma purtroppo non è servito”.
Infine le attenzioni sono tutte per la 25enne olandese Marianne Vos, fenomeno assoluto, ribattezzata la “Merckx in gonnella”, che punta a bissare il trionfo “rosa” del 2011, nonostante un recente infortunio ad una spalla, che comunque non l’ha limitata tanto:”Mancano ancora 3 tappe, tutte impegnative, a cominciare da domani, quindi difficile dire se riuscirò a riconfermarmi, lo potrò dire solo sabato a Bergamo quando finirà il Giro. Certamente questa edizione è meno dura di quella dell’anno scorso, però se mi attaccano a ripetizione, non è detto che possa rispondere a tutte, anche perché la spalla non è guarita del tutto e mi condiziona ancora”.
Mantenendo le attenzioni sulla corsa femminile, così come ha ricordato una volta di più Sara Brambilla, direttrice della manifestazione, le 5 maglie indossate durante il GiroDonne verranno messe all’asta, oltre ad altri materiali sportivi, per raccogliere fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto.
Ordine d’arrivo
1) Shelley Olds (AA Drink Leontien.nl) km 109 in 2h29’54” alla media di 43,669 km/h
2) Marianne Vos (Stichting Rabobank) s.t.
3) Giorgia Bronzini (Diadora Pasta Zara) s.t.
3) Valentina Scandolara (Sc Michela Fanini Rox) st.
4) Monia Baccaille (MCipollini Giambenini) st.
5) Judith Arndt (GreenEdge AIS) a 4’31”
6) Emma Johansson (Hitec Products Mistral Home) st.
7) Adrie Visser (Nazionale Olanda) s.t.
8) Alena Amialiusik (BePink) s.t.
9) Cherise Taylor (Lotto Belisol Ladies) st.
10) Rochelle Gilmore (Faren Honda Team) st.
Classifica generale
1) Marianne Vos (Stichting Rabobank) in 16h03’07”
2) Evelyn Stevens (Team Specialized Lululemon) a 1’44”
3) Emma Pooley (AA Drink Leontien.nl) a 2’20”
4) Fabiana Luperini (Faren Honda Team) a 2’57”
5) Tiffany Cromwell (GreenEdge AIS) a 4’06”
6) Tatiana Guderzo (MCipollini Giambenini) a 4’14”
7) Claudia Hausler (GreenEdge AIS) a 4’21”
8) Judith Arndt (GreenEdge AIS) a 4’31”
9) Elisa Longo Borghini (Hitec Products Mistral Home) a 5’15”
10) Ashleigh Moolman (Lotto Belisol Ladies) a 5’20”
Le altre maglie:
Maglia verde, gran premi della montagna: Emma Pooley (AA Drink Leontien.nl)
Maglia gialla “Rock No War”, classifica a punti: Marianne Vos ( Stichting Rabobank)
Maglia azzurra, miglior italiana: Fabiana Luperini (Faren Honda Team)
Maglia bianca, miglior giovane: Elisa Longo Borghini (Hitec Products Mistral Home)