Nell’approfondimento del martedì sulle colonne di Tuttosport, il nostro Antonio Boellis, analizza il momento d’oro che sta attraversando il Parma. Numeri e curiosità che spiegano l’anima dei crociati e l’ultima vittoria di Napoli, con due gol di Kulusevski e Gervinho arrivati con soli 6 passaggi.
“La sintesi totale del gol. Potrebbe essere questo il titolo del nuovo libro di Roberto D’Aversa. Un insieme di nozioni che spiegano il fenomeno Parma, attuale settima forza del campionato, a -4 dall’Atalanta (sesta), quindi dalla zona Europa, e a +3 da Napoli, Milan e Torino.
Il successo per 2-1 di domenica al San Paolo, nella gara d’esordio di Gattuso sulla panchina dei partenopei, quinto risultato utile consecutivo fuori casa, riassume perfettamente mentalità, pregi e caratteristiche della squadra di D’Aversa. Il primo gol (4’) nasce da una rimessa laterale di Gagliolo, nella propria metà campo, poi la torre di Cornelius (che sfiora solo il pallone), il colossale errore di Koulibaly e la corsa di Kulusevski verso il portiere, “bucato” con un sinistro rasoterra sul primo palo. In pratica, due passaggi e palla in gol. Una dinamica simile a quella del 2-1 finale, arrivato in pieno recupero, quando il Napoli stava spingendo sull’acceleratore: respinta corta di Bruno Alves, colpo di testa di Kulusevski per Gervinho che percorre 50 metri palla al piede, arriva al limite dell’area, scambia con Kulusevski, che intanto aveva accompagnato la corsa della freccia ivoriana, e solo davanti a Meret non sbaglia. Il tutto confezionato con soli 4 passaggi e 3 giocatori. La sintesi totale del gol, appunto. C’è chi come il Manchester City di Guardiola, che fa del tiki-taka il suo principale credo, impiega 52 passaggi di fila per arrivare in porta e chi come il Parma si “accontenta” di numeri nettamente inferiori, 2-3 passaggi. Estremi opposti. Filosofie distanti anni luce. Modi differenti di interpretare il calcio.
Un 4-3-3 con la difesa bassa, senza badare troppo al fuorigioco, che in più occasioni concede le fasce agli avversari, ma in area di rigore e nella propria metà campo fa densità, a cui aggiunge un’ottima organizzazione difensiva, dove tutti corrono, pressano e ripartono. Una squadra umile, pratica ed essenziale. Una squadra che non a caso ha la quinta migliore difesa della serie A (19 reti subite)”.