Al termine dell'allenamento e del discorso del presidente Melegari Plinio Sciamanna ha annunciato ai compagni dei Montepaschi Aironi la propria decisione di chiudere la carriera.
Un discorso toccante quello tenuto dal pilone, infortunatosi gravemente al collo nel corso della scorsa stagione nella partita del Viadana contro il Rovigo, chiuso dall’applauso di tutti i suoi compagni che in questi mesi hanno condiviso con lui la lunga riabilitazione dopo la doppia operazione, prima in Italia e poi in Francia, per stabilizzare la quarta, la quinta e la sesta vertebra cervicale. “A un certo punto non riuscivo quasi più a parlare dall’emozione – racconta Sciamanna, nato a Pescara l’11 luglio 1987 -. Il rammarico più grande è ovviamente quello di smettere e poi di non riuscire a giocare a certi livelli, confrontandomi con compagni e avversari di livello internazionale senza poter dare il mio contributo ad un club che ha sempre dimostrato di puntare su di me”. La scelta è stata tutt’altro che facile, anche se il pensiero che l’incidente potesse avere conseguenze ben più gravi addolcisce in parte la pillola: “Non è stato facile decidere. Però pensare che c’è la possibilità di passare il resto della vita su una sedia a rotelle o addirittura in un letto, rende tutto meno amaro”.
Come ha detto lo stesso Sciamanna ai compagni, il rugby è una passione ma a 23 anni ci sono tante altre opportunità: “Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicino – conclude Sciamanna -. E poi la società che non mi ha mai fatto mancare il proprio apporto e non mi ha mai fatto sentire solo”. Per gli Aironi tocca a Franco Tonni commentare la decisione di Sciamanna: “Siamo molto dispiaciuti per questo colpo del destino. Continuo a pensare che Plinio Sciamanna sia uno dei giocatori italiani con maggiore talento e a 23 anni aveva già maturato una considerevole esperienza. Dover rinunciare a uno come lui in questo momento in cui il rugby italiano sta andando verso l’alto livello e in cui aveva bisogno del suo apporto, fa veramente male al cuore. Episodi come questo dovrebbero fare apprezzare ancora di più a chi ha la fortuna di non essere colpito da infortuni così gravi tutta la bellezza e l’essenza del rugby. Plinio comunque rimarrà un patrimonio del rugby italiano, visto che come Rugby Viadana vorremmo affidargli un ruolo importante all’interno del settore giovanile”.