E' nata ufficialmente l'associazione che mischia gli ex delle varie realtà Â parmensi
Per unire e non per dividere, come da dettami del rugby. Questo, ed altro, ciò che ha animato la costituzione dell’associazione “Amici del rugby” guidati dal motto “Mischiamoci” la cui prima riunione si è svolta ieri sera al Pro Parma. Non a caso dell’associazione fanno parte persone, a vario titolo, di estrazione delle varie realtà locali compresa, ovviamente, o soprattutto, lo Stendhal Parma Rugby, anima comune. Il primo socio onorario non poteva che essere il presidente federale Giancarlo Dondi, un tutt’uno col rugby di Parma. Un rugby spaccato in due: professionismo per pochi, dilettantismo per molti. Ma senza il dilettantismo non può esistere il professionismo e su questo sono incentrate le parole del presidente dell’associazione Tullio Carnerini. Coadiuvare il dilettantismo ed instillare i valori del rugby nella comunità sono i due punti cardine su cui si basano gli Amici del Rugby «sono valori di partecipazione, di solidarietà e di amicizia. La cosa che ci ha fatto più piacere – sottolinea Carnerini – è che nelle varie riunioni di preparazione ci hanno raggiunti ex giocatori, ex dirigenti di tutte le squadre di Parma che si sono ritrovati in un abbraccio unico».
Un ringraziamento è andato, da parte del vice presidente Dante Marchini, alla Polisportiva Montanara che gentilmente offre il proprio campo per gli allenamenti e con la quale gli amici e lo Stendhal hanno stretto una proficua collaborazione. Diverse le iniziative che gli “amici” porranno in essere, sia in campo prettamente sociale che non come ad esempio l’organizzazione di trasferte per seguire ad esempio l’Italia nel 6Nazioni, in casa ed eventualmente anche in trasferta come anticipato dal collega Vito Mangialardi, uno dei tanti soci fondatori, considerati tutti coloro che hanno aderito entro ll giornata di ieri circa un centinaio tra cui il “mitico” David Williams, e viepiù ispiratori, tra i quali spiccano anche quelli di Ugo Ferrari, Sandro Rebecchi (pres. Stendhal Parma Rugby), Andrea “gufo” Bertolini, Vittorio Bertoli, Luciano Tagliavini.
E proprio a rimarcare il discorso della sussidiarietà, metà dell’incasso delle iscrizioni è andato allo Stendhal Rugby che i soci sperano in futuro possa avere fondamenta sempre più solide. Ma nel mirino vi sono anche elargizioni, nel limite del possibile, solidali di qualsiasi tipo, come ad esempio in favore di atleti colpiti da gravissimi infortuni o persone bisognose. Dicasi sostegno.
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