Sul proprio sito ufficiale lo storico gruppo ultras dei Boys 1977 ha voluto ricordare così quei giorni di lutto e rabbia che seguirono alla morte del tifoso della Lazio Gabriele Sandri. La notizia della morte del Gabbo arrivò poco prima di un Parma-Juve che si preannunciava ad alta tensione (come sempre). La domenica dopo la trasferta all’Olimpico per Parma-Lazio. E nel girone di torno un’altra tragedia che colpì Parma e tutto il mondo del tifo organizzato, la morte di Matteo Bagnaresi.
Ecco il ricordo dei Boys:
Stava per iniziare Parma-Juve, nel piazzale ancora deserto del Tardini, la voce disperata di un Ultras Laziale al telefono ci gela il sangue. “Non credete a quello che dicono in tv Gabriele è morto perché gli ha sparato un poliziotto”. Decidiamo immediatamente di non fare la coreografia prevista, di non tifare e di non esporre gli striscioni che da 40 anni ci rappresentano, in segno di lutto e di rispetto. Sintetizziamo il nostro stato d’animo nello striscione ” la morte è uguale per tutti”, striscione già visto negli stadi italiani, 14 anni prima, dopo la morte di Celestino Colombi a Bergamo, su proposta degli Irriducibili della Lazio, molte tifoserie esposero lo striscione “10 1 93 la morte è uguale per tutti”.
Due ragazzi dei Viking ci raggiunsero nel piazzale per dirci che quella non era la giornata giusta per scontrarsi, gesto di mentalità apprezzato da parte nostra. Partiamo in corteo dal Gianni e davanti allo stadio esponiamo alla polizia lo striscione “La morte è uguale per tutti”, praticamente al fianco degli Ultras juventini, per poi portarlo in Curva Nord. Dopo il funerale alla Balduina, partecipato da Ultras di tutta Italia, il calcio non si fermò e la domenica dopo c’era Lazio Parma. Ci presentammo all’Olimpico con il solo “Ciao Gabriele”, entrando 15 minuti dopo come tutto il popolo Laziale, partecipando al loro dolore fino al novantesimo.
Nel girone di ritorno, la trasferta di Torino segnerà definitivamente il destino dei Boys, con la morte del Bagna mentre andavamo a giocare a Torino. La partita fu sospesa, tornammo indietro dall’autogrill di Asti, ad aspettarci in sede i nostri amici in lacrime. La domenica dopo al Tardini arriva quindi la Lazio e i ragazzi della Banda si presentano nel settore ospiti con lo striscione “Ciao Matteo salutaci Gabriele” partecipando anche loro al nostro silenzio e al nostro dolore. Da qui nasce il rispetto tra la nostra tifoseria e quella Laziale: avere vissuto certe situazioni ti fa comprendere meglio quelle passate dagli altri. In questi dieci anni sono state diverse le occasioni in cui noi abbiamo ricordato Gabriele e loro il Bagna. Rispetto genera rispetto, e nel mondo Ultras come in quello di tutti i giorni questo è uno dei valori base, che da poche persone si allarga alle tifoserie. Dopo dieci anni l’11 Novembre siamo a Roma a ricordare Gabriele, al sit in organizzato sotto la Nord dagli laziali. Sul palco salgono gli amici di Gabriele che ricordano quella giornata di dieci anni fa, parla il Roscio, che doveva essere in quella macchina ma che per pura fatalità non ci salì. Parlano gli Irriducibili, che la sera prima hanno riempito Roma di manifesti per Gabriele, hanno un pensiero per Spaccarotella.
Ricordano Gabriele i gemellati della Nord di Milano e della Curva Furlan di Trieste, altra Curva dedicata ad un ragazzo morto per mano della polizia. Parla il Bocia della Nord di Bergamo, il messaggio è chiaro: l’11 Novembre l’unica che ha pagato è stata la famiglia Sandri, non hanno pagato gli Ultras, la galera finisce, la diffida pure, a Giorgio e Daniela il figlio non lo ridarà più nessuno. Il fratello Cristiano ringrazia tutti i presenti, tutte le tifoserie che hanno ricordato, tutti quelli che hanno contribuito a fare sentire meno soli la sua famiglia. Conclude dicendo: “Gabriele è morto a 26 anni, ma grazie a tutti voi che ci siete stati vicini, è stato come averlo accanto ogni giorno e adesso dico che Gabriele ha 36 anni. Sotto il palco molti gruppi ultras hanno portato fiori e striscioni. Gli sguardi si incrociano, il rispetto prevale. Ci sono i Viking, dopo dieci anni si ritrovano le stesse persone che si incontrarono nel piazzale del Tardini prima di Parma Juve. Ci sono gruppi con i quali da anni facciamo riunioni e combattiamo la repressione, le tifoserie che hanno pagato con arresti e diffide l’11 Settembre, i nostri amici Irriducibili di Catania, tutte le tifoserie amiche e gemellate dei Laziali, gruppi Ultras di ogni categoria e naturalmente i Romanisti della Sud. Unici assenti gli Ultras Laziali, quelli in galera o ai domiciliari, nel giorno del ricordo di Gabriele l’ultimo pensiero va a loro che non hanno potuto vivere questa giornata Ultras al fianco dei propri fratelli da stadio.
La giornata si conclude con la messa alla Balduina che vedrà una silenziosa partecipazione da parte degli ultras rimasti.