Le dimissioni del tecnico Emanuele Cecchini dal Borgo San Donnino hanno lasciato interdetti i molti appassionati del calcio dilettantistico parmense. Dopo un inizio estate per i fidentini fatto di silenzi e poco clamore, la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Infatti, da tempo, era stato reso noto l’accordo di massima con il presidente del club, Luca Magni, per il prolungamento del rapporto con il quarantatreenne tecnico di Pesaro. E, invece, quella che sarebbe dovuta essere la sua seconda stagione sulla panchina dei borghigiani si è conclusa ancora prima di iniziare.
In attesa del comunicato stampa, che dovrebbe uscire a giorni sul sito internet di riferimento del club biancoblù, i microfoni di SportParma, per fare luce su una vicenda i cui risvolti sono apparsi pochi chiari fin da subito, hanno intervistato e raccolto la versione dell’ormai ex tecnico borghigiano, il quale ha tenuto a precisare che alla base di tutto non c’è stata alcuna divergenza di vedute sul mercato o sulla costruzione della squadra, come al contrario si poteva pensare.
«Viene difficile poter parlare di dimissioni in questo caso – ha così esordito – poiché non era stato firmato alcun accordo scritto, anche se si trattativa di una formalità: la riconferma ufficiale era già arrivata con la chiusura della passata stagione. Tanto che ero stato annunciato alla squadra e ai nuovi acquisti come l’allenatore del Borgo San Donnino per il 2017/2018».
L’addio, tanto improvviso quanto strano, è maturato sei giorni dopo l’inizio ufficiale della stagione 2017/2018. Periodo piuttosto inusuale per optare per un simile dietrofront, sia per l’allenatore sia per la società, entrambi ora alla finestra in attesa di nuove opportunità da cogliere. A costringere l’allenatore a fare un passo indietro è stato un incontro con Tito Cavalieri, nel quale il neo direttore sportivo avrebbe espresso perplessità legate non all’aspetto calcistico, ma a quello privato dello stesso Cecchini. Ricordiamo, a tale proposito, che il giovane mister marchigiano – residente da qualche tempo a Fidenza assieme al figlio – lo scorso 25 aprile, purtroppo, era stato colpito da un grave lutto, la prematura scomparsa della moglie Michela. Un tragico evento che lo aveva indubbiamente segnato, ma che, nonostante tutto, lo aveva spinto a continuare con la sua grande passione: il calcio.
«È stata strumentalizzata la tragedia che mi ha colpito due mesi fa – prosegue il tecnico – per insinuare dubbi sul mio ruolo. Purtroppo, le mie dimissioni sono state “forzate” e sono state il naturale epilogo di una riunione col direttore sportivo Tito Cavalieri, che mi aveva convocato per dirmi che nutriva dei dubbi su di me; temeva che non avrei potuto garantire un impegno costante nel tempo per la causa del San Donnino, che invece è la squadra per cui faccio il tifo, per cui ho lavorato e per cui avrei continuato a dare più del 100%. Nonostante le mie rassicurazioni, la decisione in cuor suo era già stata presa e, quindi, credo che si sia trattato di un pretesto, davvero poco elegante, per potersi liberare e fare altre manovre».
Così, con una buona dose di rammarico, Cecchini non ha potuto far altro che interrompere la propria collaborazione con la società che gli aveva dato la possibilità, nel settembre 2016, di entrare nel panorama dilettantistico parmense. Del Borgo ci ha confessato che rimarrà tifoso e sostenitore e che questa situazione non avrebbe mai voluto che si verificasse per arrecare alcun danno alla società.
«Ho dovuto prendere questa decisione, non ci sarebbero stati in futuro i presupposti per allenare in serenità. Come avrei potuto continuare sapendo di essere stato messo in dubbio a inizio luglio? Ero già pronto per iniziare la preparazione, ero molto contento della riconferma. Consentitemi, infine, di fare i ringraziamenti al direttore generale Luciano Faroldi, una persona speciale, e, ovviamente, a tutti i dirigenti e ai giocatori».
Dal momento dell’anticipazione della notizia, data su questo sito nella giornata di ieri (clicca qui), i messaggi di stima e solidarietà nei suoi confronti, da parte di colleghi e atleti, non sono di certo mancati. Nel frattempo, la situazione in casa San Donnino è in ebollizione. Anche il direttore generale Luciano Faroldi ha rassegnato le proprie dimissioni, il presidente Luca Magni proverà a convincerlo a tornare sui suoi passi. Ma intanto questa vicenda ha minato anche le certezze di un gruppo di giocatori pronto a ripartire al fianco del proprio condottiero.
(Emanuele Cecchini, ex tecnico del Borgo San Donnino – Foto Renzo Bellini)