Il morso dello squalo. Non come quelli forse che avevano ammazzato la corsa dodici mesi fa ma certamente di quelli che ravvivano il Tour de France e riaccendono il tifo italiano: a La Toussuire, quarto e penultimo arrivo in quota di questa edizione, Vincenzo Nibali trionfa in solitaria nella diciannovesima tappa, la più dura ed infarcita di montagna (61,5 km di salita sui 138 km totali) con una coraggiosa azione scattata a 60 km da traguardo, quando mancavano circa 7 km dallo scollinamento dell’interminabile Croix de Fer (uno dei quattro gpm di giornata) e quando davanti, in quel momento, c’era Rolland (poi undicesimo a 2’35”) con quasi due minuti di vantaggio. L’impresa del siciliano dell’Astana – che proprio il 24 luglio dell’anno scorso aveva conquistato la tappa di Hautacam, ipotecando la sua Grande Boucle – viene completata dal netto balzo in classifica generale dal settimo posto della vigilia all’attuale quarto (è saltato Thomas, naufragato a più di 20’) con il podio distante solo 1’19” (terza piazza occupata da Valverde), mentre Quintana ha finalmente attaccato ed impensierito la maglia gialla Froome, rosicchiandogli 32”. La tappa di domani promette spettacolo, condensato in 110,5 km di gara, di cui 43 di salita: da Modane Valfrejus a L’Alpe d’Huez con in mezzo ancora la lunghissima Croix de Fer (riproposta dal versante opposto rispetto ad oggi) prima di chiudere in cima ai 1850 metri (13,8 km all’8%) del mitico colle alpino teatro di tante vittorie italiane, alcune rimaste nella storia del ciclismo. Sarà l’ultimo atto, quello decisivo prima della passerella di domenica a Parigi.
La tappa regina di questo Tour de France (quasi 5000 metri di dislivello e media finale di 31,5 km/h) ha stravolto la classifica generale, ma anche il fisico di tanti corridori che sono stati in fuga prima che nel gruppo dei migliori scoppiasse la bagarre e uno dei battistrada e protagonisti iniziali, è stato Adriano Malori, inviato speciale in corsa per Sportparma con la sua rubrica sms, che anche oggi è stato in avanscoperta, confermando che la caduta di qualche giorno fa è ormai superata (anche se porta ancora cerotti e bende): “Sì, ho una condizione migliore rispetto a prima e sto bene, ma oggi guardo agli interessi della squadra e dico che purtroppo siamo ancora troppo lontani, 2’38” di Nairo dalla maglia gialla sono troppi da recuperare anche se oggi Froome è rimasto solo e questo tiene viva la speranza. Adesso dobbiamo guardare sia davanti che dietro perché Nibali si è avvicinato molto al terzo posto di Valverde e domani ci attendono altre montagne, nelle quali ci giocheremo tanto. Insomma domani c’è in ballo il Tour e sarà una giornataccia, molto dura e tosta, tuttavia dall’arrivo dell’Alpe d’Huez inizierò a vedere più limpidamente Tour Eiffel e Campi Elisi. Parigi è più vicina ma manca ancora un ultimo sforzo”.
ARRIVO 19° tappa saint jean de Maurienne-la toussuire 138 km
1. Vincenzo NIBALI (Astana) 138,0 km in 4h22’53”, media di 31,5 km/h; 2. Quintana (Col) a 44”; 3. Froome (Gb) a 1’14”; 4. Pinot (Fra) a 2’26”; 5. Bardet (Fra) a 2’26”. 6. Valverde (Spa) a 2’26”. 7. Mollema (Ola) a 2’26”. 8. Gesink (Ola) a 2’26”. 9. Contador (Spa) a 2’26”. 10. Sanchez (Spa) a 2’26”. 11. Rolland (Fra) a 2’35”. 12. Talansky (Usa) a 4’17”. 13. Plaza (Spa) a 4’53”. 14. Frank (Svi) a 5’02”. 15. Majka (Pol) a 5’02”.
classifica GENERALE
1. Chris FROOME (Gb); 2. Quintana (Col) a 2’38”. 3. Valverde (Spa) a 5’25”. 4. Nibali a 6’44”. 5. Contador (Spa) a 7’56”. 6. Gesink (Ola) a 8’55”; 7. Frank (Svi) a 12’39”. 8. Mollema (Ola) a 13’22”. 9. Bardet (Fra) a 14’08”. 10. Rolland (Fra) a 17’27”.