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Rugby

Sport, cultura, educazione: ecco AllenaMente

Sport, cultura, educazione: ecco AllenaMente

Sei incontri, il primo il 18 gennaio, per migliorare il dialogo tra genitori, atleti, tecnici e sportivi. Il rugby sport capofila

“I giocatori dovrebbero essere orfani!”. Un’affermazione che nell’ambiente sportivo si è udita spesso. Un’iperbole per evidenziare come i genitori possano influire, involontariamente o meno, nel processo cognitivo e di crescita, talvolta anche decisionale, dell’atleta. Ergo, educare non solo gli atleti ma pure i genitori. E’ questa una delle prerogative della serie di incontri all’interno del seminario “AllenaMente” presentato questa mattina presso la Sala Stampa del Comune di Parma. Un’iniziativa che ha avuto il là dall’associazione Study and Sport, già attiva col progetto rugby e Sudafrica, appoggiata dal Comitato Regionale della Fir, dall’Assessorato allo Sport del Comune di Parma e che vede coinvolte anche le società di rugby del parmense più il Viadana (Aironi docet).
Mettere in condizioni i genitori di seguire, apprezzare il percorso dell’atleta è importante, come ha rimarcato anche l’Assessore Ghiretti «Questo non fa parte delle priorità delle società sportive che sono afflitte dalla quotidianità di tante problematiche» ha aggiunto Ghiretti.
Qualcuno però un paio di anni fa l’idea l’aveva avuta: la Rugby Parma, con l’allora Dt Tiziano Casagrande, aveva promosso una serie di incontri, che si erano tenuti nella sede della stessa, denominata “SportivaMente”. Iniziativa lodevole che poi non ha avuto un seguito, o se vogliamo uno sviluppo, e sulle cui ceneri nasce questa che allarga gli orizzonti.
«Non solo momenti sportivi ma cultura e della dimostrazione che sport è cultura oggi ne abbiamo un esempio» afferma Ghiretti il quale, sottolineando come «continua la collaborazione tra Comune e Fir», ha approfittato dell’occasione per un breve inciso sulla futura “Cittadella del rugby” confermando nuovi stanziamenti e preannunciando che potrebbero esservi gradite sorprese verso l’estate.
«I genitori è giusto che sappiano in che ambiente vanno i propri figli. Deve servire per stimolare la curiosità. Spero che questi incontri possano portare anche solo due o tre persone in più allo stadio per capire questo mondo» ha dichiarato Mario Spotti, in rappresentanza della Fir, che non ha mancato di tirare ulteriori stilettate alla stampa soprattutto nazionale rea a suo avviso di far notare sempre le sconfitte azzurre e poco il resto.
«Si stanno perdendo dei valori» asserisce la dott.ssa Maria Teresa Gaggiotti, psicologa/psicoterapeuta dell’Ausl di Parma nonché madre di giocatore di rugby: un fatto acclarato. Il rugby è sempre stato additato come esempio positivo sotto questo aspetto; se l’atleta prende coscienza della propria identità anche corporea è altrettanto importante che prenda coscienza dei valori che lo devono accompagnare nella crescita umana.
Un seminario che è dunque un momento educativo, non solo per i genitori ma anche per i tecnici e non solo del mondo del rugby.
Gli incontri, sei in tutto a partire dal 18 gennaio, si terranno presso il Centro Congressi dell’Auditorium Paganini alle ore 17.30; si toccheranno anche argomenti come doping e droghe, nutrizione ed è prevista la partecipazione di ospiti illustri tra atleti, medici e tecnici (Nick Mallett, ct degli azzurri di rugby, sarà presente al primo incontro).

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