La â€maledizione†di Totti si abbatte nuovamente sul Parma. Il gol nel primo tempo di Biabiany è solo un'amara consolazione, nella ripresa la Roma si trasforma e colpisce tre volte con Florenzi, il solito Totti (19esimo in carriera gol contro il Parma) e e un rigore di Strootman.
Sull’esito della partita pesano alcune decisioni difficili dell’arbitro Guida, come in occasione del gol di Totti (sul filo del fuorigioco) e del rigore per fallo di Cassani su Gervinho.
Finisce 3-1 per la Roma, al Parma resta una vagonata di recriminazioni e la magra consolazione di aver giocato alla pari per lunghi tratti della partita contro un avversario quotato, che da oggi è in testa alla classifica insieme al Napoli.
Ora, vista la classifica (penultimo posto) l’errore da non commettere è quello di farsi prendere dalla paura: sensazioni che trasformano il pallone di cuoio in una macigno di ferro, soprattutto in vista della trasferta di domenica a Catania. Ma torniamo al posticipo odierno: il Parma ha giocato un gran primo tempo, a ritmi sostenuti, rischiando pochissimo. Nella ripresa la squadra è calato e forse Donadoni sarebbe dovuto intervenire prima inserendo forze fresche, soprattutto a centrocampo, dove De Rossi è stato un gigante, ma anche Strootman è un bel mastino. La Roma ha vinto senza brillare, che sia chiaro. Positivo invece l’esordio di Gargano, è già entrato nel cuore dei tifosi tant’è che a fine partita cantavano “Vogliamo 11 Gargano”.
Infine la questione modulo tattico: Donadoni ha continuato con la sua idea, cioè con il 3-5-2. Pro e contro, di sicuro la squadra è crescita rispetto alle gare contro Chievo e Udinese. Non convincono la tenuta fisica di Biabiany (è uscito stremato), l’intesa Cassano-Amauri (ancora troppo precaria) e alcuni movimenti difensivi; l’assenza di Paletta è pesante.Niente drammi, dunque, ma occorre una scossa al più presto onde evitare di finire in tunnel buio e pericoloso.