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Calcio Dilettanti

IL PAGELLONE di Prima Categoria ’24/’25

Il pagellone di Prima Categoria

Si è fatto attendere più del solito ma, dopo i voti assegnati alle squadre di Eccellenza e Promozione, è arrivato il momento anche di scrutare il pagellone finale delle 17 parmensi di Prima Categoria della stagione 2024/2025.

Per il secondo anno di fila due parmensi trionfano contemporaneamente nel girone A (Noceto) e nel B (Langhiranese) : ma se nel raggruppamento parmigiano-reggiano il testa a testa è stato risulto alla penultima curva, in quello piacentino si è andati oltre il rettilineo finale a causa di un arrivo ex aequo. Tante le delusioni: da quelle più cocenti delle retrocesse (Busseto, Zibello Pieve, Terre Alte Berceto e Team Santa Maria Lesignano) a quelle di chi non è riuscito a mantenere le aspettative della vigilia.
In compenso, la Prima Categoria della stagione ventura segnerà l’ingresso di almeno due piazze importanti rappresentante da Audax Fontanellatese e Valtarese: a queste si aggiungerà, quasi certamente, il Vicofertile che attende solo di essere ripescato.

Le pagelle sono a cura di Leonardo Gabelli (per il girone A) e Lorenzo Fava (per il girone B).


PRIMA CATEGORIA gir. A

noceto

Noceto: 9
«Io ritornai da la santissima onda | rifatto sì come piante novelle | rinovellate di novella fronda, | puro e disposto a salire a le stelle» diceva Dante, lasciando il Purgatorio dopo essersi immerso nel fiume Einoé per espiare i propri peccati e guadagnarsi l’accesso al Paradiso. Purgatorio che per il Noceto, dopo la beffarda retrocessione ai playout del 2024 (in cui non ha mai perso), è durato un anno soltanto: tanto è rimasta in Prima Categoria la squadra del presidente Barella, che saluta la compagine gialloblù riportandola in Promozione, al termine di una stagione da ben 64 punti (33 dopo il giro di boa). Due sole sconfitte complessive – e consecutive, tra l’11ª e la 12ª – non inficiano minimamente un campionato in cui i ragazzi guidati da mister Ferrari non sono mai andati al di sotto del 3° posto (proprio alla 12ª) e chiuso con 19 partite di fila da imbattuti. Difficile, finanche ingiusto, indicare un solo nome a rappresentare una squadra che è stata la miglior difesa del campionato (22 gol subiti) e ha mandato in rete addirittura 15 calciatori: Francis Baha la candidatura più autorevole con 13 reti. In più, Ferri e compagni possono appuntarsi al petto una medaglia per essere stati gli unici del girone a non perdere contro il San Secondo (1V e 1N), con si è battagliato per tutto il campionato e oltre, fino all’epilogo dello spareggio-promozione che ha decretato la vittoria grazie ai calci di rigore. Una stagione ai limiti della perfezione.
Pronto riscatto.


san secondo 1917 logo San Secondo: 9
Ci concediamo di giocare col nome della squadra che, appena un’estate fa, inglobava e fondeva le due anime calcistiche di San Secondo (Tonnotto e Fulgor): mai secondo posto fu più santo. Vero, per avere la certezza della Promozione servirà attendere ancora una manciata di comunicati, ma parlare di 2° posto è estremamente riduttivo: 64 punti (33 all’andata, 31 al ritorno) come il Noceto, miglior differenza reti del campionato e una clamorosa serie aperta di 24 partite senza sconfitte in campionato, cui si aggiunge la vittoria dei playoff del proprio girone e il raggiungimento della semifinale in quelli regionali, persa solo ai rigori. Proprio come lo spareggio-promozione del 10 maggio. Il ritorno dei vecchi lupi di mare Caraffini, Lorenzini e Mariniello, aggiuntisi al già presente Patera (28 gol in due stagioni), e il reclutamento di giovani leve (su tutti il 19enne Lorenzo Gabbi, vice-capocannoniere del team) hanno configurato un equipaggio magistralmente capitanato da Balboni, sempre bravo a seguire le rotte giuste. Coi 28 punti nello girone di ritorno del 2024, con il 50enne tecnico fidentino al timone il San Secondo ne ha raccolti 92 totali in 45 partite: nettamente di più di ogni altra squadra nell’intervallo. Ciononostante, la prossima stagione, verosimilmente in Promozione, i bianconeri ripartiranno con un nuovo capitano: Pietro Lorenzini guiderà la squadra del suo paese dalla panchina. Tuttavia, i bravi marinai sanno navigare anche in acque agitate e a San Secondo ci sono grandi ammiragli.
Mai domo.


soragna logo Soragna: 5,5
«Senza lode e senza infamia la stagione dei neroverdi, che hanno rispettato le attese di una salvezza tranquilla senza tuttavia lasciarsi sfiorare nemmeno una volta dalle fantasie di una scalata verso le posizioni playoff […] La squadra ha saputo rialzare la testa – grazie, manco a dirlo, a bomber Testa (15 marcature) – e ha condotto due gironi dall’andamento pressoché identico: 19 punti all’andata, 1 in più al ritorno che hanno garantito un decimo posto a quota 39. […] L’eterno ritorno dell’identico». Scusate l’autoreferenzialità, ma non è per pigrizia se le parole sopra citate sono, anche stavolta, le medesime. Basta, infatti, aggiustare di poco qualche numero per descrivere il 2024/’25 dei neroverdi: il piazzamento è sempre quello (il 10°) i punti nel girone d’andata gli stessi (19), quelli del ritorno meno (15), tuttavia Testa ha gioito una volta in più (16 gol, 77 in totale col Soragna). Sul giudizio finale pesano, inevitabili, le aspettative su una squadra che, per la decima stagione di fila e con lo stesso allenatore per il secondo anno, si presentava ai blocchi del girone A di Prima, addirittura, rinforzatasi sul mercato estivo e con velleità di alta classifica. Invece, è arrivata una salvezza in extremis, quasi miracolosa, al 95′ dell’ultima giornata… Floppino I.


busseto logoBusseto: 5
Dopo un decollo sprint, in due sole stagioni, dalla Terza alla Prima, stavolta l’aquila gialloblù è stata vinta da correnti troppo forti ed è caduta. Non una picchiata, però, anzi. Pure trovandosi stabilmente in lotta playout, i ragazzi allenati da mister Cardillo – causa l’andata da penultimi a 13 punti – hanno cullato il sogno di una salvezza diretta (undicesimi alla 23ª, grazie alla vittoria contro l’Arquatese), che è poi precipitato di fronte ai soli 4 punti nelle ultime 7 giornate: 1 vittoria, 1 pari e 5 sconfitte, score impietoso per una squadra che, pur dovendosi salvare, non ha saputo trovare le risorse per restare in quota. Se in difesa le cose non sono andate così male (43 gol subiti, 9° miglior dato del girone), è stato un attacco troppo abulico (con sole 30 reti è stato il 2° peggiore) a penalizzare i bussetani. Non è bastato nemmeno il condor della bassa, il più rapace di tutti, quel Denny Loschi che, pure con 17 gol, ha fatto l’impossibile per condurre il “suo” Busseto (quartultimo a 30 punti) alla salvezza, sfuggita di misura nel playout casalingo contro il Vigolzone, peggior attacco del campionato. Falco a metà.


zibello logoZibello Pieve: 5
Tanto tuonò, che poi piovve. A mister Cerri non è riuscito il secondo miracolo, dopo la scorsa stagione, quando lo Zibello centrò addirittura la salvezza ai playout (contro il Rivierniviano), grazie anche a una remuntada finale (9 punti nelle ultime 7) che si puntava a replicare in questa edizione, dove a fine dicembre i punti erano appena 11 punti (6 in più al ritorno). Difficile non fare dei gialloneri una squadra di culto con cui empatizzare: rose sempre giovani e spesso rivoluzionate in estate, un budget giocoforza limitato, in un comune ai limiti della provincia che vive di calcio e tradizioni. Di certo, nemmeno l’estate passata lo Zibello si presentava ai nastri di partenza coi favori del pronostico; eppure, eccezion fatta per il  2019/’20, negli ultimi 9 anni era sempre riuscito a stare in Prima Categoria. Quest’anno, tuttavia, la sensazione che la salvezza potesse arrivare ancora si è avuta una volta sola: alla 27ª giornata, quando 9 punti di fila avevano portato Stingo e soci fino al 12° posto; da lì, le sole sconfitte sino al termine della regular season li hanno relegati al penultimo posto e costretti al playout, fatalmente perso (3-0) contro la bestia nera Junior Drago. Purtroppo, i dati sono quelli di una stagione meritevole di un giudizio severo: 16 giornate – più di tutti – da ultimi, 18 ko (peggio solo la Virtus Piacenza, fanalino di coda), peggior difesa (58 gol subiti) e peggior differenza reti, nonostante un attacco tutto sommato prolifico (35), con Dall’Olio bomber a quota 9. Batosta.


PRIMA CATEGORIA gir. B

langhiraneseLanghiranese: 9
«Ne resterà solo uno»: la nota frase di lancio di un celebre film (del 1986) di Robert Mulchay sull’immortalità di guerrieri leggendari andrebbe benissimo per riepilogare la stagione dei grigiorossi, che partivano in pole position nel girone B dopo un paio di tentativi falliti. Rispetto ai rivali, la Benemerita – rinforzatasi, grazie ai colpi del ds Pompini (Rolli e Rocco Genitoni e l’ex “pro” Renzetti, arrivato dal Colorno) – non ha tradito le attese e, nonostante un girone d’andata al 2° posto (26 punti), ha saputo incassare i colpi ricevuti dal Team Traversetolo, restare in piedi e sferrare gli attacchi decisivi nell’inarrestabile girone di ritorno: 35 punti grazie a 13 vittorie, 0 pareggi 2 ko. Di questi, uno all’ultimo, inutile, turno, perché la vittoria del campionato era arrivata con 90′. L’altra sconfitta, quella della 23ª giornata contro i rivali rosanero, volati quel giorno a +4, non ha steso la squadra della val Parma, che ha sprigionato la forza del collettivo: 58 gol segnati da 13 marcatori differenti, compreso il portiere (!) Corradi; tre giocatori (Rolli, Mazzera e Anarfi) in doppia cifra; 6 vittorie di fila nelle ultime sette. Così si spiega l’invincibilità del debuttante mister Francesco Leo. L’ultimo immortale, proprio come il quasi omonimo Connor McLeod. Highlander.


team traversetolo logoTeam Traversetolo: 8,5
Se mai da quelle parti si fossero ispirati a un filosofo, sicuramente avrebbero preso come modello Platone e il suo mondo delle Idee che, dall’alto del regno chiamato iperuranio, plasma le cose del mondo sensibile. Le idee del presidente Prampolini si sono rivelate, ancora una volta, pressoché perfette: al “solito” gruppo coeso di giocatori (privato di bomber Rolli e Rocco Genitoni) sono stati aggiunti nuovi nomi: giovani scommesse, profili affamati o in cerca di rilancio – proprio come i rosanero dopo l’annata precedente –, scelti dal ds Ricchetti e valorizzati dal tecnico Delmonte, campione in carica, che ha rischiato di ripetere l’impresa di Monticelli. Bravo a trasformare il collettivo in una cooperativa del gol (16 giocatori a segno), il tecnico ha a lungo imposto la propria visione pragmatica delle cose sul campionato, dominato dall’11ª alla 26ª: i troppi segni “X” nel finale hanno rovinato la perfezione dell’Idea platonica del Team, che non è riuscito a ripetere i 32 punti dell’andata, facendone “solo” 27 al ritorno. La delusione del 2° piazzamento, reificato dal ko di Solignano e dal pari al fotofinish contro la Juve Club alla penultima, non ha comunque impedito a Orlandini (13 gol) di prendersi la rivincita vincendo i playoff del girone B. Successo che non è stato replicato nello spareggio regionale a Maranello: il ripescaggio in Promozione resta un’idea metafisica. Trascendente.


solignano logo Solignano: 6
Non tragga in inganno il tentativo finale di remuntada (per altro, quasi riuscita). È stata un’altra annata dai “sei politico” per i biancoblù della val Taro che, con gli innesti estivi (su tutti quello, faraonico, del fortissimo Terranova, sceso dall’Eccellenza), partivano in prima fascia per primeggiare: ma non non sono mai stati competitivi. Inevitabile che mister Bonazzi gettasse la spugna, dopo il sonoro 4-0 subìto dal Fognano neopromosso: i 16 punti nei suoi 13 match erano valsi un desolante 8° posto a -13 dalla vetta. Con il ribaltone, però, è cambiato il vento: la squadra ha proseguito e chiuso in crescendo, conquistando addirittura 31 punti nel ritorno (+9 rispetto all’andata) che hanno fatto scalare fino al 3° gradino del podio, grazie anche al favorevole incrocio dell’ultimo turno, voluto dalla Dea bendata, con una Langhiranese già in festa. Ai playoff, passata indenne un’avvincente semifinale casalinga, il sogno si è spento a Traversetolo (3-1), dove si è palesato ancora una volta il grande problema della stagione: ai troppi gol subiti – 48 (3ª peggior difesa del campionato) più 5 (nel post season) –, non ha potuto sopperire nemmeno il calcio sparagnino di mister Sipone e un Rinaldi in versione capocannoniere (20+1 reti). Incompiuta.


marzolara

Marzolara: 6,5
Negli ultimi 15 anni una stagione da quarti in classifica con 50 punti almeno si era vista solo una volta: 51, nel 2015/’16 – e si festeggiò il ritorno in Promozione grazie a una finale di Coppa Emilia. Come dimostrato in ogni campagna acquisti, l’asticella in val Baganza è fissata sempre molto in alto: ma il terzo e ultimo anno del ciclo Estasi insegna che certi traguardi restano più unici che rari, stante le buone intenzioni, al netto di un limite, intrinseco, che ha un club di una piccola frazione di un piccolo comune collinare; se, poi, si aggiunge che una rosa striminzita di 20 elementi può essere soggetta ad assenze rilevanti, ecco che incappare in una prima metà di torneo (23 punti) tra alti e bassi è fisiologico. Le forze sono state ritrovate nel girone di ritorno, quando il veterano Dellapina, con 14 dei suoi 18 gol stagionali, si è caricato la squadra sulle spalle, trascinandola fino al 4° posto – obiettivo realistico della vigilia – e alla semifinale playoff di Solignano, pareggiata in modo vano. Menzione d’onore per la vittoria della Juniores provinciale, campione con netto anticipo: progetto riuscito, ma destinato a fermarsi con l’addio di Estasi, mister con doppia panchina. Peccato. Vorrei, vorrei, vorrei…


juventus club parma logo Juventus Club Parma: 7,5
Ricominciare da dove tutto era finito: il “messia” Corso ha ripetuto il miracolo, dopo i 28 punti in 19 partite nel 2023/’24, valsi una clamorosa salvezza. Forse non sarà ancora in grado di moltiplicare i pani e i pesci, ma l’esperto allenatore classe 1962 ha portato i giovani discepoli a vivere un’altra esperienza mistica: il viaggio verso le vette inesplorate della zona playoff. Dove i bianconeri, dopo avervi trascorso all’interno ben 19 turni su 30, hanno chiuso da quinti classificati (pur non disputando il post season, per il distacco dal 2° posto) con 45 punti, per effetto di 11 vittorie e 12 pareggi. Clamoroso per una squadra dall’età media di 24.8 anni, che aveva l’obiettivo primario di mantenere la categoria. Definitiva consacrazione per Morini che, con 11 gol ha ritoccato il primato dell’anno scorso; un buon contributo in termini realizzativi è arrivato dal terzino sinistro Tosiani (6), meglio della “rockstar” Polastri (5). Mezzo voto in più, infine, per esser stata l’unica compagine ad aver onorato il campionato nei suoi ultimi inutili 180′, cancellando i sogni di Team Traversetolo e Terre Alte Berceto, avversarie ancora in corsa sui rispettivi fronti (promozione e salvezza). Rivelazione.


palanzano logo Palanzano: 7
Due anni or sono fu 7°, lo scorso anno 4°: stavolta il posizionamento finale (6°) sta nel mezzo. A testimonianza del lavoro serio che si sta portando avanti in val Cedra, dove si prova a fare calcio in mezzo a tante difficoltà. La prima stagione del post-Musi, affidata alla conduzione di mister Brusca, per poco non ha riconsegnato un posto playoff. In ogni modo i 44 punti, equamente divisi tra andata e ritorno (ma anche tra casa e trasferta), sono un rendimento di tutto rispetto per un gruppo che si è trovato ad affrontare numerosi infortuni, un pizzico di malasorte (17 legni colpiti) e anche il famigerato problema “cinghiali”, che all’inizio aveva costretto a giocare 5 partite casalinghe… in trasferta. Mai invischiata nelle sabbie mobili di classifica, la squadra biancazzurra ha concluso con il proprio record di gol realizzati (46) in Prima e avvicito il primato di punti (50) fissato una stagione fa. Uomo copertina l’ancora 22enne Montali, vice capocannoniere del girone con 18 gol; altra nota lieta il ritorno in campo del leader difensivo Lorenzo Dalcielo, dopo un guaio al ginocchio che sembrava avergli precluso l’annata. Chapeau.


ilcervo Il Cervo: 4,5
Un mercato estivo faraonico, abbinato alle ambizioni di un club di prestigio, avevano dato le sembianze di una feroce “belva” a quello che, in realtà, si è dimostrato essere un docile e umile impiegato del campionato. Trascorso tra delusioni e difficoltà, il torneo dei collecchiesi – partiti per essere la squadra da battere – ha subìto numerosi restyling sul mercato e, per di più, tre ribaltoni tecnici: da Bertani (2 punti in 4 partite) a Valenti (12 punti nelle ultime 8 partite), passando per l’interregno del dimissionario Setti (25 punti in 18 partite: il 6° rendimento fra la 5ª e la 22ª giornata). Tutto vano: i neroverdi non sono mai stati vicini al loro obiettivo primario e solo verso la fine del girone d’andata (chiusa con un bottino di 22, a -1 dal 4°e 5° posto) hanno cullato il sogno di avvicinare almeno quello secondario dei playoff. Il reparto avanzato, benché non mancassero i nomi di prestigioso (Tommasini, Bolsi, Bruschi) non ha garantito abbastanza gol a una squadra incapace di farne più di 35: solo le ultime 5 in classifica sono andate peggio. Troppe idee e tutte confuse; tanti tonfi (11 ko), a volte anche pesanti (vedansi, quelli contro ABC all’andata e Berceto al ritorno); poche speranze, in virtù di un mesto finale, con 3 sconfitte di fila, valse il 10° posto. Fracchia.


fognano logo Fognano: 6,5
Matricola ma non meteora! La società presieduta e allenata dai fratelli Mauro e Max Battilocchi ha fatto un figurone alla suo primo ballo sulla pista della Prima Categoria. Dopo la veloce escalation in soli 24 mesi dalla Terza, il neopromosso team biancoblù ha dimostrato di poterci stare anche in, anche con lo stesso gruppo di sempre, visto che tre dei quattro acquisti top estivi (Zanetti, Chiussi e Ingegnoso), bene o male, non hanno inciso e ben presto hanno salutato la truppa. L’avvio è stato in sordina (3 punti nelle prime 5 gare), ma i parmigiani non hanno mai avuto mezze misure, tant’è che il girone d’andata era andato in archivio con 6 vittorie, 0 pareggi e 9 sconfitte. Dopo il giro di boa, durante il mese di gennaio, sono gli unici 4 pareggi (per altro, consecutivi), sui 5 complessivi, che sono serviti a mettere da parte la legna necessaria per ripararsi dal freddo. Poi, la squadra è tornata ad alternare vittorie a sconfitte, regalando sempre tanti gol (da ricordare due tennistici 6-2: uno subito, per mano della Langhiranese, l’altro vincente contro il Berceto): non a caso Fioravanzi e soci hanno sopperito alle 61 reti incassate (peggior dato del girone) con il miglior attacco (59 gol fatti, come il Traversetolo). Effetto wow per bomber Randolf (17 reti). Sbarazzino.


real sala baganza logo

Real Sala Baganza: 6
Il rischio del doppio salto carpiato all’indietro è stato corso. Fino alla fine, perché, in virtù del 12° posto, si è arrivati a giocarsi un playout che, fortunatamente, ha scongiurato il rischio di ritrovarsi dalla Promozione alla Seconda in soli 24 mesi. La vittoria nell’auto aut contro il Team Santa Maria Lesignano (1-0 grazie a Zuelli) si è inserita nel solco di un crescente girone di ritorno per la banda di mister Colacicco, che ha conquistato ben 22 punti (6° rendimento ex aequo con il Palanzano). Una cavalcata necessaria a cancellare gli errori commessi nella prima metà di stagione – da ultimi della classe –, conclusa con 10 punti appena e una vittoria attesa per ben 14 giornate (1-2 contro il Fognano, il 7 dicembre). Ci sono volute, inoltre, 12 giornate per veder festeggiare i salesi, a 375 giorni di distanza dall’ultima volta, davanti al pubblico amico (2-1 alla Juve Club, il 16 marzo) del ì “Federici”, dove sono arrivati solo 2 successi prima del terzo, decisivo, nel post season dell’11 maggio. Sospiro di sollievo.


FB7F251E 51F2 4998 A4A1 09BA3AAABD0E Basilicastello: 5,5
Il Soragna sta al girone A come il Basilica sta al B: i montechiarugolesi, attesa al consolidamento del precedente 7° posto (con 42 punti) e relativo salto di qualità, hanno tradito le aspettative della vigilia, finendo per disputare un torneo di basso profilo, chiuso in 13ª posizione a quota 31 (di cui 16 all’andata). Appena 6 le vittorie (e 13 i pareggi) in tutto: la metà di queste, accompagnate da 11 segni “X”, erano arrivate nelle prime 21 partite gestite da Corradi, esonerato dopo il secondo ko ravvicinato con i cugini del Lesignano che avevano fatto sprofondare al terzultimo posto i rossoblù, per altro orfani per quasi tutta la stagione di bomber Lekcaj, vittima di un grave infortunio. L”assenza ha pesato molto nell’economia del team di Basilicanova, che però ha sempre potuto contare su Liperoti, autore di 12 reti in campionato più altre 2 nel playout (vinto per 3-1), a cui si è arrivati anche grazie ai 10 punti nelle 9 gare del subentrante Brandolini: l’uomo forte per le imprese disperate. Floppino II.


terre alte berceto logo Terre Alte Berceto: 4,5
Dai sogni di gloria all’incubo della retrocessione, nel giro di poche giornate. Quello del team appenninico – che a metà del guado, con i suoi 18 punti, si ritrovava a +1 sui playout ma anche un -5 dai playoff – è stato un perfetto suicidio assistito. In rinforzi della campagna acquisti estiva (durante la quale si era attinto anche dalla Lunigiana), fatta eccezione per i giovani Alfieri e Maestri e per l’esperto bomber Camara (11 gol), non ha portato i frutti sperati dagli arancioneroverdi, poi praticamente immobili nel mercato di riparazione quando, invece, qualcosa si sarebbe dovuto provare a fare. I ripetuti infortuni di Martini e Gianmarco Cavazzini hanno privato l’allenatore Bacchini di elementi fondamentali, che avrebbero potuto con le loro giocate chiudere prima molte più partite ed evitare di prendere troppi gol (26 su 42) nei secondi tempi: 10, addirittura, sono stati incassati dall’81’ di gioco in poi. A denotare la fragilità di un gruppo che – dopo aver avuto (e fallito) il match point, all’ultima giornata, per disputare il playout, in alta quota, tra le mura amiche del “Mendez” – si è sgretolato in casa di un Basilicastello ridotto in dieci nella sfida che valeva o la salvezza la retrocessione. Harakiri.


team santa maria lesignano logo

Team Santa Maria Lesignano: 5
L’ultima volta che il comune di Lesignano de’ Bagni era stato in Prima – era il 2017/’18 – l’avventura si era conclusa con una retrocessione post playout, a cui si era arrivati con 29 punti. Il film si è ripetuto: la sfidante ad aver avuto la meglio è stata il Real Sala Baganza, i punti che hanno condannato il nuovo Team Santa Maria Lesignano (al debutto in categoria con questo nome) appena 27. Più della metà (17) i gialloblù erano stati in grado di ottenerli nel girone d’andata, mietendo per altro vittime illustri tra cui Il Cervo, Palanzano e Marzolara. I ragazzi allenati dall’esordiente Belletti (8 vittorie e 3 pareggi, ma anche 19 sconfitte) nel ritorno, tuttavia, hanno galleggiato sempre a ridosso delle sabbie mobili della classifica, prima di sprofondare in seguito alla 23ª: da lì, un tracollo vertiginoso, fatto di 7 sconfitte di fila (l’ultima lo 0-6 col Marzolara) e costato a Fridoletti e compagni lo scivolamento dal 12° al 15° piazzamento con la disputa dello spareggio a Sala Baganza, dov’è arrivata un’altra sconfitta. Esiziale. Non si può dire che il ripescato club del presidente Ferrari non ci abbia provato: è stato competitivo, con le sue armi, ma non sono bastate. Il viaggio in giostra è stato breve ma intenso. Carneade.

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