Il parmigiano Antonio Santurro, che in gialloblù ricoprii il ruolo di terzo due stagioni fa in Serie B, è stato l’ospite protagonista della 13ª diretta stagionale (clicca qui per vederla) del webshow “PARMATALK“, in onda su SportParma.
Parmigiano di nascita e di origini (ma cominciano di nazionalità), il classe ’92 ha commentato la sconfitta del Parma il giorno dopo la sfida del “Ferraris” a Genova, facendo appello mancanza di esperienza che serve negli scontri-salvezza. «È stata una partita equilibrata: è uscita fuori la maggior fiducia del Genoa in questo momento. La partita che mi aspettavo: un episodio, una deviazione, l’ha sbloccata. Sono quelle partite indirizzate verso un pareggio che non avrebbe scontentato nessuno. Però, il Genoa ha mostrato una fiducia maggiore in questa momento di stagione. Non penso sia tutto da buttare: il Parma ha retto bene il campo, ma gli è mancato qualcosa a livello di esperienza, come negli altri scontri diretti. Il fatto che ne abbia vinti 2, e la maggior parte persi o pareggiati, è un dato indicativo di quello che manca a livello di esperienza e consapevolezza».
Inoltre, per Santurro, la squadra di mister Pecchia sta pagando a caro prezzo gli infortuni di due pedine imprescindibili a centrocampo, Bernabé ed Estévez: «La qualità è determinante in un campionato di altissimo livello come la Serie A. L’assenza di Bernabé è un fattore: è il giocatore con più qualità nella rosa, ma sa trascinare anche gli altri compagni. Non solo un leader tecnico, ma anche un leader caratteriale: è un’assenza che sta mancando. Gli infortuni sono stati un fattore in calciatori determinanti: anche Estévez, che un equilibratore e a mio modo di vedere fondamentale, è mancato per gran parte del campionato. Sono quei giocatori che ti fanno la differenza tra una vittoria, un pareggio e una sconfitta» ha argomentato l’estremo difensore, cresciuto nelle giovanili gialloblù fra il 2007 e il 2011.
Santurro si è soffermato anche sulla mancanza di giocatori di leadership, che difficilmente vengono cercati al presidente Kyle Krause in sede di calciomercato: «Buffon, come Ansaldi, sono giocatori fondamentali all’interno di una squadra. A prescindere che possano giocare o non giocare. La società spende – perché spende –: Suzuki l’ha pagato, Keita l’ha pagato, Løvik l’ha pagato, Leoni l’ha pagato… Ha sposato questa filosofia, che sta portando avanti coerentemente, perché aumenta il valore della rosa e dell’asset societario; però il rovescio della medaglia è che sono tutti giocatori non pronti: giovani, stranieri, che devono imparare una lingua nuova e che vengono da campionati minori, che non sono competitivi quanto la Serie A. È un rischio, la società ne è consapevole, ma a livello di risultati vengono a mancare delle certezze».
Inevitabile, parlare con l’ex portiere di Udinese e Bologna (club con cui, il 31 marzo 2018, giocò la sua unica partita in A) di “guardiani”. Negli scorsi giorni, il Parma aveva salutato il suo ex compagni di squadra, Leandro Chichizola, per poi ingaggiare Richard Marcone come terzo: «Leo (Chichizola, ndr) è un portiere di grande carattere e grande leadership. Sicuramente mancherà anche sotto questo punto di vista. Ha fatto questa scelta dettata dal fatto di non giocare: lui si sente forte e ha voglia di andare in campo» ha detto Santurro che con l’argentino aveva giocato nella stagione 2022/’23, durante la quale era andato 13 volte in panchina. «Il Parma – ha continuato – dovrebbe puntare su profili pronti. Ma temo che, coerentemente con la linea societaria, non farà questi acquisti: continuerà in questi profili futuribili. Si tratta di un grosso rischio nel campionato di Serie A».
Attualmente svincolato e in attesa di tornare in campo magari nella prossima stagione («In questo momento mi sto occupando di altro, non sono sul mercato. Non ero quell’acquisto che avrebbe spostato. Conosco l’ambiente, la città, lo staff tecnico: sarei stato pronto sotto questo punto di vista, ma non a livello di campo. Sono fermo da un po’ e avrei avuto bisogno di tempo per tornare in condizione. Santurro o Marcone, non è quello l’acquisto che sposta gli equilibri del gruppo»), Santurro ha preso una posizione precisa anche sull’attuale numero uno dei crociati, Zion Suzuki: «Giusto puntare su Suzuki: se ha sempre giocato, vuol dire che lo staff ha ritenuto che non abbia avuto grossi momenti di difficoltà. Gli errori sono da mettere in preventivo, parliamo di un portiere che ha prospettiva: è funzionale, è moderno, ma tecnicamente non è ineccepibile. Viene dalla scuola giapponese, ha fatto solo un anno in Belgio… Però, sono d’accordo nel portare avanti la scelta di farlo giocare».
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