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Galloppa:Parma, piazza esigente. Contro Siena darò il massimo

Galloppa:Parma, piazza esigente. Contro Siena darò il massimo

Per Daniele Galloppa sensazioni particolari domenica per il giovane centrocampista che ha comunque le idee chiare: "Mi troverò di fronte ai ragazzi con cui, in tre anni, ho condiviso emozioni bellissime. I tifosi e la gente di Siena mi chiamano ancora per farmi gli auguri, ma dopo il fischio d'inizio mi calerò nella parte, come è giusto che sia, e darò il massimo cercando di fare il bene del Parma lottando per i tre punti".

Mercoledì sera era in tribuna a vedere Italia-Cipro?
“Sì, mi sono visto la partita con grande serenità, poi è successo quello che è successo. Sono dispiaciuto perché non è mai bello sentir fischiare la Nazionale, campione del mondo e già qualificata. Ovvio che il tifoso ha tutto il diritto di esprimere ciò che sente. Credo che Lippi abbia fatto bene a difendere il gruppo perché in Italia abbiamo forse un mentalità un po’ sbagliata: per 80 minuti ho sentito incitare poco l’Italia ed è scattato il delirio solo dopo la rimonta. Si passa dal nero al bianco nel giro di un minuto”.

Biabiany e Dzemaili hanno già provato sulla loro pelle cosa vuol dire prendere fischi al Tardini. Forse ci sono tifosi più esigenti di altri.
“Parma è una piazza esigente perché ha alle spalle un passato importante. Dobbiamo essere bravi noi a prenderci le nostre responsabilità e sapere che, se le cose vanno male, possiamo anche andare incontro alle critiche. Il calcio, alla fine, è un campo dove due squadre si affrontano per vincere. Tutto il resto è solo un bel contorno”.

Mercoledì sera, vedendo Gattuso, D’Agostino e Pepe in molti pensavano che Galloppa ci poteva stare.
“E’ facile dire così quando le cose non vanno bene, se Gattuso, D’Agostino e Pepe avessero fatto una grande partita si sarebbe detto che era giusta l’assenza di Galloppa. Questo è il calcio. Io devo solo pensare a far bene, poi sarà il mister a fare le sue scelte. In realtà non penso molto alla Nazionale e cerco di dare tutto col Parma per avere poi la coscienza a posto”.

Domenica affronterete una squadra che lei conosce molto bene. Quali sono i punti di forza del Siena?
“Credo che il Siena sia una delle squadre più organizzate della serie A. L’anno passato abbiamo avuto un cammino molto regolare con 22 punti all’andata e 22 al ritorno e questa non è certo una casualità. Il punto di forza è proprio questo e ad esso vanno aggiunti giocatori di qualità come Maccarone, Calaiò e Ghezzal che possono risolvere la partita da un momento all’altro. Gente che gioca in serie A da molto tempo. I punti di forza quindi sono l’allenatore e gli attaccanti. Dovremo rimanere corti ed esser bravi a conquistare la seconda palla”.

Se il punto di forza è l’attacco, forse in difesa sono un po’ più vulnerabili.
“Io credo che dietro si affidino molto all’organizzazione data dal mister. L’anno scorso hanno giocato ragazzi che erano esordienti in serie A. Sono stati bravi, ma fondamentale è stato il lavoro del mister che ha dato loro fiducia. La cessione di Portanova è stato un duro colpo, era fondamentale per gli equilibri difensivi. Speriamo sia un vantaggio per noi”.

Si parla di Gianpaolo come di uno degli allenatori più promettenti della serie A. Lei ha avuto modo di conoscerlo bene. Che opinione si è fatto?
“Giampaolo è l’allenatore che mi ha insegnato di più. Ha metodi quasi maniacali, lavora molto davanti al video e cerca di curare il dettaglio. Al sabato, in ritiro, si facevano anche tre sedute davanti video. Credo che davanti a sé abbia una grande carriera e se lo merita sia come allenatore che come uomo”.

Questa è la prima volta che affronta il Siena da avversario. Sarà un momento particolare?

“Sicuramente ci saranno sensazioni diverse dalle altre partite perché mi troverò di fronte ai ragazzi con cui, in tre anni, ho condiviso emozioni bellissime. I tifosi e la gente di Siena mi chiamano ancora per farmi gli auguri, ma dopo il fischio d’inizio mi calerò nella parte, come è giusto che sia, e darò il massimo cercando di fare il bene del Parma lottando per i tre punti”.

Esulterà in caso di gol?

“Sono contro il non esultare, perché si gioca per segnare. Se esulterò qualcuno dirà che ho mancato di rispetto ai tifosi del Siena, se non lo farò qualcuno dirà che ho mancato di rispetto a quelli del Parma. Probabilmente farò un’esultanza moderata, almeno metterò d’accordo tutti”.

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