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IL GEDE: «Salvezza ancora possibile, ma bisogna battere strade nuove»

IL GEDE: «Salvezza ancora possibile, ma bisogna battere strade nuove»

Torna l’appuntamento settimanale con la storica e seguitissima rubrica di Sportparma “Il Gede Risponde”. Purtroppo insieme a mister Carmignani ci troviamo a commentare l’ennesima sconfitta del Parma, quella di ieri sera contro il Verona.

La classifica dei crociati resta compromessa, il penultimo posto in classifica è una amara certezza. La cura D’Aversa non sta funzionando, un punto in sei partite.

Buongiorno mister, il Parma continua a sprofondare… C’è un rimedio?
“Buongiorno a tutti. La partita si era messa subito bene con il rigore di Kucka, il Parma giocava un calcio veramente propositivo, caratterialmente forte. Dopo 5 minuti è arrivato il pareggio per un errore difensivo. In questo momento gli errori si pagano a caro prezzo, erano in 4 in area su una palla lunga. Il Parma ha dimostrato cuore e voglia di lottare, ma è la quarta sconfitta consecutiva e il punto conquistato da D’Aversa in 6 partite alimenta dubbi e perplessità”.

Lei crede che la posizione di D’Aversa sia a rischio?
“Io non sono mai per un esonero, ma il Parma deve interrogarsi se continuare o no con l’attuale allenatore. D’Aversa ha fatto troppo poco, mentre Liverani aveva fatto qualcosa in più, i punti attuali sono della precedente gestione tecnica. E’ paradossale, ma è così. Non bisogna assolutamente mollare, la salvezza resta a 4 punti. Bisogna cercare di fare tutto il possibile, il traguardo non è lontano”.

E poi c’è l’eterno equivoco tra giovani e senatori. Sono pronti o non sono pronti? Dovrebbero giocare e non dovrebbero giocare (i giovani)?
“Sinceramente non si capisce quale è la linea. E’ da tempo che manca chiarezza e unità di intenti. Di sicuro, ieri dopo il vantaggio, la squadra ha mostrato dei limiti caratteriali e tattici, ha tentato il contropiede, ma ha arretrato il baricentro e ha subito il pareggio; si è smarrita, anche se nel finale Zirkzee ha avuto un’ottima occasione per pareggiare. Io credo ci sia l’esigenza di battere strade nuove, inserendo i giovani, alcuni dei quali hanno dimostrato buone qualità tecniche. Zierkzee, Mihaila e Man non mi sono dispiaciuti, credo possano dare il loro contributo contributo. Bisogna tentare tutto per incidere, bisogna accendere la scintilla anche battendo strade diverse dal solito”.

Intanto in testa alla classifica c’è il sorpasso dell’Inter sul Milan. Doveva essere una giornata pro Milan, non crede?
“Partiamo dal Milan e non possiamo esaltare la prova dello Spezia, che ha giocato con un pressing alto, impedendo al Milan di giocare con i suoi ritmi, aggredivano sempre il portatore di palla, con chiusura delle linee di passaggio. Una partita che si capiva subito che sarebbe stata di grande difficoltà. Pressione asfissiante, al punto che nel primo tempo il Milan non ha mai tirato in porta. Anche sotto di un gol, il Milan non è riuscito a reagire alla fisicità e alla tattica degli avversari.
Al di là dei grandi meriti dello Spezia, il Milan ha giocato come se il risultato non contasse nulla. Non ho visto un gesto di rabbia, un cambio di ritmo, sono andati avanti così fino alla fine. Segnali che si erano visti anche durante la partita con l’Atalanta.
L’Inter ha preso la testa della classifica, è la più autorevole candidata alla scudetto, lo dico da tempo. E’ una squadra chirurgica, soprattutto in attacco, difesa e ripartenze di alta qualità, sia fisica che tecnica. L’Inter ha saputo gestire il possesso palla della Lazio, ma la squadra di Inzaghi in zona terminale è stata imprecisa e poco pericolosa, invece quando l’Inter ripartiva creava sempre pericoli. Le grandi squadre si costruiscono con grandi difese. Il sistema difensivo è la base solida su cui costruire un successo. E’ il caso dell’Inter”.

In Napoli-Juve hanno vinto le maggiori motivazioni dei partenopei?
“E’ stata una partita di grande coraggio e sacrifico da parte dei partenopei, a sostegno del proprio allenatore, Gattuso. Primo tempo tattico, l’unico tiro in porta è stato il rigore di Insigne. Juve più intensa ad inizio ripresa, dove ha concluso in porta da posizione favorevoli, ma quasi sempre in modo centrale. Nel secondo tempo si è giocato solo nella metà campo partenopea, ma poca precisione e serenità. Netto passo indietro della Juve”.

Se la Roma avesse vinto solo un paio di scontri diretti sarebbe una seria candidata allo scudetto?
“Partiamo col dire che la Roma, anche senza Dzeko, ha giocato un gran primo tempo, ricco di qualità e tecnica, è in grande condizione fisica e mentale. Aggredisce alta, gioca in velocità, ha ritrovato il terzo posto in classifica. Sì, se vincesse qualche scontro diretto sarebbe in lotta per lo scudetto”.

Il Cagliari perde ancora (contro l’Atalanta), ma non sembra una squadra in difficoltà come il Parma. E’ d’accordo?
“Il primo tempo di Cagliari-Atalanta è stato equilibrato ma con rare conclusioni in porta. Nel secondo l’Atalanta ha assediato un Cagliari che è sembrato stanco fisicamente a causa del pressing asfissiante del primo tempo. C’è voluta una magia di Muriel per risolvere la gara, nessuno come lui è così decisivo entrando dalla panchina. Finale beffa per il Cagliar, i sardi giocano e lottano, ma ripeto, al Parma manca solo una scintilla, cioè una vittoria per cambiare marcia”.

La Sampdoria sta facendo una grande stagione…
“Sì, la Sampdoria sta facendo molto bene, Ranieri ci ha abituati a questi cambi drastici che risolvono le partite. Lui è un maestro in questo. La Fiorentina deve avere grandi rimpianti dopo una gara di buon spessore.”

Infine la lotta salvezza: Crotone e Torino restano con l’acqua alla gola…
“Partiamo da Bologna-Benevento, giocata su un campo difficile, pari giusto. Un punto che comunque fa classifica e le tiene lontane dalle zone pericolose.
Torino-Genoa partita bloccata tatticamente, tra due squadre che hanno giocato a specchio. Ho l’impressione che Zaza tolga spazio a Belotti. Genoa più pericoloso nelle ripartenze, la serie positiva continua, ora è lontanissima dalla zona calda. Per il Toro occasione persa.
Il Crotone paga i suoi limiti difensivi, ha subito 52 reti in questa stagione. La difesa va protetta maggiormente, il Sassuolo è tornato alla vittoria dopo un periodo grigio, ha saputo soffrire, rimane in scia delle grandi. La salvezza del Crotone non è lontana ma difficile”.

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