Parma Calcio
Pecchia: «Feralpisalò spavalda, noi ripartiamo come ci eravamo lasciati»
A un giorno del match che segnerà l’esordio assoluto in Serie B della Feralpisalò e quello stagionale del Parma, il tecnico crociato Fabio Pecchia è tornato a parlare davanti ai microfoni del centro sportivo di Collecchio.
Nel canonico appuntamento della conferenza stampa della vigilia, sono stati tanti i temi trattati dall’allenatore – che domani siederà per la 150ª volta su una panchina in Serie B, anche se avrebbe «preferito non farla…» – davanti ai giornalisti presenti. Dalle insidie rappresentante dal “nuovo” avversario di turno allo status di favorita per la vittoria del campionato, passando per il calciomercato e i soliti dubbi di una formazione che può contare su tante soluzioni in più rispetto al passato.
Queste le dichiarazioni, raccolte per SportParma dal giornalista Lorenzo Fava.
INIZIO SENZA ČOLAK «Abbiamo iniziato già da un po’ il precampionato. Ma siamo già dentro. La squadra deve conoscere nuove dinamiche, ma il nostro modo di essere dev’essere lo stesso. Quello che succederà sul campo, come diceva una canzone, lo scopriremo solo vivendo… Colak? Dev’essere prudente. Però, per la partita credo non sia il caso di rischiare».
FERALPI SPAVALDA «Le squadre che vincono i campionati si portano dietro una coda positiva di entusiasmo e di risultati, che li aiutano ad affrontare il campionato di B con un atteggiamento anche spavaldo. Come l’ha fatto a Torino, la Feralpisalò verrà qui per giocare a calcio. Questo ci fa bene, ci spingerà a correre. C’è qualche nome più conosciuto, come La Mantia, Martella, Ceppitelli, anche Sau: è una squadra che dirà la sua in questo campionato. Non verrà qui a fare le barricate. Noi dovremo avere un palleggio più veloce, manovrato, e quando ci saranno le possibilità di andare dentro dovremo farlo con violenza. Non dovremo concedere gli spazi e abbassarci, perché in tal caso potremmo incappare in qualche difficoltà. L’atteggiamento nella fase di non possesso sarà determinante».
SERIE B MONCA «Il campionato parte con una X e Y? La Serie B negli ultimi anni ha avuto quel fascino particolare. Questa situazione non aiuta. Mi auguro che in futuro queste situazione si possano chiarire».
PARMA FAVORITO «Tutti mettono becco sulla situazione del Parma, per la stampa è naturale. Quando invece sono i colleghi a farlo, in alcuni momenti, è giusto mantenere un certo stile. Noi dobbiamo solo pensare a lavorare, giocare per vincere e vincere più partite possibili. Per me è una questione di stile parlare di quello che succede in casa altrui».
DOVE ERAVAMO RIMASTI «Quel misto di rabbia, tristezza e delusione è giusto tenercelo dentro. Al di là di giocare con una punta o due, dobbiamo ripartire da dove ci eravamo lasciati. Questo è solo un dare continuità al lavoro: vorrei dai ragazzi quel senso di leggerezza tipica dei giovani. Dovremo cercare di essere liberi e leggeri».
RUMORS DI MERCATO «Dobbiamo mantenere il giusto equilibrio, perché i rumors rischiano di minarlo. Dobbiamo mantenere la concentrazione sulla gara e tirare avanti. Il mercato riguarda un po’ tutti perché non è mai chiuso e fino al 31 crea quel clima di instabilità».
7MILA ABBONATI E 150 PANCHINE IN B «Settemila abbonati? Bello. Come ci siamo lasciati nell’ultima gara al Tardini è qualcosa di fantastico. Ma questo è ciò che dobbiamo fare noi: giocare un calcio che diverta la gente. Importante il Tardini, importante affrontare affrontare la partita, è la nostra casa e dev’essere più stimolante per tutti. C’è la voglia di ripartire con l’entusiasmo con cui ci eravamo lasciati. Sulla mia 150ª panchina in Serie B non lo sapevo, ma – ora che me lo dici – c’è un po’ di attenzione. Speravo di non farla…».
COME NASCONO I GOL «Il Parma che vedremo lo vedremo giocando. A Bari abbiamo fatto un gol su palla inattiva, uno in ripartenza e un gol manovrato. Cose sulle quali lavoriamo. Sarebbe il massimo. Ripartenza, manovrato e palla inattiva: sono cose culle quali dobbiamo insistere. L’importante è fare gol».
TANTI BALLOTTAGGI, CONDIZIONI DIVERSE «In questa prima parte nelle partite le scelte sono state dettate dalla condizione individuale. Il percorso di Delprato è stato rallentato perché è entrato un po’ in ritardo. Osorio e Circati hanno potuto dare continuità, come anche Balogh. Man è una condizione diversa: lo scorso anno nel precampionato non lo avevo mai visto. Bernabé è tornato in ritardo per un discorso della Nazionale. Ancora un paio di settimane per tenere tutti sullo stesso livello e poi di volta in volta mi piace avere tanti dubbi di formazione: è vero che la squadra parte in un modo, ma finisce in un altro».
ROSA ABBONDANTE «Abbiamo una rosa che va definita fino al 31 agosto. Ci tengo a dire che è la più giovane di tanti campionati, abbiamo molti giocatori al di sotto degli anni Duemila, ma questo è un dato di cui non voglio neanche più parlare. Ci sono tanti giocatori che devono rientrare ed essere messi nelle migliori condizioni possibili e dobbiamo metterli nelle condizioni per potersi esprimere».