La svolta deve arrivare subito, senza guardare in faccia nessuno, senza farsi condizionare da una classifica deficitaria a da una stagione fin qui da censura.
Serve una svolta, non a caso mister D’Aversa, durante la video-conferenza di oggi pomeriggio, l’ha definita “una finale”. Il tecnico ha anche parlato del confronto avuto ieri con i tifosi a Collecchio.
Ecco le parole di D’Aversa alla vigilia di Verona-Parma:
PELLE’ INFORTUNATO, ESORDIO RIMANDATO: “Pellè ieri non si è allenato, oggi durante il riscaldamento ha risentito un fastidio e si è fermato. In quel ruolo devo valutare per bene chi far partire dall’inizio. Cornelius è stato fermo soltanto tre giorni, considerando che domenica ha giocato potrebbe partire dall’inizio. E’ comunque una valutazione che faremo fino alla fine con il Dottore perché bisogna ragionare sul minutaggio sia per il rischio degli infortuni sia per la qualità della prestazione. Questo vale per Andreas ma anche per Zirkzee, è un aspetto che considereremo per tutti gli attaccanti”.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE KRAUSE: “E’ un privilegio avere Kyle Krause come presidente perché trasmette quell’entusiasmo, quell’ottimismo, quella fiducia che credo siano importanti sia per il club ma anche per me che sono l’allenatore e per il mio staff. Lo trasmette con pacatezza. E’ importante che voglia ristrutturare la società visto che ha parlato dell’ingresso di altre figure lavorative. Vuole migliorare casa nostra, il Tardini. Abbiamo un presidente, l’ho detto anche il giorno della presentazione, che oggi come oggi è uno dei pochi che ha investito molto nel calcio e dobbiamo essere bravi noi a preservare la categoria e far sì che questo entusiasmo non vada scemando ma anzi aumenti sempre di più. Non mi preoccupa il futuro, credo che Parma possa avere un futuro molto roseo sotto tutti i punti di vista. Quello a cui dobbiamo pensare adesso è il presente, è preservare la categoria che è fondamentale per tutti”.
A VERONA E’ UNA FINALE: “Indipendentemente dal fatto che manchino tante partite, quella di domani è una gara da affrontare come se fosse una finale. Lo è quella di domani e lo sono tutte le altre. Il campionato non finisce domani, molto dipende anche dalle altre ma noi non possiamo dipendere dagli altri risultati. Noi dobbiamo dipendere dal nostro percorso, da quello che vogliamo realmente, noi dobbiamo andare a Verona senza nessun tipo di alibi. Dobbiamo partire oggi pomeriggio con il pensiero di andare a fare una finale a Verona”.
RITROVARE IL PROPRIO DNA: ” I ragazzi stanno cercando di fare ciò che io chiedo, poi è importante se lo facciamo con convinzione oppure no. Ecco, penso che quell’aspetto lo dobbiamo ritrovare. Questa squadra credo abbia perso un po’ quel DNA che ci ha contraddistinto in questi anni, avevamo un’identità: tutte le squadre che ci affrontavano sapevano chi avrebbero affrontato. Quello che è successo prima del mio arrivo non mi interessa, non deve essere un alibi. Quello che dobbiamo fare è ritrovare quello spirito che ci ha contraddistinto in questi anni per cercare di fare risultati importanti”.
ALLA RICERCA DI UNA SCINTILLA: “Dobbiamo ragionare su andrà in campo e chi lo fa deve ragionare sul fatto che è fondamentale dare il 120% per raggiungere un risultato pieno. Significa andare alla ricerca di una scintilla, di una vittoria che è l’unica medicina in questo momento che può migliorare la situazione. Se aspettiamo il caso che ci porta questo risultato pieno, questo non avviene”.
NO NEGATIVITA’: “La negatività non deve esserci, deve esserci la volontà e la voglia di uscire da questo momento ma non con le chiacchiere perché di quelle ne abbiamo fatto fin troppe fino ad ora. E’ arrivato il momento di dimostrare con i fatti perché credo che questi ragazzi abbiano le potenzialità per uscire da questa situazione”.
LA FORMAZIONE: “Mi aspetto molto di più da coloro che sono con me da diverso tempo e mi aspetto molto di più dai nuovi arrivati. Detto questo, quando si fa una formazione, si fa magari in base a delle risposte che si cercano da qualcuno nonostante il momento di difficoltà; devo valutare anche una condizione fisica, questa settimana ne abbiamo approfittato per fare dei test e lì difficilmente si può smentire anche se si vede quando qualcuno ha difficoltà fisiche e quando qualcuno sta bene. Ragiono su tutto”.
IL CONFRONTO CON I TIFOSI: “Quello che ci hanno chiesto è l’impegno. Non dimentichiamo che il Parma come città, come squadra e giornalisti, solamente 6 anni fa è ripartito dalla Serie D. Ci hanno chiesto di onorare la maglia. Credo che ognuno di noi, a prescindere da tutto, deve cercare di fare la nostra professione al massimo. Il confronto è stato tra persone civili, giusto, hanno ribadito la loro vicinanza alla squadra in un momento di difficoltà e questo il pubblico di Parma lo ha sempre dimostrato, si è sempre contraddistinto rispetto a tutte le altre parti d’Italia. Non dimentichiamo che in Lega Pro, per la finale, c’erano 10.000 persone allo stadio a Firenze e di questo dobbiamo essere orgogliosi”.