Guidolin contro il "suo" Palermo. Alla vigilia del match il tecnico crociato non può evitare di ricordare gli anni sulla panchina siciliana, …
… anni costellati di successi e qualche amarezza: “Ricordo la promozione in A, quindi il sesto posto e la Uefa. Poi ho lasciato il lavoro per un po’ e sono tornato l’anno dopo perché intravedevo la possibilità di portare il Palermo in Champions. Ci saremmo andati quell’anno, tanto che dopo l’andata viaggiavamo ad una media di 75 punti. Ma purtroppo abbiamo avuto l’infortunio di Amauri: peggio che dieci punti di penalità. Siamo arrivati quinti e quello è stato l’anno più bello. Non è facile ripetere quel cammino. I ricordi umani sono quelli di una persona che ha vissuto in una città particolare, che se non fosse stata violentata dall’uomo negli ultimi cinquant’anni sarebbe la più bella del mondo, perché ha una storia straordinaria, con gente meravigliosa che porto con me nel ricordo. L’ultimo anno è stato poi anonimo, con l’esonero che mi ha amareggiato fino ad un certo punto, però”.
Finale amaro di una storia comunque bellissima, una storia che Guidolin è pronto a ripetere a Parma: “Qui i ricordi li sto ancora costruendo. Ce ne sono già di belli, mi trovo bene, è una bellissima città con gente molto riconoscente. Ma è una storia che si deve ancora scrivere”.
E per scrivere un altro bel capitolo di questa nuova storia servirebbe un successo contro il Palermo. Dopo la sconfitta di San Siro il dg Leonardi aveva auspicato maggior coraggio nell’atteggiamento della squadra, non una critica, ma un modo per spronare la crescita della squadra. Guidolin si dice d’accordo: “La mia storia parla di un calcio fatto di dinamismo, agonismo e di grande intraprendenza. Non so se domani riusciremo a vedere un Parma coraggioso e spumeggiante. Dipende anche dall’avversario che ha ottime qualità, ma ci proveremo. Ha detto bene il nostro direttore che non bisogna sentirsi paghi perché abbiamo perso onorevolmente, cosa che hanno fatto tante squadre a Milano. Io sono rammaricato perché speravo nell’impresa”.
Quella di domani al Tardini è la prima di tre partite in otto giorni, ma il tecnico non farà calcoli – “Aspettiamo la sosta per fare un mini bilancio” – si affronta una partita alla volta: “Abbiamo lavorato tanto, come al solito, per affrontare una squadra con tanta qualità, penso solo a Miccoli, Budan, Bresciano, Cavani, Nocerino che sono tutti bravi giocatori. E allora con questi avversari bisogna stare attenti a fare bene tutte le fasi, essere ordinati e sbagliare poco o nulla”.